capitolo 19

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Ace era di guardia e solo Marco e Thatch potevano vederlo conoscendolo meglio di chiunque altro.

Era come se Ace controllasse gli angoli e le ombre con una ferocia che videro solo durante i suoi giorni da assassinio.

Raramente lasciava il fianco di Luffy, quasi più iperprotettivo di prima, se si poteva credere.

Marco ha organizzato un incontro per chiarire la questione, assicurandosi che Luffy stesse dormendo al sicuro nella cabina di Ace prima di iniziare , perché portare via Ace a Luffy era la ricetta numero uno per far incazzare Ace.  

Ace era chiuso in una stanza con alcuni comandanti, tutti lo guardavano con preoccupazione. Ace voleva trasformarsi in fiamma per scappare, ma sapeva che non avrebbe funzionato così bene.
La pietra di Agalmatolite con cui Izou stava giocherellando minacciosamente ne era la prova.

Ace sospirò e si sedette su una sedia, incrociando le braccia e le gambe, con i piedi sul tavolo. Si trovavano in una piccola sala riunioni senza decorazioni a parte un tavolo, un paio di sedie e nemmeno una mappa sul muro per ravvivare il tutto.

<<Cosa c'è, ragazzi?>>

Marco alzò un sopracciglio e Ace quasi si raggomitolò su se stesso, distogliendo lo sguardo dagli occhi di Marco. Ma lui non lo fece e rimase in silenzio.

Marco sospirò, sedendosi sul tavolo davanti a lui, con la testa appoggiata su un pugno.

<<Sai-yoi>>

Ace increspò le labbra, tamburellando con il dito sul braccio. Si guardò intorno nella stanza e rifletté sulla questione. Ha esaminato i pro e i contro e ha preso la sua decisione. Sapeva che mantenere questo segreto avrebbe solo fatto loro del male in futuro, ma era difficile dirlo. Che qualcuno sulla Moby avesse abbastanza malizia per Luffy da far sentire ad Ace che era qualcosa che nessuno voleva sentire.

Ace scosse la testa, sapendo che poteva fidarsi di loro e che non avrebbe dovuto dubitare delle loro intenzioni.

<<L'altro giorno, sul ponte, quando Rufy e io eravamo con Kotatsu, ho sentito qualcosa>>

Thatch aprì la bocca per parlare, ma Ace lo interruppe scuotendo energicamente la testa.

<<Marco, tu sai come siamo cresciuti...io e Luffy>>

Marco esitò ma annuì

<<Lo immaginavo, ma devi aver visto che se non fossimo stati forti, non saremmo sopravvissuti. Ad ogni modo, nel corso degli anni, riesco quasi a sviluppare un sesto senso per Luffy se siamo vicini. Posso dire se Luffy è in pericolo poiché è una calamita per i guai. E l’altro giorno ho sentito qualcosa>>

Ace sospirò di nuovo e si tolse il cappello dalla mano per passarselo tra i capelli neri. Ace guardò Marco negli occhi, duro e testardo.

<<Ho sentito malizia. Sembrava che qualcuno stesse guardando Luffy con l'idea di uccidere. Non giudicatemi per aver provato a proteggere mio fratello>>

Marco si accigliò e Izou stava schiacciando la pietra nella sua presa. Le dita di Thatch si contrassero, gravitando intorno alla sua spada. I baffi di Vista si contrassero, ma non nascondevano il suo sguardo tonante. Namur fletté le mani palmate, sembrando quasi calmo se non fosse stato per le gocce d'acqua che si formavano nella sua mano.

Sentire che uno di loro stava potenzialmente mirando alla vita di luffy, il ragazzo che tutti avevano imparato ad amare e ad adorare come loro, era una pietra dura da digerire. Non avevano dubbi su Ace, e Ace provò un profondo sollievo.

Era così felice che il suo equipaggio si fidasse di lui in questo modo.

Marco guardò Ace, vedendo tutto anche se Ace pensava di nasconderlo bene.

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