Capitolo 1

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Pov's Lucia

Guardo l'ora in basso sul computer e mi stropiccio gli occhi stanchi, sono due ore che sono seduta con il portatile sulle gambe, immersa dal fumo di sigarette ormai consumate, rileggendo le ultime righe, salvo il documento e finalmente lo spengo. Mi alzo dal divano aspettando che piano piano il sangue torni a circolare regolarmente nelle gambe, sento la vibrazione del telefono lo afferro e rispondo senza neanche controllare chi sia " pronto ?" Sento soltanto un sospiro dall'altra parte, tolgo il telefono dall'orecchio e vedo che è mia sorella " Fra dimmi " cerco di spronarla a parlare ma nulla, un sorriso spontaneo nasce sul mio volto " Lu Quando torni a casa ?" Mi domanda con voce speranzosa e un po' la capisco sono due anni che torno, due anni da quando i nostri genitori non ci sono più, due anni che non vedo Francesca e Silvia, Fra è la più piccola di noi, mentre Silvia è la più grande e dopo la morte dei nostri genitori ha deciso di tenere la piccola con sé e suo marito, " Non lo so piccola, adesso sono impegnata a scrivere il nuovo libro " le dico tristemente, perché si è vero che non ho molta voglia di tornare a casa, ma sono pur sempre la mia famiglia e mi mancano " Ma è da tanto che non torni, mi manchi, manchi a tutti " sento dei singhiozzi trattenuti " fra con chi stai parlando ?" La voce di Silvia si fa sempre più vicina " sto parlando con Lucia" Dice la più piccola allontanando il telefono per non farmi sentire, ovviamente inutilmente " Ehi" silenzio "Francesca ha ragione Lu, Devi tornare, ah e una cosa importante " inizia senza continuare " Lia parla " la incito perché sa benissimo che sono una persona fin troppo curiosa " no, c'ho ripensato, se non torni non ti dico nulla " " sei una bastarda lo sai vero ?" Le domando, la sento ridere e quindi capisco che si, lo sa benissimo " quindi ?".

Fatto sta che due giorni dopo mi ritrovo in auto a guidare da tre ore per tornare a casa, una volta arrivata parcheggio la macchina davanti al cancello della villetta e scendo senza prendere i bagagli, mi avvio lungo il vialetto fatto di pietre e raggiungo la porta, busso ma nessuno mi risponde, provo al citofono e ovviamente neanche così rispondono, provo al telefono ed è la stessa cosa, sbuffo e mi riavvio verso la macchina sfilando le chiavi dal quadro per poi chiuderla, mentre cammino lungo la strada del piccolo paesino dove sono cresciuta mi guardo in torno notando che non è cambiato nulla in questi due anni e se da una parte sono felice dall'altra sento un senso di malinconia assalirmi di colpo e le lacrime minacciano di uscire, faccio un respiro profondo e le ricaccio dentro .

Dopo venti minuti finalmente arrivo in centro e mi fermo davanti la vetrina dell'unica pasticceria che si trova in questo posto, prima di entrare aspetto alcuni secondi. Finalmente entro sentendo la solita campanellina suonare,segno che è entrato un cliente, infatti subito dopo vedo Silvia uscire dal laboratorio " Salve " dice senza guardarmi mente posiziona il vassoio di ciambelle alla glassa nella vetrina del bancone " vorrei un caffè se possibile" chiedo gentilmente trattenendo una risata " arriva subito " mi risponde voltandosi per farlo, aspetto alcuni secondi e finalmente posso tra virgolette fare colazione " ecco a lei " finalmente alza lo sguardo e urla facendo voltare quasi tutte le persone presenti del negozio ricevendo anche qualche occhiataccia " Luciaaaa " Corre verso di me saltandomi in braccio " mi sei mancata" sento alcune lacrime bagnarmi le spalle " anche tu Lia " .

Dopo diversi minuti passati a parlare finalmente mia sorella torna a lavoro e anch'io tiro fuori il tablet dalla borsa e cerco di scrivere qualcosa, ma niente solo parole sparse qua e là per la testa, senza avere nulla di concreto, sento la campanellina della porta e alzo lo sguardo dallo schermo, una ragazza dai lunghi capelli castano chiaro, e della carnagione chiara con un paglio d'occhiali da sole sul viso a coprire gli occhi, come se mi leggesse nella mente li toglie e lì poggia sulla testa, il suo sguardo incontra il mio per pochissimi secondi.

Questa ragazza ho l'impressione di averla vista da qualche parte, ma non riesco a capire chi possa essere, quindi rassegnata torno a vedere la pagina vuota davanti ai miei occhi.
" Scusi è libero ?" Una voce dolce mi desta dai miei pensieri e quando alzo lo sguardo trovo la ragazza di poco fa' davanti a me " Si prego" le dico togliendo di mezzo tutte le mie cose , lei mi ringrazia con un sorriso e si accomoda sul divanetto difronte a me, non dice nulla ma continua a guardarmi e stranamente non mi dà fastidio come succede solitamente " Se posso " inizia catturando la mia attenzione " Cosa sta scrivendo o meglio cosa sta cercando di scrivere ?" Mi domanda tutto d'un fiato, alzo un sopracciglio per il suo modo di fare così buffo " Io ti rispondo solo se tu mi togli una curiosità"
Lei annuisce senza far sparire il suo sorriso " ma tu a qualsiasi persona che non conosci chiedi quello che sta facendo?" Le domando, ci pensa un po' su " no, ovvio solo alle persone che mi trasmettono curiosità " fa una leggera risata e io sorrido " comunque non mi hai risposto " "già, sto scrivendo un nuovo libro " dico in fine rassegnata dal fatto che neanche oggi produrrò qualcosa , " tu invece cosa fai nella vita ?" Metto via il tablet e mi concentro sulla ragazza seduta con me, mia sorella le lascia il cappuccino con il cornetto e lei appena vede ciò allarga se possibile ancora di più il sorriso contagiando anche gli occhi marroncini, alla radio stanno passando la noia di Angelina Mango e mentre aspetto di ricevere una risposta da parte sua canticchio qualche pezzo della canzone, la vedo arrossire leggermente " ecco uhm sono una cantante " dice quasi sussurrando a tal punto che fatico a sentirla " ah davvero ?" Lei annuisce " Cavolo questa canzone è davvero bella " dico ad alta voce " già così dicono " dice solo questo prima di dare un morso al cornetto " comunque piacere Lucia " allungo una mano verso di lei che prima di stringerla pulisce la sua dalla nutella" Angelina " io mi soffermo un attimo sul suo nome e faccio due conti, fa la cantante, si chiama Angelina " cazzo !" Dico ricevendo da parte sua uno sguardo strano " Sei Angelina Mango ?" Le chiedo, la vedo annuire mentre riprende il cornetto per finirlo " ma ti prego chiamami Nina " io annuisco senza aggiungere altro .

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