Richard

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Non posso credere di aver rivisto Victoria dopo nove mesi e tra l'altro incinta di nostro figlio.
Poteva chiamare e dirmelo appena l'ha scoperto ma non l'ha fatto, se stasera non l'avessi incontrata al ristorante non me l'avrebbe mai detto e per questo non posso perdonarla.
<< Richard>> dice lei chiamandomi dalla stanza degli ospiti.
<< che c'è?>> dico io entrando.
<< non sto bene>> dice lei toccandosi la pancia.
<< devi aiutarmi>> dice lei.
<< cosa devo fare?>> dico.
<< stai dietro di me e sollevami leggermente la pancia>> dice lei.
Così mi metto dietro di lei e faccio come mi ha detto e sento dei piccoli piedini scalciare.
Victoria appoggia la sua mano sopra la mia mano e insieme sentiamo scalciare il nostro bambino.
<< va meglio?>> dico, ma prima di rispondere sento i miei piedi bagnati, guardo per terra e vedo un lago.
<< oddio>> dice lei iniziando a piangere.
<< stai tranquilla>> dico.
<< la valigia è a casa mia>> dice lei.
<< ti porto in ospedale e vado a prenderla>> dico.
<< non voglio stare sola>> dice.
Non la lascerò sola, voglio assistere alla nascita di mio figlio, perché diventerò papà per la prima volta e sono tanto emozionato.
<< non sarai sola, ti lascio in ospedale e vado a prendere la valigia ok?>> dico rassicurandola.
<< non mi lasciare>> dice lei per poi cercare le mie labbra ma io mi sposto.
Sono ancora tanto arrabbiato con lei non posso perdonarla così solo perché metterà alla luce nostro figlio.
Dopo aver lasciato Victoria in ospedale corro a casa sua, entro e cerco la camera per prendere la valigia ma mi fermo a vedere la cameretta che ha fatto per il nostro bimbo, ha comprato tutto color neutro perché non si sa il sesso. Mi avvicino alla culla e cerco di immaginare il nostro bambino lì dentro.

Una volta arrivato in ospedale raggiungo Victoria che è sdraiata a letto con la flebo.
<< come va?>> dico.
<< meglio, mi hanno visitata e sono dilatata di 2 cm>> dice.
È così bella con il pancione, l'ho sempre immaginata incinta di nostro figlio e ora che lo è non riesco a crederci.
<< se stasera non ti avessi incontrata, mi avresti detto del bambino?>> dico.
<< non lo so>> dice lei.
<< non lo sai? Senti non farmi arrabbiare pure oggi>> dico.
<< si esatto, non lo so. Tu hai detto che non volevi più figli con me>> dice.
<< si ma tu eri già incinta ed io non lo sapevo>> dico.
<< sono rimasta incinta a Zanzibar, l'ho scoperto in Italia>> dice.
<< ho passato lo schifo per colpa tua>> dico.
<< tu? Devi vedere me, stavo morendo>> dice quasi piangendo.
<< sai tu quella che ha sbagliato>> dico.
<< e tu non mi hai dato modo di spiegare, si ho fatto quella scommessa ma il primo giorno che ti ho incontrato, ti odiavo>> dice.
<< non voglio sentiere nulla, voglio solo conoscere mio figlio, ti rispetterò solo perché sei la mamma>> dico.
<< si certo, saremo due estranei che si sono amati>> dice.
<< io ti ho amata, tu hai solo giocato con i miei sentimenti>> dico.
<< non è assolutamente vero, non avrei fatto l'amore con te>> dice.
<< so perché l'hai fatto! Così rimanevi incinta e potevi avere i soldi, ma sappi che non ti darò nemmeno un centesimo, darò tutto a mio figlio>> dico.
<< non voglio i tuoi soldi>> dice.
<< come no>> dico.
<< non voglio più discutere, basta>> dice lei girandosi di schiena.
Mi siedo e la guardo dormire, è così bella che se solo non fossi arrabbiato con lei mi fionderei tra le sue labbra.

3 ore dopo
Vedo che si muove e si sveglia facendo dei versi di dolore.
<< tutto ok?>> dico.
<< ho malissimo>> dice lei piangendo.
Anche se sono arrabbiato, io la amo ancora e non voglio vederla piangere, così mi alzo e mi avvicino a lei.
<< è qui>> dice lei prendendo la mia mano per poi appoggiarla sotto il suo ventre facendomi sentire la testa del bambino.
<< sento, è durissima>> dico.
<< ha la testa dura come la madre>> dico aggiungendo.
<< come te>> dice lei appoggiando la testa sulla mia spalla.
<< chiama qualcuno ti prego>> dice lei in lacrime.
Chiamo l''ostetrica che viene nella sala parto.
<< apri le gambe tesoro>> dice.
Victoria apre le gambe e l'ostetrica la visita.
<< siamo a 9 cm>> dice.
Victoria entra nel panico e inizia a tremare.
<< non voglio, fa troppo male>> dice lei scoppiando a piangere.
<< tesoro, facciamo uscire subito il tuo bambino>> dice.
<< Victoria, ascolta, spingi forte, io sono qui>> dico incoraggiandola.
<< tu mi odi>> dice lei continuando a piangere mentre mi guarda negli occhi.
<< non ti odio, non potrei mai farlo>> dico accarezzandole la testa.
<< scusami>> dice lei.
<< ora non pensare a questo>> dico.
Mi dispiace vederla così, vorrei tanto esserci io al suo posto ma è impossibile. Vorrei solo che metà del suo dolore lo provassi io.
<< Victoria tesoro spingi>> dice l'ostetrica ma Victoria si rifiuta di farlo.
<< non voglio, ho paura, non volevo avere una famiglia distaccata, non voglio fare crescere mio figlio con due genitori che si odiano>> dice.
<< ci può lasciare un momento da soli?>> dico all' ostetrica.
<< certo>> dice lei lasciando la sala.
<< Victoria ascoltami, fai nascere nostro figlio, ha tanta voglia di vedere la sua splendida mamma, inoltre i suoi genitori non si odiano, si sono amati tantissimo e lui è nato da un amore grande>> dico.
<< io ti amo>> dice lei.
Vorrei tanto dire " anche io " ma non lo faccio, non voglio, anche se ovvio che la amo tantissimo, ma mi ha ferito.
Lei inizia a spingere e chiamo l' ostetrica che entra in sala.
<< bravissima tesoro, altre due spinte ed è fuori>> dice sorridendo.
Victoria spinge con le lacrime agli occhi ma è esausta.
<< ultima spinta, si vede la testa>> dice.
Victoria da un ultima spinta che è quella decisiva per poi sentire un pianto.
<< eccola, congratulazioni è una bella bambina>> dice l'ostetrica mettendo la bambina sul petto di Victoria.
<< benvenuta al mondo Ivy>> dice Victoria piangendo mentre tocca la manina alla bambina.

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