I Pazzi

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Io, Bianca e Lorenzo siamo nell'atrio di palazzo de Medici, quando Giuliano e Sandro entrano dal portone principale.

-Dobbiamo parlare- esclama Giuliano, Lorenzo lo conduce nello studio ed io e Bianca li seguiamo.
-Siamo stati alla locanda dove alloggiavano gli assassini, e nella loro camera c'era questa- dice Giuliano passando una moneta a Lorenzo.
-È lo stemma dai Pazzi- afferma quest'ultimo alzando lo sguardo sul fratello, mentre io mi volto verso Bianca che ha uno sguardo preoccupato, -Gli hanno assoldati loro.-
Interviene Sandro, che fino a quel momento era rimasto in silenzio. -Non potete saperlo- si affretta a dire Bianca, -Ha ragione, non basta come prova- la seguo, se fosse vero mia cugina e Guglielmo Pazzi avrebbero ancora meno possibilità di stare insieme, di quante ne abbiano ora.
-Dobbiamo portarlo ai Priori- dice Giuliano, ma suo fratello lo ferma -No, lo porteremo a Jacopo Pazzi, se è innocente, provarlo lo legherà alla nostra causa, altrimenti saremo imparziali.- -Vengo con voi.- Esclamo io, -No, non c'è né bisogno-
-E invece sì. Se sono stati loro hanno rovinato il mio rientro a Firenze, e ne pagheranno le conseguenze.- Così io, Lorenzo, Giuliano e Sandro ci dirigiamo verso Palazzo Pazzi.

***

Arrivati davanti al portone del palazzo busso, un servitore ci viene ad aprire -Da questa parte- ci indica la strada. Arriviamo nell'atrio e vedo venirci incontro tre figure.

Mi blocco, non sapevo ci fosse anche lui.
-È la seconda volta in due giorni che i Medici ci onorano della loro presenza. Vi ricordate del fratello di Guglielmo?- Chiede Jacopo.
-Francesco- questa volta è Lorenzo a parlare, -E spero voi ricordiate mia cugina Aurora- continua. -Ma certo- risponde Francesco, con lo sguardo fisso su di me.

E' diverso da come lo ricordavo, il suo viso è diventato più spigoloso e il suo sguardo più stanco, la sua voce più rauca. Ma in fondo anche io dovevo essere cambiata a i suoi occhi, dopotutto sono passati cinque anni dall'ultima volta che ci siamo visti.

Si sposta verso Giuliano e gli tende la mano -L'ultima volta che ci siamo visti abbiamo discusso per una donna. Lasciamoci il passato alle spalle, che ne dici?- -Dico di no, Pazzi.-  risponde mio cugino con fare orgoglioso.

-Basta, come possiamo aiutarvi?- Jacopo gli interrompe. -Io e Botticelli l'abbiamo trovato nella stanza degli assassini- risponde Giuliano porgendogli il medaglione con lo stemma della loro famiglia. Jacopo lo prende e lo rigira tra le dita -Come ci è finito lì?- -Speravamo ce lo diceste voi- questa volta è Lorenzo a parlare, -Credete che io c'entri?- -Ha il vostro sigillo- interviene Sandro, Lorenzo fa qualche passo avanti, -Potete spiegarlo?- -Ce l'avrà messo Giuliano. Per distogliere l'attenzione da quell'idiota di suo padre- dice Francesco ridacchiando, Giuliano sguaina la spada per colpirlo ma Jacopo si mette in mezzo e viene ferito al braccio, mio cugino fa per scusarsi, ma Francesco chiama le guardie, che accorrono sguainando le spade. -Via le spade! Siamo venuti in pace- interviene Lorenzo, -E tuo fratello se ne andrà in catene. Arrestatelo!- -E' stato un incidente- intervengo io, -Lascia, Aurora, preferisco una notte in prigione. Così i priori vedranno come fanno giustizia i Pazzi- -Verrai impiccato per questo- dice Francesco, -Non sarò io ad essere impiccato- risponde mio cugino mentre viene portato via dalle guardie, -No!- urlo tentando di afferrare il braccio di mio cugino, ma Sandro mi trattiene, lo strattono e lui lascia la presa dal mio braccio, guardo Francesco con disprezzo, perché si comporta così? Decido di andarmene ed esco dal palazzo seguita poco dopo da Lorenzo e Sandro.

Come se quello successo a Palazzo Pazzi non bastasse, sulla via verso casa veniamo a sapere che mio zio Piero stava revocando dei prestiti in anticipo, facendo finire tantissime famiglie per strada.

***

Una volta entrati a palazzo de Medici Bianca e mia zia ci vengono in contro, -Cos'è successo?- chiede quest'ultima vedendo le nostre facce preoccupate -Hanno arrestato Giuliano- dice Lorenzo prendendo per mano sua madre -Devo parlare con nostro padre- così dicendo si dirigono verso la stanza di Piero. -Come stai?- mi chiede Bianca -Come devo stare, sono tornata a Firenze da meno di tre giorni ed è già successo di tutto.- -Non ti preoccupare, si risolverà tutto.-

***

A cena mangio poco e appena posso mi dirigo nella mia stanza, ho appena finito di cambiarmi quando sento bussare alla porta, -Avanti- Bianca entra dalla porta e si siede al fondo del letto, mi metto accanto a lei -Cos'hai? Non hai toccato praticamente cibo a tavola- mi chiede -E' per Giuliano, ho paura che gli succeda qualcosa- -Non mentire, lo vedo che non è solo per quello che sei preoccupata- risponde lei con aria severa, è assurdo quanto a volte sembri sua madre. -È che... ho rivisto Francesco, ed è stato strano, non sembrava neanche lui- -Francesco? pensavo ritornasse il mese prossimo- annuisco -Sono cambiate molte cose da quando te ne sei andata, e lui è una di quelle cose che sono cambiate di più- -Già, l'ho notato. Ma cambiamo discorso, come va con Guglielmo?- dico scuotendo la testa, volendomi togliere dalla mente il pensiero di Francesco -E' preoccupato, e lo sono anche io, con tutta questa storia dell'agguato. Volevamo annunciare di stare insieme, ma ora la situazione è troppo tesa e potrebbe uscire un casino.- -Mi dispiace, so da quanto tempo è che volevate annunciarlo, ma sappi che in qualsiasi momento deciderete di farlo io vi appoggerò- -Grazie, significa tanto per noi- mi abbraccia. -Vado a dormire domani dobbiamo alzarci presto per la sentenza da i Priori- si alza e l'accompagno alla porta -Va bene, buonanotte- accenno un saluto con il capo -Buonanotte- ricambia prima di uscire dalla stanza. Chiudo la porta per poi dirigermi sotto le coperte.

Il lupo e la volpe || Francesco PazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora