8. LA MIA NUOVA DROGA

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Presente

Due settimane dopo...
Ottobre...

- Jane pov -

Il pullman era pieno e Lara era seduta sopra le mie gambe. Lei non pesava molto e le mie gambe tremavano per l'ansia.

Lei mi piaceva, l'avevo capito fin dall'inizio, ma da parte sua non avevo visto nessun interesse, anche perché era fidanzata, quindi era più che normale. Ormai pensavo sempre a lei, era come fosse la mia nuova dipendenza. Quando pensavo a Lara la voglia di bere passava e anche quando passavo le giornate con lei stavo bene.

Lei mi faceva stare bene.

Lara era tranquilla sopra di le mie gambe. La sua schiena era appoggiata sul mio petto e insieme ascoltavamo la musica.

Volevo che questo momento durasse per sempre.

Guardai fuori dal finestrino e capì che ormai mancava poco, due fermate e saremmo arrivate a casa.

                                                                                                                           ⁕⁕⁕

«Brava quest'equazione era veramente difficile, è tutta giusta...» Mi disse Lara mentre correggeva gli esercizi che mi aveva assegnato. Erano due ore che facevamo matematica e finalmente riuscivo a capire qualcosa.

«Grazie...credo di aver capito ormai il meccanismo...» ringraziai sorridendole.

«Sei brava e impari in fretta, devi solo credere più nelle tue capacità e in te stessa...» disse Lara ricambiando il mio sorriso.

Mi sentii fiera di me. Era bello ricevere un complimento.

«Se vuoi possiamo anche smettere, sono un po' stanca, possiamo riposarci un po'...» mi disse lei, mentre si alzava dalla sedia e si sdraiò sul letto.

Non le risposi, ma mi alzai anch'io e mi sdrai vicino a lei. Ero stanca anch'io e poi inoltre era venerdì, finalmente sarebbe arrivato il weekend.

Era bellissima.

il suo viso pieno di lentiggini, adoravo le lentiggini soprattutto le sue.

Mi piaceva troppo...volevo tanto assaggiare le sue morbide labbra...toccarle.

Lara si mosse e con la mano spostò una ciocca di miei capelli che era sul mio viso.

Volevo confessarle tutto, dirle che mi piaceva ma allo stesso tempo non volevo rovinare tutto.

Non volevo che si spaventasse o altro, ma la voglia dirle cosa provavo era immensa.

Però non riuscivo a resistere, il mio cuore batteva fortissimo.

Decisi di farmi avanti. Di tastare il terreno.

La presi per mano.

Credevo si sarebbe mossa a quel gesto, ma in realtà mi stava sorridendo, anzi mi stava accarezzando le dita.

Mercoledì ci stavamo quasi per baciare...anzi lei stava quasi per baciarmi, ma sua sorella era entrata e aveva interrotto tutto. Solo che da mercoledì a oggi non ne avevamo parlato, quindi credo sia un po' spaventata.

Volevo fare un altro passo e vedere la sua reazione.

«Lara...»dissi mentre la guardavo negli occhi.

«Mhm...dimmi»

«Tu mi piaci...sono attratta da te...» dissi balbettando per l'ansia e per l'imbarazzo. Lei non disse niente, stavo letteralmente contando i secondi e il suo silenzio mi stava uccidendo.

Mi pentii subito di essere stata così tanto diretta mi sentì stupida e in imbarazzo.

La guardai negli occhi come lei stava facendo con me, appoggiai la mia mano sulla sua guancia, lei si morse il labbro inferiore. Mi sciolsi a quel gesto. Stavo impazzendo.

Lei alzò il capo della testa e unimmo le nostre fronti. Sentivo il suo respiro intenso che sovrastava il mio, iniziai ad accarezzarle la guancia, mentre lei appoggiò una mano sul mio cuore.

Il mio cuore batteva fortissimo solo per lei.

Mi feci coraggio e la baciai, baciai le sue labbra così morbide e carnose color rosa. Non avevo mai sentito un sapore così buono come il suo, un sapore di menta e liquirizia.

Era sanzionale. Era magico. Era meraviglioso. Era spettacolare.

Non c'erano abbastanza parole per descrivere cosa stavo provando in quel momento.

Lara appoggiò una mano sui i miei capelli, mentre mi baciava, stava ricambiando o almeno così credevo che le stesse piacendo, ma dopo pochi secondi si staccò bruscamente.

«Che succede??»chiesi in ansia, mi turbava che non le fosse piaciuto il bacio e che non ricambiasse i miei sentimenti.

Lei non ripose, ma si alzò dal letto e iniziò a camminare per la stanza.

Non capivo cosa stesse succedendo, non sapevo cosa le passasse per la testa.

Mi misi seduta sul letto e la guardai. Lei si girò e si toccò il capelli, una cosa che faceva molto spesso quando era nervosa.

«Scusami...hai frainteso...io sono fidanzata...è stato uno sbaglio...» disse lei improvvisamente.

Sprofondai.

Sentì il mio cuore frantumarsi in mille pezzettini. In fondo me lo aspettavo, ma non credevo facesse così male.

«Non voglio essere scortese o stronza... ma puoi andartene...vorrei rimanere sola...» disse Lara in difficoltà.

«Scusami...non avrei dovuto...okay» le dissi mentre raccoglievo le mie cose.

Stavo quasi per piangere, delle lacrime minacciavano di uscire, solo che non volevo che vedesse quanto fossi vulnerabile.

Non volevo umiliarmi ulteriormente.

Two Swings - Due AltaleneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora