<< amore mi fai male>> dico toccandomi la pancia.
Sono agli sgoccioli e il mio bimbo finalmente sarà fuori, non vedo l'ora di vedere chi c'è qui dentro che da nove mesi mi fa dannare.
Cinque mesi fa sono tornata a New York e ho preso una villetta a Brooklyn, e ora aspetto solo l'arrivo del mio bimbo.
In questi cinque mesi non ho visto Richard ed è meglio così, sono stata malissimo per lui, stavo per prendere il nostro bambino perché ho continuato a bere e a tagliarmi, poi una sera sono finita in ospedale e lì ho avuto una minaccia di aborto e ho smesso di bere per poi prendere in mano la mia vita per il bene del bimbo, un bambino concepito con tutto l'amore del mondo.
Ieri sono stata a visita e mi hanno detto che il mio bimbo cresce forte e questa è la cosa più importante.
Non so il sesso perché non si fa vedere, vuole restare una sorpresa fino all'ultimo momento e a me va bene così, sono solo impaziente di vederlo.
Qui nel quartiere dove vivo ho fatto tante amicizie, ci sono un casino di signore che mi vogliono bene come una nipote, inoltre c'è una signora che lavora insieme al marito ad una pasticceria e spesso mi portano dolci, mi sento tanto amata ma ho comunque una mancanza e quella mancanza è Richard, vorrei che fosse qui per vedere la mia pancia e il nostro bimbo muoversi.
<< tesoro vieni alla festa di compleanno di Sofia?>> dice la mia amica mandy.
Sofia è la sua bimba e oggi compie due anni.
<< si, mi sto preparando>> dico io.
Per la prima volta dopo cinque mesi andrò a Manhattan, il ristorante dove si terrà la festa è uno dei ristoranti di Richard e spero stasera non ci sia.Metto il vestito rosso, il preferito di Richard e questo vestito da la forma perfetta alla mia pancia.
<< ciao amore della zia>> dico prendendo in braccio Sofia.
<< attenta, che ti può dare calci>> dice mandy.
<< ma no stai tranquilla. Sofia non vede l'ora che nasca il suo cuginetto vero?>> dico per poi darle un bacino.
<< tiiiii>> dice lei.
<< che bel pancino>> dice la mamma di mandy avvicinarsi a me e a toccare la pancia.
<< secondo me è una bella femminuccia, hai un viso più radioso>> dice.
<< no mamma secondo me è un maschio>> dice mandy.Il compleanno della piccola Sofia prosegue e siamo tutti a tavola a mangiare.
Ho dei dolori che si fanno sempre più forti ma sto in silenzio perché penso di sopportarli ancora per un po'.
<< non girarti>> dice mandy
<< perché?>> dico io.
<< c'è lui>> dice ed io subito capisco a chi si riferisce.
Sono sfigata, perché proprio stasera è qui? Ok è il suo ristorante ma perché proprio stasera doveva essere qui?
Non mi giro e continuo a mangiare anche se ho la costante paura che lui possa avvicinarsi a me.
<< se ne accorto che sei qui, ti sta fissando la schiena mentre sta parlando con uno>> dice mandy.
So che se ne accorto, avrà visto il vestito, lo conosce come le sue tasche.
<< boh è andato via, credo in cucina>> dice.
<< sei la mia stalker personale>> dico ridendo.
<< per te questo e altro>> dice.
<< era bello? Com'era?>> domando io.
<< si tesoro mio, sempre un figo>> dice lei.
<< Eiiiii>> dico io
<< eccolo sta arrivando>> dice.
<< si sta avvicinando qui, non ti girare>> dice aggiungendo con tutta fretta.
Non voglio farmi vedere per questo mi alzo e vado in bagno. Intanto mi sistemo il trucco e quando sto per mettere il mascara vedo la porta aprirsi ed entra lui.
Lo vedo dallo specchio e lui vede me.
<< buonasera>> dico io.
<< sei qui? Non eri in Italia?>> dice lui.
<< ero, sono tornata cinque mesi fa>> dico.
<< cinque mesi fa? Ah bene>> dice lui duramente.
Cerco di non guardarlo negli occhi per non scoppiare a piangere. Mentre sto per mettere il mascara mi prende dal polso e mi gira verso di lui per poi la mia pancia toccare leggermente la sua.
Abbassa lo sguardo e vede il mio pancione, mi guarda quasi imbalsamato e non sa cosa dire.
<< mi lasci?>> dico io.
<< vieni a casa mia subito>> dice lui.
<< non posso. Sono ad una festa di compleanno>> dico.
<< non mi importa, devi venire con me>> dice lui arrabbiato.
Torno in sala e prendo borsa e cappotto per poi salutare tutti.
Una volta in macchina con lui non diciamo una parola e sono così tanto imbarazzata.
Una volta a casa sua butta la chiave della macchina sul piano della cucina e si toglie la giacca per poi buttarla sul divano.
<< siediti>> dice lui.
Mi siedo e aspetto che lui mi parli perché questo silenzio mi sta imbarazzando.
<< spiegami, voglio anzi merito delle spiegazioni>> dice.
<< cosa dovrei dirti?>> dico io stupidamente.
<< cosa cazzo è questa?dice lui puntando il dito contro la mia pancia.
<< questa è nostro figlio, nostro>> dico arrabbiata e con le lacrime agli occhi dal nervosismo.
<< e tu me lo dici così? Io sto per diventare padre e lo scopro così?>> dice lui su tutte le furie.
<< non sapevo come dirtelo, l'ultima volta mi hai detto che non avresti più voluto figli da me>> dico piangendo.
<< non è una scusa. Dovevo saperlo>> dice.
<< io sono stata malissimo, sapevi che il nostro bambino stava per morire? E sapevi che stavo per farlo anche io?>> dico piangendo.
Lui si mette le mani nei capelli e mi guarda << come potevo saperlo?>> dice lui.
<< posso andare via?>> dico.
<< vattene come hai sempre fatto, prima in Italia e poi dove vuoi andare? Giappone?>> dice ironico.
<< me ne sono andata perché l'hai voluto tu>> dico urlando come una pazza.
<< perché l'hai voluto tu, sei tu che hai rovinato tutto>> dice urlando anche lui.Mi tocco la pancia e faccio dei piccoli sussulti dal dolore per poi sedermi nuovamente sul divano.
<< che hai?>> dice lui preoccupato
<< dolori>> dico.
<< vuoi che andiamo in ospedale?>> domanda lui.
<< no. Voglio solo dormire>> dico.
<< stai qui>> dice lui.
<< ho una casa>> dico
<< non ti lascio andare in giro da sola a quest'ora, non lo facevo prima figurati ora>> dice.
È così premuroso, vorrei tanto abbracciarlo ma non lo faccio.
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Il potere dell'amore
Lãng mạnlui (Richard Clifford) 30 anni. Freddo e senza emozioni. Proviene da una ricca famiglia britannica stabilitasi a New York. È figlio del capo di un'azienda multimiliardaria di New York. non sa cos'è l'amore fino a quando non incontra la persona che l...