4. Non è reale

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Ciao belle/i, vi chiedo il favore di lasciare una stellina se il capitolo vi è piaciuto e se vi va un feedback nei commenti.
Baci, vostra Nyliæ ❤️

Nikolay

«Mamma» urlo con entusiasmo. «Guarda mamma.»

«Arrivo piccolino.»

Salto sul divano con un foglio tra le mani. Le mie dita e la mia camicia sono sporche di colore. Ma devo mostrare il disegno a mamma. Il mio sorriso si allarga man mano che lei si avvicina.

«Sono qui furfante» dice pizzicandomi le guance.

Mi stringe forte in un abbraccio e mi riempie di baci. È sempre stata più coccolona la mamma, specialmente con me.  La mia sorellina Juliet ha solo due anni, quindi si concentra più su di lei, ma a me riempie di baci; mentre Jaiden è più grande non gioca spesso con me.

«Ti sei sporcato tesoro, sai che dovrai farti un bel bagnetto» dice con un sorriso rassicurante.

Non mi rimprovera mai, solitamente quello è il ruolo di papà. Ho 6 anni e non riesco a stare fermo, mi trovo sempre un cerotto addosso proprio per questo.

«Mamma, il foglio» insisto fiero saltellando sul posto.

«Prima dammi un bacio forte sulla guancia, e poi vediamo il tuo disegno.»

Mi getto su di lei e le do tanti baci sulla guancia. La stringo anche in un forte abbraccio. La mia mamma è la persona più gentile del mondo e la più bella. Rimango incastrato nel suo abbraccio.

«Dai vediamo piccolino.»

Poso il foglio sul divano, guardo lei negli occhi con un sorrisone, poi guardo il foglio. Non c'è nessun segno, solo il bianco.

«Il mio disegno è sparito» dico confuso.

Una goccia di sangue si imprime sulla pagina bianca, così spaventato mi volto verso mia mamma, ma anche lei è sparita. Tutto intorno a me diventa buio. Ci sono solo io e il foglio che avevo in mano. Sento una voce singhiozzante provenire da non molto lontano.

«Dove sei mamma?» urla la voce.

Mi avvicino lentamente e vedo oltre il riflesso dello specchio un bambino che piange disperato, alla ricerca di sua madre. Non riesco a vederlo bene in viso, ma vorrei tanto consolarlo. Sbatto i pugni sulla superficie del vetro che appare fluida da questa parte, ma non riesco a oltrepassarla.

«Mamma» urla ancora il bambino, stavolta però guarda nella mia direzione.

Sono io quel bambino oltre la superficie dello specchio che cerca disperatamente la madre.

Un tonfo mi fa aprire gli occhi di scatto. Non ricordavo di essermi addormentato. Mi metto subito in allerta, ma mi rendo conto che è soltanto Eric che ha fatto cadere tutto ciò che aveva nella scrivania. Si muove in modo strano.

«Merda scusami, non volevo svegliarti.»

Faccio un cenno con la testa.

«Stavi farfugliando qualcosa, ma non capivo bene.» Sorride in modo sguaiato.

Mi irrigidisco all'istante. Non mi piace parlare dei miei sogni o dell'accaduto. Non mi piace parlare molto in realtà; anche se un tempo ero un bambino molto loquace e attivo, poi è successo qualcosa.

Mia madre morì.

Non riesco a ricordare niente di quel periodo. Sento solo una forte sensazione di dolore e un urlo che si ripercuote nei miei ricordi, tutto il resto è perso nell'oblio della mia mente.

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