Capitolo 14

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Hailey

Dopo qualche secondo lo guardi negli occhi.

Lo avevo baciato.. "Scusa..", dissi ancora piangendo "Ma non ci riesco".

E con questo presi a camminare verso la prateria quasi correndo. Andai poco distante dove c'erano altri box e il recinto da far lezione. Sellai due cavalli. E gettai a Scott un paio di guanti. Montammo su, e iniziai a galoppare lungo tutto il campo deserto. Scott mi fu subito al fianco. Sentivo il vento scompigliarmi i capelli, mi sentivo libera.

Adoravo sentirmi così. "Avevi detto che non andavi al galoppo"

"Dovrò pur starti dietro", mi disse sorridendo. "Devo mettermi da parte"

"Ci riesci?", gli chiesi guardandolo. La rabbia stava piano piano sbollendo. "Vuoi darmi la mano?"

Me la tese. Ed io la presi. "Non è male", fece ridendo.

Con l'altra mano libera mi tolsi il cappello e lo agitai in aria "Non sai quanto ti fa stare bene"

"Lo vedo, riesco a sentirlo anche io", disse sorpreso.

Dopo aver oltre passato un piccolo torrente, finalmente decidemmo di fermarci. Mi sedetti sotto degli alberi e lui venne vicino a me. "Sei ancora arrabbiata?", mi chiese.

"Se sono arrabbiata?", lo guardai "Sono delusa, diversa la cosa"

"Delusa?", chiese ancora.

Sospirai appoggiando la schiena a terra sospirando "Non so che pensare.. Tu.. Mi hai ferita", gli risposi guardandolo triste. "Era per questo che volevi lasciarmi? Perché sapevi che lo avrei scoperto prima o poi?"

"Era l'ultima cosa che volevo fare ferirti. Ti ho lasciata per questo.. Sì. Perché non avevo il coraggio di dirtelo. Ci saresti rimasta troppo male.. Hail..", mi pregò di credergli. "Non mi crederai vero se ti dicessi che a te ci tengo?"

Scossi la testa decisa. Lui non ci teneva affatto a me. "Scusami Scott ma non ce la faccio.. È troppo"

"Mi hai appena baciato..", mi puntualizzò.

Eh.. Perché lo avevo baciato? "Non lo so.." risposi sinceramente. "Ma ho voglia di rifarlo nonostante tutto", ammisi.

Si allungò anche lui vicino a me e mi prese la mano "Cosa devo fare per riaverti?"

Mi alzai di scatto "Dobbiamo tornare a casa"


Scott

Sono un fottuto bastardo.. Ora l'ho persa per sempre.. "E così ti ha negato il letto?", mi chiese mio padre quando tornai a casa alle 10 e mezza passate. Rise "Ora vedi anche te che le donne vanno e vengono"

Salii al piano di sopra senza ascoltarlo "Me ne vado"

"Dove vai?! Scott dove pensi di andare?!", mi seguì a grandi passi.

Presi una borsa e ci misi dentro la mia roba, quando entrò in camera mia gli urlai contro "Me ne vado! Vado da mamma! Almeno con lei stavo bene! Ma chissà perché ho dovuto seguirti! Guardami! Secondo te ho l'aria di uno che vuole ancora seguire le tue orme? A me delle tue imprese non me ne frega niente!"

Si pietrificò, ma poi reagì "Tutto questo per una ragazza! Figlio mio stiamo litigando per una ragazza!""Non ti è mai importato di quando ero triste e solo, certo, perché dovrebbe importartene ora? Tanto tuo figlio è solo una marionetta da comandare!", dissi con disprezzo andando in bagno a prendere le mie cose.

"Voglio solo il tuo bene!", urlò. "E non mi fermerò a prendere quel ben di Dio a quei fratelli solo perché tra te e la figlia che non è neanche quel pezzo di donna per cui vale la pena lottare c'è del tenero!"

Tirai un pugno alla porta invano "Quella ragazza che non è neanche un pezzo di donna è la prima di cui mi sono innamorato! Ma certo! A te non importa! Guarda do ragione a mia mamma se si è trovata un altro!"

"Tua mamma è stata solo una puttana!", urlò di rimando.

Non ci vidi più. Gli andai incontro "Non ti azzardare a chiamare ancora mamma come hai appena fatto", lo minacciai con lo sguardo e chiusi la borsa "Prendi pure il ranch ai Ryan, tranquillo, davvero fa quello che vuoi. Ma con quello che mi ha lasciato mamma lo ricomprerò io e ti metterò alla porta!"Scoppiò a ridere "Credi ancora nelle favole Scott!"

Scesi le scale, Cassy era paralizzata dalle urla. Le andai vicino e le baciai la fronte "Va tutto bene, quest'uomo ha solo avuto un attimo di pazzia. Puoi stare tranquilla", dissi guardando mio padre.

"La aspetto domani a pranzo?", mi chiese dolcemente.

"No", mi voltai verso mio padre ancora "Davvero fa quello che vuoi. d'altronde hai fatto sempre così"

E me ne andai.

L'ho amata per primoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora