Parte VII

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Apro la porta di casa e una volta dentro mi siedo dietro di essa, non so il perché ma il fatto che lei se ne sia andata mi fa stare male, è vero ci conosciamo da pochi giorni ma quella ragazzina ha la capacità disumana di entrarti dentro nel giro di un secondo. Mi alzo e raggiungo il salotto, mi guardo intorno e dalla poca luce che entra dalla fessura della persiana capisco dov'è il divano, mi strofino le mani sulla faccia e mi butto sul sofà dietro di me.
Cerco di chiudere gli occhi per dormire almeno un po' , ma prima di addormentarmi sento in lontananza le voci dei miei genitori che continuano a ripetermi che è stata colpa mia, una lacrima solitaria scivola via dai miei occhi, la sento scendere fin dietro il collo, scaccio via i pensieri e mi addormento sognando la ragazza dal vestito azzurro .

Il telefono squilla e senza aprire gli occhi rispondo " dove sei Lu?" Sento dall'altra parte ma la persona in questione non mi dà tempo di rispondere " vieni da Marco ora ." Dice riattaccando, sbuffo e mi metto a sedere, le immagini della ragazza del ballo mi tornano in mente e un sorriso esce spontaneo sul mio volto, ma subito dopo svanisce perché ripenso ad Angelina, alla sua freddezza, scuoto la testa cercando di liberarmi la testa ma è davvero impossibile, mi alzo e raggiungo la porta, prima di uscire però mi guardo indietro, " sistemerò tutto, te lo prometto" la mia è una promessa al vuoto, ma spero che non sia così.

Dopo mezz'ora arrivo da Marco, " buongiorno, che succede?" Domando " Angelina è andata via stanotte " dice Francesca mostrandomi un messaggio che la ragazza in questione questa mattina gli ha mandato, dove si scusava ma doveva tornare a lavoro, le ridò il telefono guardandoli " lo sapevo, ieri notte l'ho vista " dico dirigendovi verso il piccolo bancone dove il barista gentilmente mi prepara il caffè " grazie" forzo un sorriso, perché posso fare solo questo, tutta la voglia e l'energia che quella ragazza era riuscita a darmi sembra essere andata via con lei. Inizio a bere il caffè quando alla radio sento la voce di Angelina, bene anche il caffè mi è andato di traverso fantastico, sbuffo e esco fuori sotto gli sguardi Inquisitori dei presenti, accendo una sigaretta e inspiro il primo tiro, questa giornata è iniziata male e sicuramente non finirà meglio.
" Lu " sento la voce di Marco alle mie spalle, mi giro verso di lui notando che non è solo, " Che dici ci sediamo?" Dice lui indicando il tavolo alle sue spalle, faccio un segno con il capo e insieme ci accomodiamo sulle poltrone di plastica nere " che c'è?" Domando ai due che si stanno guardando, dai loro sguardi capisco che è sicuramente una cosa seria " hai pensato a ciò che t'ho detto l'altro giorno?" A parlare è mia sorella " si, ci sto pensando " dico poggiando la testa sul tavolino di vetro, è freddo rispetto al clima caldo di oggi, mi dà quasi sollievo dato che la testa mi sta scoppiando " eh ?" " Eh niente Lia, come faccio a dirgli una cosa del genere?" Tiro su la testa puntando gli occhi nei suoi verdi, " lei non mi perdonerà mai e lo sai anche tu " sposto lo sguardo non riuscendo più a reggere il suo " o sei tu che non riesci a perdonarti ?" La domanda di Marco mi destabilizza e non poco. È davvero così ? Ormai sono passati 12 anni, ma quel giorno è ancora vivido nei miei ricordi come se fosse successo due minuti fa'. " Lu ?" Marco mi richiama riportandomi alla realtà " stai bene ?" " Si tranquilli, ho solo bisogno di stare sola tutto qui" dico guardando la figura di Francesca venire verso di noi " ehi, potrei offendermi sapete, una riunione di famiglia senza di me, siete delle stronze!" Esclama mettendo su un broncio adorabile, " ovvio tu sei piccola " la scherno io, ma in cambio ricevo uno scappellotto dietro la nuca " come hai osato mocciosa " la guardo male alzandomi, lei capisce subito le mie intenzioni e corre via io non perdo tempo e la inseguo sotto lo sguardo divertito dei due .

Verso le 18.00 torno a casa, faccio una doccia veloce e dopo essermi asciugata e vestita mi rimetto alla scrivania per continuare a scrivere, tra una riga e l'altra mi torna in mente la canzone di Angelina, il perché del suo comportamento nei miei confronti rimane un mistero per me, ripenso alla sera precedente, alla ragazza del ballo ad Angelina, alle emozioni contrastanti, sbuffo e torno o almeno cerco di tornare a lavoro ma nulla ormai è andata, esausta chiudo il portatile e mi sdraio sul comodo letto, chiudo gli occhi e la figura di una ragazza mora dagli occhi verdi, si fa largo dei miei pensieri,vedo acqua intorno a lei, il suo sorriso è l'ultima cosa che vedo prima che la stessa acqua che la circondava la trascina giù, facendola sparire nella profondità " No!" Mi porto a sedere fissando il vuoto, sono sudata, le lacrime, sto piangendo, la porta si apre di scatto e la luce viene accesa " tesoro " Silvia si avvicina a me sedendosi sul materasso, mi abbraccia e basta, non dice nulla, io tremo sotto al suo tocco, sento freddo, ho paura .
Il mattino seguente quando mi sveglio non trovo mia sorella ma Marco, gli sto praticamente dormendo sull'addome " ehi " mi sussurra accarezzandomi i capelli lunghi e neri " quando sei arrivato? Ieri notte c'era solo Silvia " farfuglio con la bocca impastata dal sonno " in realtà c'ero anch'io con lei ma fa nulla " dice ridendo, lo capisco solo perché sento il suo ventre alzarsi e abbassarsi " scusa " sussurro " tranquilla, come stai ora?" Cambia discorso lui tornando serio " possiamo non pensarci?" Rispondo con altra domanda, lui resta zitto e così anch'io.

Prima o poi dovrò fare i conti con il mio passato.

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