Izuku se ne stava sdraiato a letto, il soffitto gli sembrava così interessante che esigeva tutta la sua attenzione, non che lui lo fissasse veramente, perché se gli occhi erano indirizzati lì, la sua mente era altrove, a qualche chilometro di distanza, nella camera di un eroe che a sua volta stava fissando il soffitto nella speranza che il cellulare suonasse da un momento all'altro.
Il verdino si chiedeva se fosse una buona idea comporre quel numero che gli era stato consegnato solo qualche ora prima, se fosse il caso di rivelargli che non ci fosse nessuna sorella e che in realtà la maid con cui aveva interagito, in realtà fosse un ragazzo della sua stessa età.
La mezzanotte si stava avvicinando quando si decise a mettersi seduto sul proprio letto, il cellulare in mano che ormai aveva a malapena la carica per rimanere acceso, le dita che digitavano un messaggio lungo e sconclusionato, che doveva rivelare tutto ciò che tra loro era stato equivocato.
Quando la sveglia comunicò che un nuovo giorno era iniziato e che la mezzanotte era scoccato, il cellulare si spense, il dito che aveva appena premuto invia.
«Noo...» gridò Izuku nel vedere lo schermo nero, non sapendo se il messaggio fosse stato inoltrato.
Con fretta e premura, si mise a mettere a soqquadro la piccola stanza del dormitorio in cui risiedeva durante gli studi, una camera in cui ci stava a malapena il letto, una scrivania e un minuscolo armadio, il tutto alla ricerca del carica batterie che non ricordava dove lo avesse posato.
«Ma perché non trovo mai nulla quando cerco qualcosa?» sbraitò alzando anche il materasso dal letto.
«Perché sei troppo concentrato su altre cose e ti dimentichi che me lo avevi prestato.» disse una voce che giungeva dalla porta della sua camera spalancata.
«Mayu, che ci fai qui a quest'ora?» chiese il verdino correndo in contro all'amico e afferrando il cavo che gli veniva posto.
«Niente, sono stato di nuovo cacciato di casa e cercavo un amico con cui sfogarmi.»
Il suono del cellulare che suonava, risvegliò Eijirou dal sonno in cui lentamente stava sprofondando.
La notifica di un messaggio in arrivo, gli confermava che un numero sconosciuto gli aveva inviato qualcosa.
Era curioso di cosa fosse, magari era proprio la ragazza che aveva visto al locale, quella vestita da maid, e con cui si era comportato da vero cafone, non riuscendo neppure a scusarsi.
Aprì il messaggio con il pollice che tremava visibilmente.
«Si uomo Red Riot, sei un eroe.» disse dandosi uno schiaffo sonoro in volto, facendosi anche male.
I suoi occhi si palancarono leggendo ciò che vi era scritto e le guance si arrossarono.
Aveva veramente sbagliato su tutta la linea.
Un'altra manata venne addosso alla sua fronte, graffiandola per via del quirk attivo.
Aveva confuso il giovane incontrato fuori con il fratello della ragazza dai capelli verdi, quando invece erano la stessa persona e non erano neppure una ragazza, ma un ragazzo della sua stessa età.
«Che vergogna.» strillò il rosso affondando il volto nel cuscino su cui era posato, soffocando la vergogna che stava urlando fuori.
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La Maid e L'Eroe
FanfictionIzuku un giorno è costretto ad indossare abiti da maid per il lavoro, ma questo avrà delle ripercussioni, perché quel giorno nel bar in cui lavora, si presenta il grande eroe Red Riot. Partecipante alla challenge Prime volte indetta da Dylanation s...