Capitolo 11

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Hailey

 Andai baldanzosa come una festa ad aprire alla porta, Scott doveva essere arrivato.

Mi ero messa un paio di pantaloncini corti neri e una camicetta a pois.

Aprii e Scott aveva in mano un mazzo di fiori.

Mi si sciolse il cuore. "Oh dio, buongiorno a te", gli dissi quando mi porse i fiori baciandomi castamente le labbra.

Andammo vicino al lago, sedendoci sotto un albero. Stetti un po' tra le sue braccia a farmi coccolare come una bambina con la sua mamma. E dopo qualche minuto parlò "Hailey io devo dirti una cosa.."

Mi portai la sua mano al viso posandomela su una guancia, ero rilassatissima "Ti ascolto"

Mi fece alzare dal suo petto, e si mise a sedere diritto guardandomi negli occhi. "Ci ho pensato.. A noi"Sorrisi "Anche io ho pensato molto a noi Scott, stiamo bene insieme. Insomma.. Io sto bene con te"Guardò in aria sospirando, e mi chiesi se c'era qualcosa che non andava "Anche io sto bene con te Hail.."

"Mi devi dire qualcosa di importante?", gli chiesi "Capirò. Qualunque cosa tu hai da dirmi"

Prese fiato. "Te la faccio breve.. Non voglio più stare con te"

E lì.. Ci fu il panico. Iniziai a sudare, le lacrime iniziarono a voler uscire. "E' uno scherzo?"

Scosse la testa, freddamente "No, hai sentito bene"

"Puoi almeno spiegarmi perché?", dissi con voce tremante.

"Ho pensato molto stanotte e.. Non sono un tipo da relazioni", mi rispose subito come se fosse un copione.

Annuii cercando di non dargli la soddisfazione delle lacrime "Certo.. Ieri Nikki ha fatto la domanda sbagliata.."

Mi accarezzò il viso "Credimi è meglio così. Starai solo male con me. Non sono l'uomo da voler una relazione seria.. Hailey"

Tirai su con il naso, e una lacrima uscì contro la mia volontà. Abbassai lo sguardo dalla vergogna. "Va tutto bene.. Avrei dovuto immaginarmelo"

"Sei arrabbiata con me?", mi chiese abbassando la testa per guardarmi.

Scossi la testa "No, sono io che credo ancora nelle favole"

Si avvicinò e mi baciò la fronte delicato "Lo faccio per te"

"Io con te stavo bene", ripetei cercando di convincerlo.

Alzai lo sguardo e i nostri occhi si incrociarono "Puoi odiarmi se vuoi Hail.. Ti ho solo illuso.. Ma fidati. Fidati di me. Se ti sto lasciando e per evitarti altre illusioni"

Mi alzai e con me anche lui "Certo, anzi.. Ti ringrazio per questo gesto carino..".

La mia voce mi ingannava "Spero che incontri di meglio di me Hailey.. Sei una ragazza fantastica", mi disse guardandomi.

Feci cenno di sì con la testa e mi incamminai verso casa, ma dopo un po' mi girai verso di lui, mi stava ancora guardando. E lo salutai facendogli cenno con la manina e con un sorriso.

Anche lui mi rispose così.

E con le mani in tasca, tornai verso casa, con le guance piene di lacrime.


Scott

"Scott? Sei tu?", mi fece la domestica quando tornai a casa.

Sbattei la giacca sul divano e andai verso il contenitore di liquori "Quello stronzo di mio padre è già tornato?"

Ce l'avevo a morte con lui, volevo solo fargliela pagare.

Lentamente.

Ma non volevo che interferisse ancora sulla mia vita.

Cassy, la gentile domestica mi rispose "Questa sera si fermerà in città.. Cosa vuoi mangiare?"

Presi un bicchierino e una bottiglia, lo riempii fino all'orlo sedendomi sul divano di pelle "Qualunque cosa Cassy. Non mi importa"

Cassy aveva 50 anni, poteva essere mia madre quasi. Si sedette vicino a me e mi guardò "Qualcosa non va Scott?"

Mi aveva visto in fasce, mi conosceva meglio di mio padre. "Non lo voglio più vedere, mai più"

"Avete litigato, ancora?", mi chiese cauta.

Finii il bicchierino e lo riempii ancora. "Per colpa sua ho dovuto mollare una ragazza. Ecco tutto. Deve sempre interferire nella mia vita! Sempre assetato di potere! Non gli bastano tutti quei territori che ha! No! Deve rovinarmi la vita e rovinarla agli altri pur di star bene lui! Ma tanto chi se ne frega del figlio uscito male! Per lui sono solo una marionetta! E la cosa peggiore, è che Hailey, la ragazza, è forse la persona più sensibile a questo mondo. E odio il fatto che ora starà piangendo per me sul letto! Lo odio perché non lo sopporto!", mi alzai e lanciai il bicchiere a qualche metro per terra.

Mi sbottonai i primi due bottoni della camicia "Perché non potevo dirle che papà vuole comprare il suo ranch e che gli ha fatti andare in crisi a posta! Le ho detto solo che non sono il tipo da relazioni! Cosa vera perché è così ma.. Io..", mi ributtai sul divano a peso morto prendendomi il viso tra le mani "Io non so che fare"

Cassy mi accarezzò la spalla "Credo che dovresti parlare a questa ragazza"

"Così mi odierà ancora di più? Ormai ognuno per la sua strada. Va bene così", sentenziai.

Ma in fondo sapevo che non andava bene affatto.

L'ho amata per primoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora