Parte III

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Sto per rientrare quando sento il telefono nella tasca dei miei jeans vibrare segno che qualcuno mi sta chiamando, lo prendo e sul display appare il nome di Giulia la mia editrice non che migliore amica " Lu so che non dovrei romperti ma come sta andando il secondo capitolo ?" Mi domanda arrivando dritta al punto " ciao anche a te Giù, io sto bene tu ?" Sento la sua risata dall'altra parte " comunque ci sto lavorando, non è una cosa semplice" concludo " lo so, ma ne sei veramente sicura Lu?" La sua risata si arresta e torna ad essere seria " penso di sì " " sai che se hai bisogno basta chiamarmi e arrivo " " tranquilla lo so, ora devo andare" taglio corto notando mia sorella venire verso di me " va bene ciao " " ciao"   quando mi raggiunge cambia espressione, il suo sorriso sembra essere sparito e uno sguardo quasi preoccupato appare sul suo volto chiaro " perché sei tornata?" Mi domanda " non con tutta questa felicità" dico scherzando ma lei sembra non capire il mio sarcasmo e scuote la testa " Lu, sappiamo entrambe che non sei qui per me e Fra" respira " quindi ti prego di essere sincera" io annuiscono " Lia davvero so che due anni fa sono andata via così senza dare nessuna spiegazione, vi ho lasciate sole ma credimi sono qui perché mi mancavate " dico portandomi dietro i lunghi capelli neri " solo per questo " finisco avvicinandomi a lei mettendole un braccio dietro al collo stringendola a me " sarà" dice solo questo  ricambiando  l'abbraccio " comunque Silvietta, io le cose non le dimentico quindi, cos'era quella notizia che dovevi darmi che al telefono ma  non potevi? " lei si stacca da me e mi guarda finalmente sorridendo " stai per diventare zia Lu " mi dice di botto, mi scende una lacrima e dal suo sguardo credo di essere sbiancata " davvero ?" Le domando felice, lei annuisce e senza pensarci due volte la stringo in  un forte abbraccio, non ci credo sto per diventare zia " mi hai reso la persona più felice del mondo " gli sussurro all'orecchio asciugandomi le lacrime, lei si mette a ridere e dopo alcuni secondi torniamo dentro insieme.

Arriviamo al tavolo dove troviamo soltanto Maria e Franco che ci sorridono e ci avverto che gli altri tre sono in salotto, li raggiungiamo e troviamo Angelina seduta al pianoforte e gli altri due vicino a lei " che canti ?" Domando alla ventiduenne che mi guarda sorridendo " non saprei cosa vuoi ascoltare?"  Io alzo le mani non sapendo cosa risponderle, non sono una sua grande fan, saprò si e no due canzoni in croce nulla di più " mani vuote " dice mia sorella entusiasta, l'altra annuisce e inizia a suonare, mi avvicino al piano proprio difronte a lei che non stacca neanche un secondo i suoi occhi dai miei, la sua voce è così dolce,  bella, che per un momento ho come l'impressione di stare su un altro mondo dove ci siamo solo io e lei, senza nessun'altro " e chiedo scusa se mi aggrappo alle tue dita e divento una matita e continuo a scrivere " , restiamo a guardarci anche quando lei finisce di suonare finché il suo telefono non inizia a squillare e cose se fossimo state scottate da ciò distogliamo subito lo sguardo " Pronto " dice prima di scusarsi e allontanarsi da noi, " Ah Lulu non cambierai mai " mi scherna Marco dandomi una pacca sulla spalla, io lo guardo alzando un sopracciglio senza capire " in che senso?"  " È fidanzata sorellona " mi risponde Fra ridendo sotto i baffi " no niente, continuo a non capire " dico scrollando le spalle " appunto Lu sei sempre la stessa" finisce Silvia sedendosi sul sofà seguita da suo marito, li guardo sorridendo e decido di lasciarli soli trascinandomi dietro Francesca che mi guarda non capendo " lasciamoli  soli, credo che abbiamo bisogno di un' po' d'intimità " lei annuisce " dove andiamo?" Mi chiede io scuoto la testa " ti ricordi quando ero piccola " " si ma che vuoi dire " " tu e papà " inizia giocando con le mani segno che è palesemente agitata " ok ho capito vuoi andare alla casetta ?" Mi volto verso di lei che annuisce timidamente, Francesca sa che parlare dei nostri genitori per me non è facile soprattutto perché nell'ultimo periodo prima dell'incidente non andavamo molto d'accordo per via del mio lavoro, " va bene andiamo " la prendo per mano come quando eravamo piccole e raggiungiamo la villetta dove prima vivevamo tutti insieme, è rimasta esattamente come l'avevo lasciata solo con l'erba alta del prato, gli alberi poco curati e i vasi dei fiori completamente vuoti e alcuni pieni di erbacce, entriamo grazie alla chiave che Fra tira fuori dalla sua giacca di pelle e mi chiedo come sia possibile che l'abbia lei, dopo ne parlerò con Silvia . Entriamo raggiungendo il retro della casa, dove poco più in là sul grande albero di quercia vedo la casetta di legno che io e mio padre costruimmo appunto per la ragazzina vicino a me .

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