Sul divano c'è un gattino

336 42 12
                                    


Eijirou tornò col suo vestito da eroe, un po' in imbarazzo, perché quello che si trovò di fronte un po' lo sorprese.

Izuku si era sdraiato supino sul suo divano, le braccia sopra la testa e la gonna del suo costume, arricciata in grembo, facendo vedere l'intimo stravagante che indossava in completo al vestito. Un paio di orecchiette rosa pelose e con due campanelli tintinnanti, svettavano fra i suoi capelli verdi. Uno spettacolo che fece seccare la bocca all'eroe, che per fortuna indossava i pantaloni della sua divisa da eroe, quindi larghi abbastanza da contenere l'erezione che gli si era ingrossata a dismisura.

«Cazzo.» biascicò senza riuscire a trattenere quell'imprecazione, ma quelle gambe fasciate da linde parigine bianche, risvegliarono quella parte di lui che mai era montata nel suo essere con tanta irruenza.

«Red Riot...» chiamò il verdino graffiando leggermente con le unghie il bracciolo del divano su cui aveva posato la testa, «...questo gattino non riesce più a scendere dal ramo su cui si è arrampicato...»

«Credi che al gattino serva un eroe?» domandò il rosso facendo un passo avanti, il quirk incontrollabile che gli induriva la schiena, dove i brividi scorrevano come un'onda dai fianchi fino alle spalle.

«Solo un eroe può salvare il gattino in difficoltà.» e strusciò le gambe fra di loro, emozionato dal suo stesso linguaggio e da quelle provocazioni che mai si era sognato di pronunciare, almeno non ad un personaggio così famoso.

«Un bravo eroe osserva bene la situazione che c'è intorno a sé prima di agire.» rispose avanzando fino al fondo del divano, dove i piedi, privi di quelle scarpe laccate di nero, si muovevano lenti sfiorandosi, attirando l'attenzione di Eijirou che si sospinse con la mano a sfiorarli.

La reazione nel verdino su efficace, un sonoro gemito lasciò le sue labbra, facendo sollevare il capo dell'eroe, facendo incrociare i loro sguardi infuocati.

«Non sembra molto solido su quel ramo.» disse facendo scivolare la mano lungo il polpaccio rigido del minore, vedendo la pelle d'oca che si sollevava sulle gambe, nella parte non coperta dalle calzette di cotone leggero.

«Bisogna afferrarlo primo che cada.» sussurrò Izuku quando un paio di dita s'infilarono nell'orlo delle calze, spingendole delicatamente verso le caviglie, rivelando la pelle pallida.

«Lo prenderò io se dovesse cadere.» il fiato caldo dell'eroe che sfiorava la belle altrettanto bollente della maid che sentì contrarsi la propria erezione, nascosta da tutta quella stoffa.

«Oddio.» biascicò, la saliva accumulatasi in bocca, scivolò lungo il suo mento mentre il capo si reclinava all'indietro quando la lingua del maggiore venne esposta e passava voluttuosamente lungo la pelle sottile della gamba del verdino. I denti appuntiti dell'altro, graffiavano il percorso che seguiva.

Le mani scorrevano in senso opposto alla lingua, che scendeva verso la caviglia, mentre loro si avventuravano tra le sue cosce, spalancate a indicare dove dirigersi.

Izuku si sentiva un fuoco crescere sull'inguine, l'erezione che doleva all'inverosimile, mentre Eijirou faceva di tutto per non arrivare al dunque.

«Forse è il caso che porti il gattino al sicuro, ho paura che stia per fuggire.» gemette tra una parola e l'altra, gli occhi che seguivano ogni movimento del maggiore, atto a sorridere compiaciuto.

«Ormai il gattino è in trappola, non può scappare da Red Riot e la sua missione di salvataggio.»

Il verdino, interdetto, incrociò lo sguardo con lui, notando i suoi occhi maliziosi. Era salito sul divano mettendosi fra le sue gambe, sollevate e posate su quelle spalle larghe che lo facevano sbavare come se la sua riserva di liquidi fosse infinita, ma quello che lo sconvolse maggiormente, si scorgeva dai pantaloni un po' tirati sul bacino, dove quello che doveva essere un tronco d'albero, vi era stato infilato dentro.

«Cos...» provò a dire, ma l'intimo del suo costume venne sfilato con una velocità impressionante, rivelandogli il membro eretto e gocciolante.

Una mano grossa e callosa, andò a coprire quella parte del suo corpo, nascondendola alla vista, ma allo stesso tempo, scatenandovi una sorta di tempesta fatta di mille scintille che portarono Izuku ad urlare con tutta la sua forza, mentre l'orgasmo più forte e sorprendente della sua vita, gli si riversava fra le pieghe della gonna e sulla mano dell'eroe.

«Il gattino è in salvo.» disse Eijirou afferrando per la vita il verdino e tirandolo verso di sé, le natiche esposte che entrarono in contatto con le gambe ancora fasciate di lui. Il vestito che si era sollevato fino al petto rivelando il ventre piatto e magro.

I campanelli suonarono per quel movimento brusco dando una scossa al bacino del rosso, contraendo l'erezione che premeva di essere liberata.

«Red Riot è proprio un bravo eroe.» ansimò Izuku riprendendo fiato, un sorriso estasiato sulle labbra umide.

«Ma il mio lavoro da eroe non mi sembra finito.» e con una mossa inaspettata, posò una mano sul ventre del minore, l'altra sulla schiena all'altezza dei reni, con un gesto brusco il verdino si ritrovò a carponi, mentre il vestito che aveva indossato fino a quel momento veniva sfilato via.

«Merda.» sussurrò quando il suo bacino venne di nuovo premuto contro quel tronco che si ritrovava il rosso fra le gambe, la preoccupazione di non riuscirci, di non poter contenere dentro di sé quello che l'altro aveva da offrirgli, lo demoralizzò per un attimo, facendogli voltare il capo alla ricerca di quegli occhi gentili che sapeva avrebbe trovato dietro di sé.

Eijirou fissava quella schiena, dove piccole cicatrici rotonde ne segnavano alcuni punti, trovando che quell'intricato disegno che componevano con le lentiggini, fosse il più bello che avesse mai visto, almeno fino a quando il volto del minore non si voltò per far incrociare i loro sguardi.

Erano preoccupati, incerti e spaventati.

Con mano leggera gli accarezzò la guancia, spingendosi avanti per posare di nuovo le labbra sulle sue, trovandole dolci e pronte ad assecondare ogni suo movimento, la lingua pronta a comandare quella danza.

«Lo vuoi?» domandò il rosso portando la mano che non teneva i loro volti avvinghiati a sfiorare il petto del minore, «Mi basta una parola e mi fermo, ma se lo vuoi io ti darò tutto.»

Izuku deglutì a vuoto mentre gli afferrava l'erezione ancora celata nei pantaloni tirati all'inverosimile.

«Non so se riuscirò a prenderlo tutto.» la mano che faticava ad avvolgersi attorno ad esso.

«Ti preparerò fino a quando non sarai pronto e ti farò solo provare piacere. Te lo prometto.» e con un ultimo bacio, gli fece posare di nuovo il capo contro il bracciolo del divano, le gambe ancora sollevare ed Eijirou che si spingeva fra quelle natiche, la lingua pronta a vezzeggiare quel muscolo che avrebbe penetrato di lì a breve.

La Maid e L'EroeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora