Capitolo 8

100 16 30
                                    


-Quindi se ho capito bene, il prossimo sabato noi due non ci "vedremo"?-

-No Red Riot, quel fine settimana devo fare una cosa che reputo molto importante e non potrò venire a trovarti. Ti mancherò?- L'ultima domanda viene aggiunta dal ragazzo all'ultimo momento, in maniera veloce, rivelando un tono di voce incerto e quasi imbarazzato.

Una leggera risatina si alza gracchiante dall'altoparlante della stanza.
Man mano che passano le settimane, il finto Dynamight si sta aprendo a lui sempre di più, dimostrandosi veramente molto dolce.

-Può essere.- Dichiara misterioso Kirishima scuotendo la testa piano e portandosi una mano a massaggiare i folti capelli rossi.

-Sai... io... mi piacerebbe seriamente vederti. Magari un giorno...-

-Non ci è possibile farlo, e tu lo sai. Le regole della struttura "Yuei" sono ferre su questo punto. Se dovesse mai capitare per sbaglio, non solo tu non potresti più venire qui ma neppure io sarei più accettato. E questo momento di condivisione tra chi ascolta e chi parla, serve a te quanto a me.-

-Lo so, io l'ho capisco e non vorrei mai causarti problemi... ma... ma tu sei diverso.
Quando io sono con te è tutto...  diverso.- Ripete con un sussurro.
-Mi sembra che solamente tu riesca davvero a capirmi...-

Un sospiro affranto lascia la bocca di Kirishima che chiude gli occhi qualche istante mordendosi addolorato il labbro inferiore.

-Non posso fare andare le cose diversamente. Mi dispiace.-

-Ti vedi con qualcuno?- La domanda lo raggiunge all'improvviso, il tono secco ed il fiato sospeso che ha usato il ragazzo dell'altra stanza lo fanno quasi trasalire sul posto.

Il pensiero del burbero vero Dynamight passa fulmineo all'interno della sua testa. E' una settimana oramai che fanno sesso, lavorano a stretto contatto e lavorano facendo sesso.

E' persino una settimana che rimane a dormire da lui quasi tutte le sere.

Non riesce ancora a definire bene la loro relazione, probabilmente in realtà non si sforza di farlo soltanto per un semplice motivo.

Si è innamorato... ed ha paura di ammetterlo a sé stesso.

-Si.
Tu invece? Hai una persona nascosta nel tuo cuore?-

-Mi vedo con un ragazzo ma non ne sono innamorato. Io... non posso permettermi di farlo.

Stare con lui adesso come adesso è perfetto, ma prima o poi si dimostrerà essere uguale a tutti gli altri. Mi lascerà appena troverà qualcun altro che possa dargli qualcosa di migliore. Una vita più agiata, meno problemi, più fama... più soldi.-

-Oddio, non riniziare con le tue solite paranoie. Stavi andando così bene oggi! Parlami un pochino di questo lui... com'è questo ragazzo?- 

-Molto bello e sensibile. Adoro come arrossisce quando lo provoco o come reagisce a quando lo tocco. E poi è anche molto bravo sul lavoro.
Ha un solo difetto: porta un taglio di capelli assurdo. - Ridacchia da solo seguito a ruota anche dall'altro ragazzo.

-No seriamente, non sto scherzando... ha proprio dei capelli di merda.-

Questa ultima frase detta con quell'inflessione tipica del pilota, quel leggero marcare alcune sillabe, porta gli occhi di Kirishima a sgranarsi completamente stupiti e la bocca ad aprirsi sconvolta.

Un silenzio irreale permane nella stanza.

-Ehy, ci sei ancora?-

Il cervello viaggia veloce, tutti i piccoli puntini, i minimi dettagli caduti un po' qui e un po' la', vengono uniti insieme con una velocità estrema.

Si porta una mano tremante sul cuore: non può essere davvero lui, non può essere la stessa persona con cui sta andando a letto da una settimana.

-Si, scusa stavo pensando. Ehm, senti Dynamight, mi è venuta un'idea. Visto che questo fine settimana non parleremo, vorrei che sabato mattina al nostro solito orario,  tu ti mettessi in un posto isolato a pensarmi.

Prenditi un fiore in mano, una pianta che in qualche modo ti ricordi me, e immagina di essere qui, in questa stanza a raccontarmi... qualcosa.
Ti andrebbe di farlo?-

-Mi sembra una cosa veramente molto molto romantica ma va bene, posso tranquillamente farlo. Scelgo io il fiore però, ok?-

-Si certo.-

-E tu?-

-Beh... io farò lo stesso.-

*

Kirishima si strofina delicatamente gli occhi ancora assonnati, cercando con la mano a tentoni il telefono sparso da qualche parte sul comodino.

Ha impostato la sveglia alle nove meno un quarto, in modo che possa avere il tempo per alzarsi ed allontanarsi un attimo senza essere seguito.

Nel caso la sua ipotesi fosse sbagliata, ha già trovato una scusa plausibile da rifilare a Katsuki, ma quando si toglie le coperte e sbatte meglio le ciglia adattando le iridi alla stanza ancora immersa nel buio, nota subito la parte del letto accanto a lui totalmente vuota.

Possibile che i due Dynamight siano veramente la stessa persona?

Appoggia veloce i piedi al pavimento che all'improvviso gli sembra sia diventato ghiacciato, rabbrividendo di paura e aspettativa insieme.

Deglutisce portandosi una mano sul collo e sospirando piano, prima di prendere dallo zaino una piccola margherita appassita che è riuscito a raccogliere all'ultimo momento proprio ieri nel campo qui di fronte, poco prima di suonare al campanello della porta di Bakugo.

Le gambe sembrano essere diventate di piombo e non vogliono collaborare molto bene questa mattina, tremano impazzite seguendo il ritmo martellante che gli sta distuggendo il costato.

In cucina non c'è nessuno... nelle altre stanze neppure.

Che si sia sbagliato?

Poi ad un tratto, nota la figura del pilota vicino alla piscina.

Il viso rivolto verso il cielo terso, gli occhi chiusi, un'espressione sul volto talmente rilassata da non sembrare neppure la sua.

E' seduto per terra a gambe incrociate, soltanto un paio di boxer scuri a coprirgli quel corpo talmente perfetto che sembra donare lui la luce del giorno a questa giornata splendente di Giugno.

Il petto si alza e si abbassa in rilasci lievi, appena accennati.

E Kirishima inizia seriamente a sentirsi male... vorrebbe fuggire... vorrebbe farlo.

Dovrebbe seriamente girare le spalle e nascondersi da qualche parte fino a che non riesca a capire come sistemare questo maledetto casino in cui si è cacciato.

Ma i piedi non rispondono e rimangono bloccati dove sono.

Come del resto fanno anche gli occhi, che non sfarfallano, non vacillano, sono tesi ad osservare cosa Katsuki stia tenendo stretto tra le mani, un abbozzo di colore appoggiato all'altezza del cuore.

Una bellissima camelia che splende talmente tanto da catturare da sola tutto il calore della giornata.


------

Eccomi!

Allora perchè la camelia?

La camelia, conosciuta anche come tsubaki in Giappone, è un fiore associato a molti significati, tra cui l'amore e l'affetto.
Nella cultura giapponese, la camelia è spesso usata per rappresentare l'idea di amore eterno e devozione incrollabile, che si pensa sia collegata al fatto che il fiore sboccia in inverno, quando gli altri fiori sono appasiti.

Bene, cosa succederà adesso?
Il prossimo capitolo parlerà della prima gara!

BakuKiri- Never Back DownDove le storie prendono vita. Scoprilo ora