Giugno...
- Lara pov -
Una goccia cadde sulla punta del mio naso, mentre ero seduta su un'altalena, con un libro sotto il braccio, che presto si sarebbe bagnato. Forti gocce iniziavano a cadere sulla mia pelle chiara, sulle mie braccia piene di cicatrici. Sentì un lampo così forte che mi fece pensare a lei. Lei che era una bambina quando le dissi: "Torno presto, Belle", quando invece avrei dovuto dirle "Addio", perché fu l'ultima volta che la vidi.
Mentre mi godevo il rumore della pioggia, dei rumori di passi mi distrasse e una ragazza venne a sedersi sull'altalena di fianco.Sentii che lei mi stava fissando, troppo intensamente. Mi fissai le scarpe bagnate, lei smise di fissarmi, si alzò dall'altalena e pensai che stesse per andarsene quando in realtà salì sull'altalena in piedi e iniziò a dondolarsi. Fissai quell'ombra che andava su e giù, si accese un lampione e vidi i suoi lunghi capelli lisci e castani.
«Guarda che così scivoli e poi cadi...» le dissi, mentre un lampo attirò il mio sguardo verso il cielo.
«Tranquilla non succederà...non scivolooooo-» disse, cadendo sopra la pozzanghera, che sporcò i suoi vestiti.
Io scoppiai a ridere.
«Cazzo...» affermò, mentre si rialzò, lei si mise in piedi sull'altalena e iniziò a dondolarsi di nuovo.
Perfetto non l'è bastata la caduta...
«Sai...siamo molto simili...» dichiarò, guardando il cielo pieno di nuvole, mentre si dondolava ancora.
«Non credo...» dissi, mentre mi asciugai con la felpa il viso.
«Tutte e due sotto la pioggia, tutte e due infelici...» affermò lei con disinvoltura, mentre scese dall'altalena per sedersi nuovamente.
Non dissi nulla a quell'affermazione, rimasi in silenzio mentre fissavo le mie scarpe bagnate. La verità era che lei aveva perfettamente ragione, era da parecchio tempo che ero infelice, soprattutto quando pensavo a Belle perché mi mancava tantissimo. Erano passati ormai sette anni dall'ultima volta, che vidi il suo viso rigato dalle lacrime, ma nonostante gli anni ogni giorno mi mancava di più. Ero andata via, l'avevo abbandonata, non per mia scelta, ma per quella dei miei genitori che avevano ricevuto un'offerta di lavoro e quindi ci trasferimmo.
«Come ti chiami?» chiese lei guardandomi negli occhi.
«Lara, tu?»
«Jane» rispose.
Jane scese dall'altalena si posizionò davanti a me. Lei mi guardò e questo mi mise in imbarazzo e quindi mi alzai anch'io in piedi davanti a lei. Un tocco delicato e bagnato mi sfiorò le dita della mia mano destra. Riuscivo a vederla meglio, i suoi occhi scuri come la notte, il suo bellissimo viso e le sue labbra sottili e carnose. Mi guardò e con l'indice dell'altra mano spostò una mia ciocca bionda, dietro il mio orecchio. Mi bloccai...sentii il suo dito sfiorare anche l'orecchino a farfalla che portavo sul orecchio sinistro. Lei si avvicinò un po' di più. Riuscivo a sentire il suo respiro. Mi avvicinai anch'io e la presi per mano.
Eravamo solo io e lei.
Il mio cuore d'improvviso iniziò a battere fortissimo quando mi accorsi che le mie labbra erano sulle sue. Lei mi stava baciando. Subito ricambiai. Era da togliere il fiato. Sensazionale. Stavo baciando una ragazza in un parco sotto la pioggia.
Jane chiese ancora più accesso e così le nostre lingue si toccarono per la prima volta.
Dopo un po' ci staccammo, ma le nostri fronti rimasero unite. Sorridemmo guardandoci negli occhi, perdendoci l'una dentro l'altra.
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Two Swings - Due Altalene
ChickLitLara Amigo all'età di otto anni è costretta a lasciare l'Italia e ad abbandonare la sua migliore amica Isabelle. Crescendo diventa una ragazza fragile, insicura e arrabbiata con il mondo. Nasconde tanti segreti e due in particolare la tormentano. Ha...