Questioni di cuore

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E' mattino, siamo tutti a tavola ad aspettare Lorenzo per fare colazione. La tensione è palpabile e lo sconforto sul viso di Clarice mi rattrista. Sappiamo bene tutti il motivo per il quale Lorenzo è in ritardo ma nessuno osa menzionarlo. Sono ore che lo aspettiamo. Finalmente entra dalla porta. -Scusate, ho tardato.- dice accomodandosi al tavolo. -Ti aspettavamo ore fa.- gli fa notare Clarice, -Affari. Mi dispiace, non potevo evitarlo. Spero mi potrai perdonare.- Clarice abbassa lo sguardo, consapevole della bugia detta da suo marito. Non fa in tempo a ribattere che un servitore si avvicina a Lorenzo annunciando che Messer Maffei è arrivato da Volterra per discutere di affari. Lorenzo, Giuliano e Lucrezia si alzano e vanno ad accoglierlo nello studio di Lorenzo. Noi iniziamo comunque a fare colazione, e una volta finito faccio per andare nella mia stanza ma Sandro mi ferma. -Aurora, vuoi venire con me alla bottega, ho finalmente scelto il posto adatto e dovrebbero arrivare i materiali nuovi- -Certo che voglio venire, sono la tua assistente dopotutto.- così, ci incamminiamo, ci vogliono circa venti minuti a piedi, e quando arriviamo l'emozione è tanta. Il soffitto a volta, le impalcature per i quadri già montati e alcuni giovani artisti che fanno avanti e indietro per cercare ciò di cui anno bisogno. -È incredibile Sandro, il tuo sogno di una vita è diventato realtà- dico guardando il mio amico. -Già sembra impossibile.- -Messer Botticelli, buongiorno- lo chiama una voce, è un giovane ragazzo che sorregge una cassetta di legno. -Sono arrivati i pigmenti da Venezia- dice porgendo la scatola a Sandro, -Oh, molto bene, i colori di Venezia sono i migliori. Filippino questa è Aurora Tornabuoni, una mia carissima amica, Aurora, lui e Filippino Lippi uno dei miei apprendisti.- ci introduce Sandro, il ragazzo fa una piccola riverenza -È un onore conoscere una tale amante delle arti come voi Madonna- -Oh suvvia non servono tutte queste formalità, dopotutto sono stata anche io allieva del Maestro Botticelli, è un piacere conoscere nuovi talenti.- -Quindi dipingete Madonna?- mi chiede sorpreso, -Sì, quando ho un po' di tempo libero- -Spero di vedere una delle vostre opere un giorno Madonna- conclude il ragazzo per poi dileguarsi. -Tra poco dovrebbero arrivare Giuliano e Simonetta, devo finire il loro dipinto- dice Sandro mentre prepara il tavolo con le pitture, -Sei riuscito a convincere Simonetta a posare?- -Già è stato una specie di miracolo, sono estremamente onorato di poter ritrarre una così celestiale bellezza- i suoi occhi si illuminano, non l'ho mai visto così entusiasta. Facciamo giusto in tempo a sistemare il tavolo che Simonetta entra nella bottega, -Madonna Simonetta ben arrivata!- esclama Sandro andandole incontro. -Venite, vi ricordate della mia amica Aurora?- -Ma certo, è bello rivedervi- risponde lei avvicinandosi. -Anche per me Simonetta, e sono molto contenta che abbiate accettato di posare per Sandro- Lei fa un cenno di assenso, -Posso andare a cambiarmi Messere?- -Si certamente- le risponde Sandro, e rimaniamo nuovamente noi due. Poco dopo lei torna, indossa una bellissima toga bianca arricchita da gioielli dorati, e i capelli biondi le ricadono sulle spalle. -Sono pronta, ma dov'è Giuliano?- domanda guardandosi intorno. -È un po' in ritardo Madonna, ma arriverà presto- le risponde il mio amico. -Spero- sussurra voltandosi verso di me. In effetti poco dopo arriva Giuliano. -Finalmente!- esclama Sandro, -Mettetevi nelle vostre posizioni- i due fanno come gli viene detto, io invece resto in piedi accanto a Sandro mentre dipinge. Il quadro pian piano prende vita. Il tempo passa e c'è una cosa che non faccio a meno di notare. Lo sguardo di Giuliano, il modo in cui guarda Simonetta e vice versa. È come se i loro occhi fossero due calamite, che nonostante i richiami del pittore a rimanere in posa, non riescono a staccarsi gli uni dagli altri. Passano diverse ore e Sandro finalmente mette giù il pennello. -Finito- esulta, alzando le braccia all'aria. I due si avvicinano di corsa. -È bellissimo Sandro- esclama Giuliano, -Avete un enorme talento Messer Botticelli- concorda Simonetta. -Devo proprio andare ora, mio marito mi starà aspettando. Madonna Aurora, Messeri.- si congeda prima di andarsi a cambiare e lasciare la bottega. -Vi stavo osservando- dico avvicinandomi a Giuliano che si sta rimettendo la camicia. -Me ne sono accorto- -Strano perché non le toglievi gli occhi di dosso.- -È una bella donna- dice con fare ovvio, ma so che c'è di più -Non credo sia solo questo il motivo, anzi credo che ogni volta che la vedi ti si riempia il cuore di gioia come mai prima, e sei felice, ma hai anche paura, perché lei è una donna sposata, e fino ad ora questo non è mai stato un problema, ma adesso lo è perché la paura di perderla di attanaglia il cuore e ti fa stare male, perché ogni momento senza di lei è un momento perso. Perché mio caro Giuliano, io credo che tu ti sia innamorato.-  si volta, e mi guarda, -Sei troppo saggia mia cara Aurora. E come sempre hai ragione.- risponde con un sospiro -Non mi sono mai sentito così, é terribile e meraviglioso al tempo stesso.- Conclude, mi tende il braccio che io afferro poi raggiungiamo Sandro e insieme facciamo ritorno verso casa.

Il lupo e la volpe || Francesco PazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora