Fisso fuori dalla finestra, il sole splende e il cielo è senza nuvole. Il tepore delle coperte mi avvolge. Sono ormai passati tre mesi dal giorno in cui abbiamo stretto l'alleanza con Venezia. Tre mesi in cui Francesco e Novella passano praticamente tutte le loro giornate qui a palazzo Medici. Francesco ormai non parla quasi più con suo zia, se non per lavoro. Noi due invece stiamo cercando di mantenere le distanze, almeno finché Novella non partirà per andare in campagna. Nonostante il nostro fosse un accordo comune, non mi sentivo comunque a mio agio ad interferire in maniera così spudorata. Con Novella invece stiamo stringendo una buona amicizia, si è rivelata essere una ragazza colta e molto sveglia, inoltre abbiamo scoperto avere molte passioni in comune. Ad un certo punto sento bussare alla porta. -Posso entrare?- è la voce di Clarice. -Sì, vieni- spinge lentamente la porta ed entra nella stanza. -Sei ancora a letto- mi dice, le faccio spazio accanto a me scostando le coperte. -Come stai?- le chiedo, -Tutto bene, Lorenzo è uscito per delle commissioni- -E il bambino come va?- le appoggio una mano sul ventre. -Ieri sera l'ho sentito scalciare per la prima volta- mi dice con il sorriso sul volto. Mi torna in mente il giorno del suo arrivo a Firenze, lei era spaesata, in una città nuova dove le abitudini e le persone sono diverse da com'era abituata. Sola in una città sconosciuta, lontana dalla sua famiglia, e con la sola certezza di aver rinunciato al sogno della sua vita per andare in sposa ad un uomo che a malapena conosceva. Invece ora, qui accanto a me vedo una donna sicura, che non vede l'ora di dare alla luce il bambino che porta nel suo grembo. Mi si scalda il cuore, sapendo che almeno qualcuno in questa famiglia sia riuscito ad ottenere la felicità tanto agognata. -Tu invece? Come stai?- mi chiede a sua volta. Clarice e Bianca sono le uniche persone a cui ho detto dell'accordo tra Me, Novella e Francesco. -Abbastanza bene. Sto evitando di passare troppo tempo da sola con Francesco, non credo sia il caso per il momento. Per quanto riguarda Novella invece, sto trovando in lei una persona molto interessante, credo che diventeremo buone amiche.- Passiamo ancora un po' di tempo a chiacchierare finché qualcuno non bussa alla porta. -Madonna Aurora, c'è una lettera per voi- dice una delle cameriere aprendo un pochino la porta. Scendo dal letto e le vado in contro per prendere la lettera. -Grazie- la congedo. -Chi è?- chiede Clarice mettendosi seduta. Guardo la lettera, e riconosco la scrittura di Francesco. -Francesco- le risponde con faccia confusa. È strano che mi mandi una lettera, di solito se vuole parlarmi viene a palazzo. La apro, ci sono solo poche parlo scritte velocemente: "Vieni appena puoi. Devo parlarti. È importante." Queste parole mi allarmano non poco. -Dice che deve parlarmi con urgenza.- guardo Clarice, -Bè allora và da lui, cosa aspetti- mi incoraggia. Dopo essermi preparata il più velocemente possibile esco di casa.
Arrivata a Palazzo Pazzi entro di corsa e vado nelle stanze di Francesco. Lui è in piedi nel salottino e quando entro mi si getta addosso abbracciandomi. -Diventeró padre- dice mentre mi stringe a sé. Ci metto un'attimo a registrare le sue parole. Dal tono della sua lettera credevo fosse successo qualcosa di brutto, invece mi sbagliavo. -É meraviglioso! Sono così felice per te.- gli dico ricambiando il suo abbraccio. -Te lo meriti, sarai un padre fantastico.- continuo, guardandolo negli occhi. Mi prende il viso tra le mani, appoggiando la fronte sulla mia. -Anche tu saresti stata un'ottima madre. Avrei voluto fosse tuo questo bambino. Avrei voluto una famiglia con te. Svegliarmi ogni mattina al tuo fianco e addormentarmi accanto a te.- C'è un po' di malinconia nei suoi occhi. -Lo avrei voluto anche io. Ma non potevamo fare altrimenti. Sono contenta che almeno uno di noi potrà essere genitore.- -Lo annunceremo domani a pranzo, dopo la messa e annunceremo anche la partenza di Novella.- mi accarezza i capelli. -Un po' mi dispiace che se ne vada in campagna, si è rivelata essere una buona amica. Penso che continuerò a scriverle anche quando se ne sarà andata.- -Sono sicuro che le farebbe molto piacere, anche lei mi ha detto del legame che si è creato tra di voi. Devo dire che non le lo aspettavo.- ci sediamo su due poltrone. -Anche io non me lo aspettavo. La moglie e l'amante, di solito non finisce bene tra le due.- mi lascio sfuggire una risata, Francesco annuisce ridendo a sua volta.
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Il lupo e la volpe || Francesco Pazzi
Fanfiction-Io ti amo, più di quando io abbiamo mai amato qualsiasi cosa in vita mia- dice mentre sfila il suo anello dal dito, -Tienilo, e ricordati di me- Aurora Tornabuoni è la cugina di Lorenzo De Medici, dopo tre anni passati a Roma farà ritorno a Firenze...