Capitolo 13

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ScottUna settimana dopo."Una birra, grazie", sentii la voce di Hailey a qualche sgabello da me. La guardai da sotto il cappello da cowboy, non mi aveva visto. Era da suicidio. Aveva un top nero che le lasciava scoperta la pancia e dei jeans attillatissimi. I capelli sulle spalle e quell'aria afflitta che non me la faceva riconoscere.Il barista le porse davanti una birra media, e lei iniziò a berla a piccoli sorsi. "Me ne dai un'altra?", chiesi io indicando una birra anche per me.Hailey alzò la testa come se mi avesse riconosciuto tra 1000 persone, e incrociò i suoi occhi con i miei. La salutai con un cenno, e lei rispose con un sorrisetto. Mi alzai, e portai la mia birra vicino alla sua, sedendomi affianco a lei. "Ciao", dissi semplicemente."Ehi, tutto bene?", mi chiese come se non fosse turbata di niente. O magari stava facendo finta..Annuii "Me la cavo. E tu?"Annuì anche lei. "E così.. Nikki?""Scusa se ha risposto lei.. Eravamo qui e c'era casino.. Così ha preso il mio telefono", dissi la pura verità. Era gelosa?Scosse la testa "Va tutto bene""Dovevi dirmi qualcosa?", le chiesi sfiorandole il braccio.Si irrigidì "Niente di importante"Sospirai. Faceva finta che non gliene importava niente. "Ci vediamo Hail..", dissi andandomene.HaileyIl giorno dopo mi alzai distrutta. Distrutta perché sentii Elliot parlare con l'acquisitore. Decisi di scendere anche io. Mi misi un paio di jeans e una camicia di Trent. "E così questa è la nostra proprietà. Parliamo di un sacco di ettari signor Bones"Bones...? Come Scott..? Ebbi un mancamento."Lei è Hailey. Mia sorella. Hailey vieni. Ti presento il signor Bones, il nostro possibile salvatore", fece Elliot Feci un sorrisetto forzato. "Piacere di conoscerla", dissi stringendogli la mano.Aveva gli stessi occhi di Scott.. Non era possibile. Non doveva essere così."Che ne dice? È di suo gradimento?", riconobbi Trent dietro la porta.Sentii una risata. La porta si aprì. "Il posto mi piac..", si fermò quando mi vide. Scott. Ah. Avete presente quando non sapete che fare? Quando si rivela ai bambini che babbo natale non esiste? Ecco. Ora mi veniva da urlare. Da prenderlo a schiaffi. "E lui è suo figlio, Scott", fece Elliot impettito. Mi tese la mano con un tono di scuse, la guardai, tutti mi guardavamo. Mia mamma stava pregando che non si scatenasse la furia che c'era in me. Caroline che sapeva tutto era sul divano e mi guardava titubante. Decisi che non ci volevo più stare lì. Andai verso la porta e uscii a grandi passi.Mi aveva ingannato. Mi aveva fatto credere che voleva aiutarmi. Che lui era con me. Mi aveva portato a letto tutte le volte che ne aveva bisogno. Mi aveva fatto credere per una volta che ero meglio di quanto pensassi. Mi buttai sull'erba piangendo guardando il cielo. "Hailey!" , lo sentii correre dietro di me. Mi alzai e iniziai a correre per il campo, corse dietro di me. "Fermati per favore, devo spiegarti"Non accennavo a fermarmi. "Dammi un momento!", urlò dietro di me.Dopo 5 minuti buoni decisi di fermarmi appoggiando la fronte al braccio appoggiato al tronco di un albero. Lo sentii arrivare dietro di me. Mi aveva tenuto botta. "Hailey..", disse a pochi centimetri da me ansimando.Mi girai di scatto con le lacrime agli occhi puntandogli il dito "Sei uno stronzo! Quando pensavi di dirmelo?!", urlai.Abbassò lo sguardo "E' per questo che ti ho lasciato.. Non volevo farti del male""Me ne hai fatto più di quanto tu credi!", dissi tra le lacrime. "Tu.. Tu..", balbettai "Tu vuoi prendermi il ranch? t-tu davvero vuoi farmi questo? Sei.. Una cattiva persona""Nessuno ferma mio padre Hail..", provò a giustificarsi.Lo guardai verde di rabbia, e gli andai incontro iniziando a dargli pugni sul petto e a urlargli contro più forte che potevo "Mi hai ingannato! Preso in giro!"Si fece fare senza battere ciglio. "Hai ragione.. Hailey dovevo essere sincero con te.. Ma non ti ho voluto mai ingannare. Ti ho lasciato per il tuo bene"Gli strappai i primi tre bottoni della camicia piangendo "Mi hai solo usata. Mi hai solo portata a letto. Mi hai solo sfruttata a tuo piacimento!""Hai intenzione di denudarmi?", mi chiese ridendo.Gli tirai uno schiaffo "Sei un bastardo!""Hailey.. Per favore.. Parliamo", disse prendendo il mio viso arrossato tra le mani. "Dammi un'opportunità"Ansimai "Dirai solo cazzate"Fece per farmi sedere per terra. "Fammi parlare, poi deciderai te cosa fare"Scossi la testa "Non ci voglio parlare con te""No?", mi ripetéLo stavo ancora prendendo per la camicia. "No", dissi in tono sprezzante.Appoggiò la sua fronte alla mia "Quando vorrai parlare con me sono qua"Ci guardammo, io piangevo ancora "Ti odio""Devi farlo", fece lui.Mi avvicinai alle sue labbra, e lo baciai.

L'ho amata per primoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora