6. SOLITUDINE

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- Jane pov -

Ero appoggiata a un palo, mentre aspettavo il pullman. I miei occhi erano incollati sullo schermo del telefono, stavo guardando il profilo di Instagram di Lara, finalmente aveva accettato la mia richiesta di amicizia.

Scorrevo tra i post pubblicati e subito intuii che era una ragazza molto riflessiva, silenziosa, forte ma allo stesso tempo anche fragile. Vidi che le piaceva molto leggere soprattutto le poesie, i suoi post erano pieni versi. C'erano poche foto di se stessa e quelle poche foto che c'erano, trasmettevano conforto, consolazione ma anche solitudine. Si circondava di poche persone, alcuni post erano con i suoi fratelli, altri con altre persone che non conoscevo.

Vidi da lontano che stava arrivando il pullman, così raccolsi lo zaino da terra lo misi in spalla e salì sul pullman. Era pieno di persone, non c'era nemmeno un posto libero. Decisi di andare più in là e sedermi sugli scalini che erano all'entrata/uscita di mezzo. Poggiai lo zaino per terra, mi sedetti, misi le cuffie alle orecchie e la musica subito partì.

Per andare a scuola ci mettevo quaranta minuti, di solito era sempre vuoto il pullman, ma oggi era pieno chissà perché.

Il pullman si fermò e le porte di mezzo si aprirono. Alzai gli occhi dal telefono, Lara stava salendo su questo pullman. Non l'avevo mai vista...lei mi vide e si sedette anche lei sugli scalini.

«Ciao...non ti avevo mai vista su questo pullman»

«Ciao...già prendo sempre il 18 ma oggi ha deviato...» rispose lei, sorridendomi timidamente.

Oggi Lara era silenziosa più del solito, ci eravamo scambiate solo quelle poche parole, poi lei misi le cuffie nell'orecchie e chiuse gli occhi. Chissà cosa era successo?!

Vidi i suoi occhi pieni di malinconia, erano tristi. Guardava il vuoto. La capivo perfettamente spesso ero così, silenziosa e triste a fissare il vuoto con i miei mille dubbi.

Ieri sera ci eravamo salutate, le avevo dato un bacio sulla guancia... forse l'avevo turbata o forse era successo qualcosa con Nick...

Arrivammo a scuola, raccolsi il mio zaino e lo misi in spalla, scesi dal pullman insieme a Lara. Lara mi salutò di fretta quasi come se volesse scappare da qualcuno o da me.

D'improvviso mi sentii sola...mi piaceva stare da sola, ma sentirsi soli faceva più male. Odiavo questo lato del mio carattere di essere così asociale e di non riuscire a stringere amicizia con nessuno.
Mi guardai intorno ero circondata da mille persone, persone che correvano, che camminava, che parlavano, che ridevano... eppure mi sentivo sola. Mi sentivo come se nessuno volesse stare con me, mi sentivo sbagliata, fuori luogo.

La campanella suonò, le lezioni stavano per iniziare e la voglia di entrare in classe era pari a zero. Non avevo voglia di vedere nessuno. Tranne Lara.
Decisi di non entrare, di saltare completamente le lezioni. Uscii dalla scuola e mi diressi verso un bar vicino alla scuola.
Presi una birra.
Stavo cedendo... Un'altra volta.
Volevo solo sentirmi libera.
Mi sentivo vuota.
La fotografia, mio fratello, la mia famiglia...erano cose che mi rendevano sempre felice, che mi facevano sorridere, ma quando ognuna di queste cose finivano ritornavo vuota. Se ero circondata da altre persone stavo bene, ma se rimanevo sola sprofondavo.

Mi sentivo sempre invisibile e indifferente come se gli altri facessero un sforzo a stare con me e al tempo stesso mi sentivo di troppo e qualche volta messa da parte o la ruota di scorta di qualcuno.

La birra, l'alcool sembrava invece l'unica cosa che mi rendesse felice, tutti i miei problemi scomparivano, la solitudine scompariva.
Mi aiutava a sfogarmi.
Purtroppo però questa valvola di sfogo durava poco...mi sentivo bene all'inizio quando faceva effetto, poi però svaniva e io ritornavo a essere triste.
Era un continuo loop.
Un loop, che però non riuscivo a fermare, per quanto ci avessi provato...la mia dipendenza era sempre a vincere.



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