5. CICATRICI

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- Lara pov -

Rimasi pietrificata. 

Jane mi aveva appena dato un bacio sulla guancia.

Avrei voluto che rimasse di più, se non fosse stato per Nick, quasi l'avrei invitata a cena. Chiusi la porta d'ingresso e raggiunsi Nick che era in soggiorno.

«Chi era quella ragazza?» chiese lui, dandomi un bacio e fintamente ricambiai. 

«Una ragazza a cui do ripetizioni di matematica...» risposi con calma alla sua domanda, quando in realtà avrei voluto cacciarlo di casa, sinceramente non avevo voglia di passare la serata con lui.

«Non mi hai avvisato che venivi...» gli dissi.

«Sono il tuo ragazzo, posso fare quello che voglio...» rispose lui autoritario, stringendo la mia mano con forza.

Andammo in camera mia e lui subito si lanciò sul letto. Mi invitò con la mano a sdraiarmi e controvoglia lo feci. Nick si avvicino a me e iniziò a baciarmi. I baci si fecero più intesi, lui scese e mi diede dei piccoli baci sul collo. Non provavo niente. Mi sentii sbagliata, stavo illudendo me stessa e soprattutto lui. 

Lo so, era sbagliato ma allo stesso tempo avevo tanta paura di uscire allo scoperto. Mi vergognavo e sapevo benissimo che la mia famiglia non avrebbe capito.

Nick mi stava ancora baciando il collo. La sua mano stringeva con forza il mio seno sinistro, quasi da farmi male. Sapevo che voleva andare oltre, che voleva di più, che voleva fare sesso. Ma io non ero pronta. Per niente. Soprattutto non volevo che la mia prima volta fosse con un ragazzo. 

L'altra mano di Nick, vagò su tutto il mio corpo fino ad arrivare alla mia felpa. Mi contrisse a toglierla. D'istinto mi allarmai e posai gli occhi sull'orologio appeso sul muro. Erano le sette e mezza di sera, tra mezz'ora sarebbe arrivato mio fratello. 

Solo in quel momento desiderai avere i miei genitori nell'altra stanza, ma purtroppo non sarebbero tornati prima di domenica. Erano andati in Germania per lavoro.

Dovevo resistere solo un altro po'...

Avrei potuto chiamare mia sorella e chiedere aiuto, però mi vergognavo di farmi trovare in quello stato, non volevo che scoprisse tutto e che conoscesse il vero Nick. 

D'improvviso lui smise di baciarmi e di toccarmi e subito ringraziai il cielo.

«Cosa sono quelle???» chiese lui, facendo una faccia disgustata. Lui indicò con le dita i tagli che avevo sulle braccia. 

Cazzo mi ero distratta, cazzo avevo totalmente dimenticato che non avevo addosso la felpa, ma una semplice canottiera bianca.

«Niente...» risposi con gli occhi impauriti. Subito scattai e scesi dal letto cercando la mia felpa per coprire le cicatrici.

«Come niente... cioè ti sembra normale fare queste cose... ma cosa hai in quella testa? mi fai schifo...» disse lui arrabbiato e urlando. 

Mi appoggiai contro il muro, mi sedetti lì per terra e mi chiusi in me stessa. Volevo scomparire, volevo che lui se ne andasse. Delle lacrime minacciavano di uscire e io non riuscivo a ragionare. Ero come bloccata, mi sentivo smarrita.

Scoppiai a piangere...

«Che cazzo, Lara...inutile che tu pianga...devi smetterla con queste stronzate.» Nick alzò ancora più forte il suo tono di voce. Mi feci ancora più piccola, stavo abbracciando me stessa, chiedendo solo un po' di conforto e di resistere un altro po'.

Di colpo la porta della mia stanza si spalancò e mio fratello entrò. 

«Ma Nick, cosa cazzo ti urli...cazzo ..cosa lei hai fatto????!!» chiese Marco a Nick, trovandomi in un stato di stordimento. Marco si lanciò verso di me e mi avvolse tra le sue braccia.

«Fuori...vai fuori...esci prima che ti prenda a pugni» urlo Marco a Nick. Nick uscì dalla mia camera.

Finalmente...

Marco mi prese in braccio mi posò sul letto. Lui era preoccupato, lo sentivo e io non la smettevo di a piangere.

«Piccola, guardami...cosa è successo??» chiese lui allarmato e alzando la mia testa, che nascondevo. Non volevo guardarlo in viso, perché se lo avessi fatto, mi sarei sentita immensamente sbagliata. Uno schifo. Anche se in realtà sapevo già di esserlo...solo non volevo vedere in faccia la realtà. Marco capì che non volevo rispondere così non mi chiese più nulla. Semplicemente rimase lì, abbracciandomi e carezzando i miei capelli.














Two Swings - Due AltaleneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora