Tutto storto

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La birra che era stata ordinata e che Izuku non era sicuro di trovare in magazzino, era stata scovata in una vecchia scatola dimenticata nel fondo della dispensa e per recuperarla aveva dovuto mettere a soqquadro l'ambiente attorno ad essa, ma alla fine era anche riuscito a prepararla in uno di quei calici che non venivano mai usati.

Con quello nel vassoio e le altre ordinazioni, che ovviamente pesavano all'inverosimile, tornò nella sala dove i clienti avrebbero dovuto aspettarlo, solo che quello che gli si parò di fronte per poco non gli fece cadere a terra il vassoio.

Pinky, Chergebolt e Celophan, se ne stavano in piedi con i loro sorrisi smaglianti a distribuire autografi come se fossero caramelle, tranne Red Riot a cui era stato rubato il cappello che un paio di ragazzine si stavano litigando in disparte, lui era ancora seduto, ma elargiva il suo sorriso bonario e sorrideva a tutti i bambini che gli si avvicinavano alle gambe, dando loro buffetti gentili sul capo.

Il trambusto era eccessivo e anche le altre maid e pure i butler facevano fatica a portare le ordinazioni, cerando di mantenere il loro atteggiamento consono per il ruolo che interpretavano.

Izuku, ripresosi dallo shock, si avvicinò al tavolo degli eroi per consegnare loro le ordinazioni, ovviamente cercando di evitare gli altri clienti che si spintonavano a vicenda pur di avvicinarsi maggiormente agli eroi.

Mossa che gli fu fatale, una ragazzina che non doveva avere più di quindici anni, che indossava un vestitino a fiori che le dava un'aria innocente e dolce, gli diede una gomitata dritta nel costato con una forza tale che nemmeno un pugile professionista gli avrebbe fatto così tanto male.

Il colpo gli fece perdere l'equilibrio e rovesciare tutto il contenuto del vassoio sul bel vestito da maid che aveva dovuto indossare.

Il frastuono fu assordante che tutto attorno a lui si fermò, convogliando gli occhi di tutti su di lui.

La gonna si era sollevata nella caduta, arrotolandosi e mostrando la biancheria vistosa che aveva indossato sotto la gonna della divisa, le gambe erano sporche di panna e birra, oltre che di latte alla fragola.

«Izu chan.» chiamò la voce sottile di una ragazza che gli si avvicinò per aiutarlo.

Mayu chan si era inginocchiato accanto a lui e gli stava rimuovendo un paio di fette di carne che gli erano finite fra i capelli.

Le lacrime stavano inondando gli occhi del verdino, umiliato in quel modo davanti ai suoi idoli.

«Ma che vi prende?» urlò la maid aiutando l'amico ad alzarsi e a togliersi la maggior parte dei residui di cibo da dosso, «Non siamo ad una convention, siamo in un bar e questa confusione ci impedisce di svolgere il nostro lavoro, se volete continuare in questo modo...» e indicò la porta, «Andatevene e lasciateci lavorare.» gli occhi che fissarono intensamente i tre eroi in piedi che iniziarono ad arrossire per l'imbarazzo, «Andiamo Izu, ti aiuto a darti una ripulita.» e con quelle ultime parole avvolse un braccio attorno alle spalle dell'amico, lanciando occhiate risentite ai clienti, accompagnando il verdino fuori dalla sala verso gli spogliatoi.

«Mi sa proprio che abbiamo fatto un gran casino.» ridacchiò imbarazzata Mina, la mano sulla nuca ad accarezzare i corti capelli in un gesto automatico.

«Suvvia, erano solo un paio di robette, mica avrebbe dovuto fare questa tragedia.» continuò Denki non nascondendo comunque la delusione per essere stato sgridato dalla maid che aveva adocchiato dall'inizio.

Eijirou, che non stava ascoltando gli amici, ma che pensava solo alla bella cameriera dai capelli verdi e a come non avesse avuto nemmeno il coraggio di alzarsi per darle una mano, si alzò dal proprio posto e con un sorriso di circostanza, invitò gli altri clienti del locale a tornare a sedersi, mentre lui si avviava verso la zona in cui le due maid si erano dirette.

La Maid e L'EroeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora