- Jane pov -
La vidi, appoggiata sul muretto, vicino c'era il suo ragazzo e un'altra ragazza. Mi incamminai verso di lei, la salutai con un "hey" lei subito mi vide e mi sorrise. Lara salutò il suo ragazzo con un bacio a stampo, la sua amica e ci incamminammo insieme per andare a casa sua. Salimmo sul pullman e per fortuna non era pieno, così ci sedemmo, non sapevo quanto ci avremmo messo per arrivare.
Guardai il suo bellissimo viso, i suoi bellissimi capelli sciolti, lunghi e biondi. Era più alta di me, ma di poco, lei... lei era perfetta.
«Vuoi sentire anche tu?» chiese lei d'improvviso, porgendomi una cuffia, mi ero un'altra volta imbambolata a guardarla.
«Oh, si grazie...»
Misi la cuffia nell'orecchio e subito la canzone mi rapi. L'avevo già sentita da qualche parte ma non riuscivo a ricordare chi la cantasse. Mi piaceva molto questa canzone e notai che anche alla bionda, perché vidi muovere la sua testa a ritmo.
Oh, you could mean everything to me... diceva la canzone. Guardai fuori dal finestrino, la canzone finì e parti subito Special di Lizzo. Girai la testa e guardai le mani di Lara, quanto avrei voluto stringerla o abbracciarla. Volevo farlo, ma la paura di sfiorare la sua mano era tanta, non volevo che lei si spaventasse o creare imbarazzo.
Intuì subito, che era una ragazza di poche parole, tranquilla e sorrideva poco.Dopo mezz'ora arrivammo, lei mi prese per mano e scendemmo dal pullman.
Cazzo...cazzo...cazzo...
Lara mi aveva preso per mano. Sentii che stavo arrossendo e il cuore che mi batteva fortissimo.
Arrivammo davanti a casa sua, lei suonò il campanello, una ragazza molto simile a Lara aprì e ci fece entrare. Lara la saluto dandole un bacio sulla guancia.
«Cami lei è Jane, una mia amica, le farò ripetizioni di matematica per un po'...» disse lei indicandomi. Mi sentii in imbarazzo, non mi piaceva stare al centro dell'attenzione.
«Ciao...è un piacere conoscerti...» disse lei, le sorrisi, immaginai fosse sua sorella per la forte somiglianza.
Lara mi disse di appoggiare tutto sul divano e andammo prima in cucina, per prendere qualcosa da mangiare e da bere, per poi andare in camera sua.
Una volta entrata vidi delle pareti colore nero carbone. C'era una grande finestra che illuminava la stanza. Ai lati c'erano due librerie piene di libri. Affianco alla libreria di sinistra, sul muro c'erano incollate fotografie, poster, foglietti con scritto qualcosa, delle spille e delle lucine che illuminavano tutta la stanza. C'era anche una scrivania con sopra un computer e un letto matrimoniale. Mi girai e guardai ancora la sua stanza, era bellissima, c'erano anche due armadi con dentro i vestiti e altro. Era tutto così ordinato, forse anche troppo, ma mi piaceva comunque.
Lara posò le bibite e il cibo sulla scrivania e andò un attimo in bagno. Rimasi sola in quella stanza, sulla parete mi attirò una foto in particolare, c'era Lara da piccola che sorrideva insieme ad altri due bambini. Lara uscì dal bagno e mi chiese se dovessi anch'io andarci, ma risposi di no. Lei prese due sedie che erano vicino all'armadio. Ci sedemmo e così iniziammo le ripetizioni di matematica.
Decidemmo di partire con gli ultimi argomenti che aveva spiegato la professoressa e quelli precedenti li avremmo affrontati più in là. Lei mi spiego tutto con calma e per la prima volta forse capii qualcosa... era anche paziente e mi spiegava i passaggi mille volte se non riuscivo a capire.
Una volta finito di fare matematica, lei si alzò dalla sedia e si mise seduta sul letto. Anch'io mi alzai, la seguì e mi sedetti affianco a lei. Lei mi sorrise e mi guardò con i suoi occhi azzurri. Ricambiai. Lei si sdraiò sul letto, cosa che feci anch'io.
«Che indirizzo frequenti a scuola?» mi chiese lei guardandomi il viso.
«Fotografia, sono all'ultimo anno...tu?» risposi.
«Architettura, anch'io sono all'ultimo...» disse lei sospirando. Prima di quel giorno a mensa non l'avevo mai vista, non l'avevo mai notata. Mi chiesi come prima non l'avessi mai vista, magari per i corridoi della scuola, in cortile, in palestra.
All'improvviso mi resi conto che ci stavamo guardando a vicenda.
Lei mi guardò e mi sorrise mentre si morse il labbro inferiore. Io arrossì a quel gesto e guardai le sue labbra carnose. Anche lei lo fece e intanto si era avvicinata a me. Mi avvicinai. Avevamo le nostre fronti appoggiate l'una sull'altra, riuscivo a sentire il suo respiro.
Non resistevo più, avevo le farfalle nello stomaco. Il mio cuore batteva fortissimo volevo baciarla.
Lo desideravo con tutto il mio cuore.
Mi avvicinai ancora di più anche se ero in ansia. Lei fece per baciarmi ma all'improvviso qualcuno spalancò la porta e Lara subito si mise seduta. Era Camilla, per fortuna non si accorse di niente o così sembrò.
«C'è Nick in casa... che ti aspetta...» disse Camilla a Lara.
Dannazione... per quell' idiota del suo ragazzo eravamo state interrotte, a momenti avrei voluto cacciarlo di casa e baciare Lara davanti a tutti...
«Oh...cazzo...ehm...digli che arrivo...» rispose Lara improvvisamente in ansia. Camilla uscì dalla stanza chiudendo la porta.
Lara e io ci guardammo. Lei si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e capii che c'era qualcosa che la turbava.
«Ehm...se vuoi ci possiamo vedere venerdì, sempre dopo la scuola...» disse lei toccandosi i capelli. Guardai l'ora sull'orologio che avevo al polso e mi accorsi che erano le sei di sera, il tempo era passato in fretta. Raccolsi le mie cose dalla scrivania. C'era qualcosa che era cambiato in lei, sembrava triste o quasi arrabbiata. La guardai in viso e risposi.
«Si, va benissimo». Presi lo zaino e uscimmo dalla stanza, vidi Nick l'idiota dirigersi verso Lara. Lei lo salutò con un "ciao" e accompagno me alla porta.
Non sapevo cosa fare, non sapevo come salutarla, in verità non volevo andarmene volevo rimanere con lei per sempre.
Le sorrisi, cercai dentro di me quel poco di coraggio e le diedi un bacio sulla guancia. Vidi lei arrossire per la prima volta, sorrise e io ricambiai.
«Ciao, ci vediamo...» le dissi mentre scendevo gli scalini e uscì da casa sua.
Per la prima volta dopo tanto tempo mi sentii felice, lei mi faceva stare bene e mi accorsi che oggi non avevo pensato nemmeno al bere, cosa di solito avveniva spesso.
Capii che non vedevo l'ora che fosse venerdì, volevo di nuovo vedere il suo bellissimo viso e baciare la sua guancia.
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Two Swings - Due Altalene
ChickLitLara Amigo all'età di otto anni è costretta a lasciare l'Italia e ad abbandonare la sua migliore amica Isabelle. Crescendo diventa una ragazza fragile, insicura e arrabbiata con il mondo. Nasconde tanti segreti e due in particolare la tormentano. Ha...