2. Benvenute matricole

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Ciao belle/i, vi chiedo il favore di lasciare una stellina se il capitolo vi è piaciuto e se vi va un feedback nei commenti.
Baci, vostra Nyliæ ❤️

Callie

«Uh sorellina sei proprio figa, anche tu Evelyn» dice mio fratello con un sorriso largo.

Indossiamo entrambe due vestitini aderenti con le maniche corte. Il mio è nero brillantinato e mi lascia la schiena scoperta; mentre quello di Evelyn è di un bel fucsia acceso monospalla.

«Hai già bevuto? La serata non è nemmeno cominciata» lo sgrido.

Man mano che ci avvicinavamo a lui l'odore di alcol infrangeva le nostre narici. Effettivamente il suo tono è più allegro del normale. Non so se sia già brillo o solo euforico.

«Logan aveva una bottiglia di vodka, ho bevuto un bicchiere o forse due.»

«E dov'è adesso questo famoso Logan?» chiedo curiosa.

«Ehm» Evelyn si schiarisce la gola.

Mi da una leggera gomitata, così rivolgo l'attenzione su di lei. Con gli occhi mi indica un gruppo di tre ragazzi, uno più sexy dell'altro, che scendono le scale in direzioni dei cancelli.

Chi sono quei tre dei?

Due sono vestiti di nero e indossano un giubbotto di pelle, un terzo invece indossa sotto una camicia bianca. Proprio quest'ultimo si ferma davanti a noi e fa un cenno di saluto a mio fratello.

«Ragazze lui è Logan» lo presenta mio fratello.
Con lui, fa riferimento ad un tipetto biondo, dagli occhi verdi, alto all'incirca un metro e novanta, almeno suppongo visto che devo inclinare la testa per guardarlo bene e non sono mica uno scricciolo.

Vado fiera del mio metro e sessantanove, ma ammetto che quando mi viene chiesto aggiungo un centimetro per evitare battute stupide. Si, una volta a scuola parlavamo dell'altezza e un imbecille non appena l'ha saputo ha iniziato a fare battute piuttosto moleste, ma si sa che i ragazzi, soprattutto a sedici anni sono dei completi idioti, a volte peggiorano con l'età.

«Io sono Callie» dico.

«Evelyn» dice lei.

«Dobbiamo andare» dice il moretto alla porta in modo un po' scontroso.

«Piacere ragazze vi presento gli altri strada facendo» dice Logan piuttosto cortese.

Si muove verso i suoi amici e lo stesso fanno Evelyn e mio fratello, almeno prima che lo tiri per un braccio e lo guardi male.

«Che c'è?»

È confuso il poverino. Com'è che mi aveva detto al telefono? Ah sì, suppongo di sì.

«Quello lo definisci carino? È un bonazzo. Anzi sono tutti e tre bellissimi.»

«Beh, i suoi amici li ho solo visti di sfuggita» fa spallucce.

«Lascia perdere.»

I tre ragazzi camminano l'uno affianco all'altro e parlottano fra di loro. Onestamente non li sto a sentire, sono piuttosto concentrata a seguirli da dietro, facciamo fatica a mantenere il loro passo io e Evelyn e ormai camminiamo da una decina di minuti.

«Dove si svolgerà la festa?»

Con la mia domanda rompo la loro conversazione e mi ritrovo sei paia di occhi puntati addosso. Mi guardano come se avessi due teste; evidentemente non stanno dando fin troppo peso alla nostra presenza. Probabilmente nemmeno ci volevano qui o probabilmente sto di nuovo vagando nei miei pensieri intrusivi più negativi.

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