EPILOGO

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L'estate era calda e piacevole, le giornate soleggiate passate a provare e provare, le pause sotto l'ombra di un albero, il leggero venticello a dargli un po' di sollievo. Jungkook non avrebbe mai più preferito l'inverno in tutta la sua vita.
"La casa accanto la tua è libera?" Non era abituato a vederlo coi capelli scuri, era molto più bello, sembrava quasi un'altra persona. Da settimane girava con opuscoli sulle casa e un giorno Jungkook gli disse che una famiglia si stava trasferendo in un palazzo della sua zona e da allora Taehyung aveva cercato di mettersi in contatto col proprietario ma senza riuscirci.
"Il palazzo accanto al mio è riservato allo spaccio, se anche trovassi un appartamento sarebbe pericoloso rifugiarti da solo li." Se fossero rimasti ancora quelli di un tempo Taehyung avrebbe risposto "e chi ti dice che sarei solo?" Con un sorrisetto sul volto. Ma non lo fece. Effettivamente non era una buona idea trasferirsi accanto a Jungkook, che sembrava ogni giorno più sicuro di se, mostrando le gambe muscolose sotto i pantaloncini di jeans a metà coscia. "Se vuoi dopo ti ci porto." La via di Jungkook sembrava diversa in estate, le strade non erano buie e vuote, ma piene di gente losca e tatuata, si sentiva osservato persino dalle finestre dei palazzi. In questi mesi si era chiesto più volte come avesse fatto Jungkook a tatuarsi a soli 15 anni ma vedendo quella gente forse non era poi così difficile rimediare un tatuaggio. Forse l'avrebbe fatto anche lui. La dell grigia sopra i pantaloncini di jeans erano l'outfit estivo preferito di Jungkook, accompagnato dagli occhiali da sole. Si diressero verso il palazzo grigio, il portone era aperto. Jungkook gli spiego che erano abitabili solo gli ultimi 3 appartamento in alto perché quelli in basso erano destinati allo spaccio. Come poteva un ragazzo così bello e puro camminare con così tanta sicurezza in quel posto abbandonato dal mondo? Non avere paura di passare fra la gente losca che li circondava. Al terzo piano trovarono un portone aperto e Jungkook lo spinse con la spalla per entrarci. "Tutte le case dovrebbero essere così, fa in fretta che durante il giorno non c'è mai nessuno ma non si sa mai."
"Se ci trovano qui che succede?"
"Niente ma dovremmo comprare della droga."
"Non mi spaventa la cosa."
"Allora la comprerai tu." Su alcune cose Jungkook non era cambiato, detestava ancora l'erba e tutto ciò che portava. Era confortante vedere che non era cambiato in tutto, che era ancora il suo Jungkook. Fece un piccolo tour della casa, Jungkook fermo ad aspettarlo contro una parete, erano da soli dopo mesi, non aveva realizzato cosa ciò avrebbe comportato al suo corpo. "Perché lasci il tuo appartamento?" Taehyung alzò le spalle.
"Troppo grande per me." Quell'appartamento era molto più grande del vecchio rosso di Taehyung.
"Mia madre dice che i capelli trattengono i ricordi." Il silenzio squarciato da quella sua frase. Era per quello che si era tinto i capelli e stava lasciando casa sua? Non voleva più sentire il peso di Jungkook addosso? "Però a te stanno bene neri." Taehyung fronteggiò Jungkook, l'uno di fronte all'altro dopo mesi e mesi, gli occhi scuri di Jungkook erano gli stessi, riusciva a vederli da sopra gli occhiali. Taehyung segui la catenina intorno al suo collo e recupero da sotto la sua felpa grigia la medaglietta col suo nome sopra.
"Questa appartiene a me."
"Prenditela."

Taehyung stava giocando sporco. Pensava che bastasse il suo tocco per far cedere Jungkook, ma lui era cambiato, lo sentiva. Se voleva indietro la sua stupida medaglietta poteva prendersela senza storie, non dipendeva più dal suo tocco.
"Perché hai chiuso con me? Sono mesi che me lo chiedo." Taehyung sembro non capire quella sua domanda. Jungkook si mostrava forte ma in realtà era quasi sul punto di piangere, si alzò gli occhiali sulla testa. "Per mesi ho cercato di darmi una spiegazione, magari ti avevo stancato, ero troppo complicato, ti avevo annoiato. Vorrei però che me lo dicessi tu perché hai deciso di chiudere qualsiasi cosa con me." Quella domanda non era facile da trovare risposta. Non riusciva a spiegare a Jungkook che la sua sola essenza gli ricordava un ragazzino di 17 anni che affrontava i bulli in una scuola per ricchi e che non aveva alcun supporto da professori o dai suoi stessi genitori e che come unica scelta aveva quella di scappare di casa. Si era spaventato così tanto che aveva preferito non affrontare più ne se stesso che Jungkook. "Ovviamente non mi risponderai nemmeno oggi." Jungkook cerco di superarlo ma Taehyung lo blocco da un braccio. "Smettila di toccarmi, non sento più niente quando lo fai e questo non mi fermerai. Hai fatto la tua decisione e devo solo capire che hai chiuso con me perché sei stronzo."

WITH OR WITHOUT YOU • TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora