SOMEBODY

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Dal tetto della sua agenzia il mondo sembrava silenzioso, pensava che da lassù avrebbe sentito tutti i rumori proibiti della città ma in realtà era tutto calmo, come le sue gambe che penzolavano verso il vuoto.
"Taehyung.." la sua voce tremava al telefono e Taehyung dalla cornetta opposta in lacrime, stava correndo da lui anche se ancora doveva capire come raggiungere il tetto se l'edificio era chiuso.
"Non ti azzardare a dire il mio nome."
"Sei arrabbiato con me?" Anche Jungkook aveva iniziato a piangere. Non pensava che in un mese potessero cambiare così tante cose. Non avrebbe mai pensato che dopo anni a reprimersi sarebbe stato invaso dall'odio dei distruttori dei sentimenti, Taehyung invece aveva sopportato quell'odio sulla sua pelle per anni.
"Jungkook ascoltami bene, io non so come cazzo salire li su." Taehyung era visivamente nel panico, forse non avrebbe dovuto chiamarlo, sarebbe dovuto restare solo nella sua disperazione, ma Taehyung gli aveva promesso che lui non sarebbe mai più rimasto solo. "Ascoltami bene." Lo aveva già detto. "Qui il mondo fa schifo, noi lo sappiamo, lo abbiamo tatuato sulla pelle; non può andare peggio di così quindi ti prego scendi e vieni giù con me, mi stai facendo seriamente preoccupare." Nonostante Taehyung si trovasse sotto l'edificio non riusciva a scorgere il ragazzo più bello che avesse mai visto o addirittura toccato.

Era tutto iniziato dai superiori. Uno della segreteria inizio una serie di pettegolezzi che vedevano Jungkook uscire dal bagno degli uomini in compagnia di un altro uomo e i pettegolezzi sulla sua ragazza divennero orribili storie di lui che si faceva ogni omosessuale nascosto nella compagnia. Min Yoongi negò ogni accusa verso Jungkook davanti tutti i suoi superiori e Jungkook dovette comunque scrivere una mail di scuse per aver danneggiato l'immagine. Ma Taehyung sapeva che non era niente vero. Jungkook nemmeno si avvicina ad uno dei suoi amici, figuriamoci se andava in bagno in loro compagnia e Taehyung dopo quel rimprovero aveva smesso di invitare Jungkook nel cesso con lui. Fortunatamente Seok Jin e Bada presero le difese di Jungkook quando la voce si sparse per tutta la compagnia ed anche Woonho e Taehyung furono dalla sua parte. Successivamente tutto il gruppo di Jungkook era dalla sua parte perché lo conoscevano abbastanza da sapere quanto fosse riservato e le accuse cessarono di esistere facendo licenziare il segretario stesso che le aveva sparse. Ciò peggioro le cose perché il segretario fu licenziato sotto accusa di omofobia e Jungkook divenne fra la sua piccola cerchia di fan un'icona lgbt, tutto ciò che Jungkook non voleva essere. Lui voleva vivere la sua vita tranquillamente e soprattutto tenendo sua madre al di fuori delle preoccupazioni. Temeva che lei venisse a sapere di questa storia. Per non parlare di Min Yoongi. Lui era arrabbiato con Jungkook. Non riusciva più a guardarlo negli occhi. Min Yoongi aveva passato anni, ben 8 anni della sua vita a crescere e dare degli insegnamenti degni di un bellissimo ragazzo e questo non lo aveva ripagato nemmeno con un bacio in tutti questi anni. Gli urlo tutta la frustrazione una sera, dove lo aveva portato a mangiare fuori e aveva allungato il gomito con l'alcol. Aveva però aspettato di tornare a casa sua per urlare a Jungkook quanto schifo provasse nel ragazzo che aveva venduto il suo corpo a tutti fuorché all'uomo che lo desiderava di più. Le sue urla furono così pesanti che Jungkook scappo nel bel mezzo della notte per tornarsene a casa sua. Senza giacca, solo col suo telefono. Provo a chiamare Taehyung ma non rispose al suo telefono. Dopo un'ora di cammino torno a casa e prese a suonare al campanello sperando che sua madre lo aprisse. Appena dentro casa il ragazzo scoppio il lacrime, sua madre si terrorizzo vedendo il suo Jungkook, suo figlio, crollare a piangere sul pavimento, totalmente gelato e bagnato dalla pioggia. Gli preparò un bagno caldo e lo pregò di dirle cosa fosse successo ma Jungkook non riuscì a parlare.
"Il professore Min Yoongi si è arrabbiato con me." Riuscì a dire soltanto scappandosene a letto e ciò bastò a far comprendere a sua madre la situazione.

La primavera non ne voleva sapere di arrivare. Bensì la neve non impiego molto a ricoprire le strade della città, rendendole candide per la discesa di Jungkook dal tetto, dove Taehyung lo stava aspettando. Il biondo lo strinse forte fra le braccia.
"Stai gelando Jungkook, dove hai messo la giaccia?" Ma Jungkook non lo sapeva, aveva la mente imbiancata come le strade e se non fosse esistito Taehyung probabilmente non sarebbe mai tornato giù da quel tetto.
I giorni successivi furono l'inferno per Jungkook. Aveva paura a fare ciò che amava di più, ovvero ballare. Aveva paura di trovarsi in aula con Min Yoongi e lui sembrava sempre in vena di parlare con lui e complimentarsi coi suoi risultati o i suoi muscoli. Jungkook si chiese se ricordasse qualcosa di quella sera. Iniziò a fare sempre più incubi. Ormai era quasi impossibile dormire senza svegliarsi fra le braccia di sua madre o di Taehyung che gli teneva la fronte per qualche strano motivo.
"Ci sono io con te." Sussurrava e Jungkook riusciva a riaddormentarsi.

Taehyung non sapeva cosa fosse successo con Yoongi ma rimase comunque al suo fianco.
"Ti va di trasferirti qui?" La domanda in un sabato innevato davanti ad un caffè caldo. Quello fu un colpo basso per Jungkook. Gli sarebbe piaciuto vivere insieme a Taehyung e dormire ogni notte circondato dalle sue braccia, ma non poteva trascinarlo in quell'incubo e non poteva lasciare sua madre da sola, soprattutto in quel periodo che era così preoccupata per lui.
"Non posso Taehyung."
"Per tua madre." Jungkook annuì. Taehyung capiva le sue motivazioni, per questo inizio a passare molto più tempo con Jungkook. Aveva paura potesse fare qualche cazzata. I due avevano iniziato a guardare vecchi film romantici, Jungkook steso sul divano e Taehyung sul pavimento stringendogli la mano. Aveva comprato qualche giorno prima delle magliette a maniche corte con su scrivo "90's movie" e lo aveva costretto ad indossarle ogni serata film. Jungkook non sapeva fosse un ulteriore modo per controllarlo e aveva semplicemente accettato.
Però a Taehyung mancava il suo Jungkook, non che fosse cambiato, ma gli mancava il suo corpo. Era dall'episodio sul tetto che non lo toccava e gli mancava. Una serata film Taehyung si sedette sul divano e mentre la pellicola andava avanti allungo una mano sul collo di Jungkook e lo trascinò su di se. Anche a Jungkook mancava il suo Taehyung ma era ancora troppo triste per toccarlo in quel modo, Taehyung accetto la situazione.

Contrariamente a quanto si possa credere Taehyung stava bene così. Non desiderava altri corpi, non si sentiva solo, voleva solo che Jungkook si riprendesse in fretta, anche perché a lui non importava così tanto di quello che le persone pensavano quindi non riusciva a capire perché tutto questo cattivo umore. Ma non era un peso, gli baciava la mano e gli regalava sorrisi sinceri ogni volta che passavano il weekend insieme e anche solo baciarlo non era un problema, tranne quando il suo corpo desiderava di più e il respiro ansimante di Jungkook non faceva che peggiorare la situazione. Ma non era un mostro, sapeva che Jungkook stesse male, lui stesso aveva avuto quei periodi. Taehyung inizio a sentire di più la stanchezza in quel periodo. Si svegliava la mattina presto per allenarsi e dopo una giornata intera di lavoro doveva prendersi cura di Jungkook che stava gradualmente migliorando, ma quando si trovava da solo dormiva, tutto il tempo, sembrava l'unico modo per recuperare le forze. Quella primavera che tardava ad arrivare stava sopportando tutta la loro tristezza. Jungkook chiamava varie volte Taehyung la sera ma dormiva così profondamente da non sentire il telefono e nemmeno la fame, e col solo cibo della mensa non poteva esattamente restare in forze per un allentamento così intenso.
"Che cos'è?"
"Ti ho preparato il pranzo." Il contenitore di legno fra i loro due corpi negli spogliatoi quando rimasero da soli. "Non riuscivo a dormire e ho pensato di usare quel tempo per vantarmi della mia cucina."
Il cibo che preparava Jungkook era normale ma sotto lo sguardo affamato di Taehyung era il più buono del mondo. Jungkook si era preso cura di Taehyung tante volte, ignorando il suo carattere, il suo egoismo, e le sue storie e quando lo aveva ricambiato si sentiva ancora in dovere di prendersi cura di lui. Per questo Taehyung decise che se mai Jungkook si fosse trovato un'altra volta sopra un tetto avrebbe saltato al posto suo.

WITH OR WITHOUT YOU • TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora