La festa continua

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L'aria ribolle di gioia, la musica e il vociare riempiono le mie orecchie. Siamo tutti nel salone principale e il ricevimento è ormai in atto da più di un'ora. Era da parecchio che non vedevo tanta gioia a palazzo de Medici. Gli invitati conversano animatamente, danzano e si divertono. Come al solito quando c'è una festa mi ritrovo in un angolo della stanza ad osservare quello che mi circonda: il mio sguardo si posa sugli sposi, i volti illuminati dai sorrisi, si scambiano carezze e parole d'amore. Poi si sposta sugli invitati, vedo una ragazza, dalla lunga chioma rossa, Novella, così si chiama, è arrivata da Venezia qualche giorno fa con il padre dietro invito di Lorenzo. Ed infine il mio sguardo si posa proprio su quest'ultimo che sul ciglio di una porta sta discutendo con Francesco. I due sembrano genuinamente sereni come non li vedevo da anni. Distolgo lo sguardo e mi dirigo verso la porta che da sul giardino, fuori è ancora chiaro e c'è una leggera brezza fresca, la musica una volta uscita dal salone diviene ovattata. Ad un certo punto sento una mano posarsi sulla mia spalla, -Ho come la sensazione che cerchi sempre di scappare dalle feste- mi volto incontrando lo sguardo di Francesco, -E cos'è esattamente che ti dà questa impressione?- chiedo, cingendogli i fianchi in un abbraccio, -Forse perché la prima volta che ti ho incontro stavi proprio sotto a quell'albero durante una festa- spiega indicando un albero poco distante, poi continua -O magari perché anche al matrimonio di tuo cugino te ne stavi nascosta in un angolo sotto il portico quando ti ho trovata- mi faccio scappare una risata -Hai ragione, ma io potrei dire lo stesso di te- -A dire il vero, io sono venuto fuori per chiederti di ballare e non per scappare- alle sue parole la mia risata risuona più forte -Francesco Pazzi che vuole ballare? Questa si che è una novità. Allora è proprio vero che il mondo sta cambiando- ribatto divertita. -Io mondo cambierà se tu accetterei- dice porgendomi una mano che prendo, -D'accordo, fai strada-. Rientriamo nel salone giusto in tempo per l'inizio di un nuovo ballo. -Ho visto che parlavi con Lorenzo, che cosa voleva?- gli chiedo, -Vuole che lo aiuti a vendere l'allume di Volterra- risponde facendomi fare una giravolta, -E tu hai accettato?- -Sì, ma non farà piacere a mio zio.- Ad un certo punto mentre continuiamo a ballare vedo il suo sguardo corrucciarsi, -Qualcosa non va?-  -Giuliano ci sta fissando- dice -Non preoccuparti di lui, anche tuo fratello ci sta guardando- gli faccio notare, e lui lancia uno sguardo a suo fratello che balla con Bianca. -Deve essere strano no? Vederci ballare entrambi. Non credo di aver mai ballato con nessuno al di fuori della mia famiglia, e se non mi sbaglio neanche tu sei un gran ballerino- -Hai ragione- conferma lasciandosi sfuggire un sorriso. Per un'attimo rimango quasi ipnotizza, sembra assurdo vederlo così sereno e sorridente, che scherza e balla con me così in bella vista, sotto gli occhi di tutti. -Cosa c'è?- questa volta è sua la domanda -Niente, mi sembra assurdo essere qui con te e poterti stare vicino senza doverci nascondere.-

***
É orami sera tardi e quasi tutti gli ospiti se ne sono andati. Siamo nel salone da pranzo, tutti seduti attorno al tavolo per un'ultima cena, prima che i due sposi partano per il loro viaggio di nozze. La nuova coppia è seduta al centro del tavolo, sulla destra, accanto a Bianca c'è  zia Lucrezia e Lorenzo. Sulla sinistra invece ci siamo io e Francesco. Al lato opposto invece ci sono Giuliano, al cui fianco c'è Novella con accanto suo padre, e difronte a Lorenzo è seduta Clarice. La cena passa tranquilla, tra chiacchiere e risate, tutti sembrano essere piuttosto contenti di come andata la cerimonia, anche se Giuliano sembra un po' innervosito e taciturno. Quando abbiamo finito di cenare accompagnano gli sposi alla carrozza che li porterà a Careggi per la luna di miele. Una volta che sono partiti, saluto Francesco che ritorna a casa e ogniuno si ritira nelle proprie stanze. Vado allora a cercare Giuliano. Busso alla porta della sua stanza e quando mi viene ad aprire entro. -Posso parlarti?- gli chiedo, -Certo. Vuoi del vino?- dice versandone un bicchiere, -Sì, grazie- mi accomodo su una delle poltrone e prendo il bicchiere che mi porge. -Va tutto bene? Ho notato che eri un po' nervoso a cena?- gli domando. -Lorenzo mi ha chiesto di sposare Novella per uno dei suoi maledetti trattati, e nonostante gli avessi già risposto che non l'avrei fatto mi ha fatto sedere accanto a lei per cercare di fare nascere un interesse. Ma ti rendi conto! Non gli è bastata la lezione per come sono andate le cose con Bianca. È come se non bastasse quando gli ho detto che se mai mi sarei sposato sarebbe stato per amore lui mi ha risposto che io non ho mai creduto nell'amore.- cammina avanti e indietro nella stanza evidentemente irritato. -É vero, può sembrare strano sentirti parlare di amore, ma ciò non significa che il tuo amore valga meno di quello degli altri, anzi se c'è una persona che dà valore ai sentimenti altrui Giuliano, sei proprio tu. Sono d'accordo che le persone non dovrebbero sposarsi per affari, o denaro; ma dovrebbero sposarsi per affinità, felicità e amore. Purtroppo però credo anche che le nostre idee caro Giuliano siano un po' troppo progressiste.- Gli vado in contro abbracciandolo, lui ricambia. -Non credo che mi sposerò mai- mi dice dopo qualche minuto in silenzio, -Simonetta è sposata, e io so di non poter amare nessun'altra come amo lei.- sospiro, è difficile vedere Giuliano così serio e giù di morale. -Allora saremo in due, magari un giorno, quando saremo vecchi e stufi di stare in città, potremmo andare a vivere in campagna, e in estate ospiteremo la miriade di nipoti che arriveranno- -Saremo gli zii divertenti- dice con un mezzo sorriso, -Tu però goditi il tuo amore finché puoi- mi dice poggiando la testa sulla mia spalla.

Il lupo e la volpe || Francesco PazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora