Dicembre...
- Jane pov -
Finalmente la campanella della fine delle lezioni suonò.
Ero stanchissima, fare otto ore di lezioni il venerdì era troppo faticoso.
Misi dentro lo zaino i libri e astucci e mi avviai velocemente all'uscita.
Non vedevo l'ora di vedere la mia ragazza. Ma soprattutto non vedevo l'ora di passare tutta la notte con lei, di dormire assieme a lei.
Uscendo da scuola vidi subito Lara appoggiata a un muretto mentre fumava. L'idea che fumasse non mi piaceva. Odiavo sentire quel gusto o odore addosso a lei. Però non potevo farle di certo troppe pressioni, doveva essere lei libera di decidere di smettere o meno.
Mi avvicinai, lei mi sorrise. Spense la sigaretta e la gettò nel cestino. Mi prese per mano e mi baciò intensamente. Ricambiai e fui felice di stare insieme a lei.
«Allora stasera vieni da me?» chiesi, mentre ci dirigevamo verso la fermata.
«Certo, vengo per le sette e mezza!» disse lei mentre arrivò il pullman. Lara sarebbe venuta a cena a casa mia e poi sarebbe rimasta a dormire con me. Avrei presentato ai i miei genitori la mia ragazza.
Ma prima di tutto questo, dovevo andare dalla psicologa. Andavo dalla psicologa ormai da tre mesi, stare insieme ad altre persone e condividere la mia dipendenza non faceva per me.
Il pullman arrivò e io salutai velocemente Lara, dandole un bacio a stampo.
⁕⁕⁕
«è strano... è da tanto che non sento la voglia di bere...» dissi euforicamente alla psicologa.
«sono felice di sentirlo» disse lei fiera di me.
«Si, sono stata molto impegnata con la mia ragazza, amici, la scuola...stavo anche pensando di partecipare a un concorso di fotografia...» dissi velocemente, mentre le gambe mi tremavano.
«è molto bello che tu condivida la tua arte con altre persone...sono contenta dei tuoi progressi in questi tre mesi, ero certa che c'è l'avresti fatta» disse lei sorridendo. «visto che ormai non vieni più agli incontri, ti ho portato questo...» disse lei prendendo qualcosa dalla tasca del maglione che indossava. La guardai con curiosità, i miei occhi scattarono sul quello che nascondeva nella mano.
«Il tuo gettone dei 50 giorni...» disse lei mostrandomi il gettone con scritto proprio "fifty days". Risi guardando il gettone, quasi non ci credevo, ero fiera di me.
Per la prima volta ero orgogliosa di me stessa.
Sorrisi.
Lentamente presi il gettone che era sul tavolo. Lo accarezzai con le dita avevo paura che potesse scomparire da un momento all'altro.
«Sei cresciuta molto...ed è solo l'inizio» disse la mia psicologa sorridendo.
Sorrisi e risi allo stesso tempo.
«50 giorni...» disse mia madre, mentre le mostrai il gettone.
Eravamo in macchina e stavamo tornando a casa.
«Sono molto felice...sono fiera che tu sia mia figlia...» disse mia mamma guardandomi dritto negli occhi e stringendomi una mano.
Avevo quasi le lacrime agli occhi.
«pensavo dirlo anche a Lara...non so...ho paura che possa scappare...» dissi esitando.
«secondo me è giusto che lo sappia...se poi se tiene veramente a te non scapperà» rispose mia madre.Arrivammo a casa e tra un'ora sarebbe arrivata Lara.
Mi fiondai in camera dovevo mettere un po' di ordine a lei piaceva la perfezione.
Misi le cuffie Bluetooth nelle orecchie, mi rilassava sentire la musica.
Mentre mettevo apposto la stanza, canticchiai ad alta voce.
Stavo sentendo la nuova canzone di Chappell Roan, la canzone si chiamava "Good Luck, babe".
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Two Swings - Due Altalene
ChickLitLara Amigo all'età di otto anni è costretta a lasciare l'Italia e ad abbandonare la sua migliore amica Isabelle. Crescendo diventa una ragazza fragile, insicura e arrabbiata con il mondo. Nasconde tanti segreti e due in particolare la tormentano. Ha...