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Michael girò tutta la casa chiedendo a molte persone dove fossero le scale.
Era terrificato. E se Luke lo stessd tradendo? No, probabilmente stava solo dormendo perché aveva bevuto troppo.

Quando in fine trovò le scale, rallentò e salì cautamente. In cima c'era un lungo corridoio con circa 4 porte per lato; erano tutte chiuse, tranne una stanza da letto.

Michael passò nel corridoio; si sentivano dei gemiti smorzati provenienti da una delle stanze, il che fece rabbrividire Michael; non capiva come si potesse fare sesso in casa degli altri e fregarsene. O come si sentisse Ashton a riguardo.

Diede un'occhiata alla camera aperta, ma non c'era nessuno. Nonostante fosse buio Michael notò che era la stanza di bambine piccole perché era leggermente illuminata dalla luce della luna che filtrava dalla finestra.

Quando Michael tornò in corridoio, sentì un gemito dalla stanza vicino a quella in cui era appena stato. Questo gemito aveva attirato particolarmente la sua attenzione perché il ragazzo aveva detto Luke.

Attentamente Michael si avvicinò alla porta. Non voleva aprirla per paura di cosa avrebbe potuto esserci al di là di essa, ma doveva farlo; doveva assicurarsi che non fosse il suo Luke.

Spinse la porta e la sua faccia diventò di un colore bianco malaticcio.
Gli si spezzò il cuore e andò in mille pezzi, e tutto ciò che aveva dentro si frantumò.

Luke era in ginocchio davanti a un ragazzo e gli stava facendo un pompino e il ragazzo aveva le mani aggrovigliate nei capelli di Luke.
Quando i due si accorsero di Michael, il ragazzo si tirò su i pantaloni in fretta. Per fortuna, dato che Michael non voleva vedere oltre.

Luke si lamentò e si lasciò andare in dietro, sedendosi. Girò la testa verso Michael e grugnì "Uh, Michael" farfugliò ubriaco "Vai via! Sei così appiccicoso. Non mi piaci nemmeno! A me piace Alex."

Michael sentì la bile salirgli lo stomaco quando Luke iniziò a passare le sue dita sulle gambe del ragazzo.

"Fottiti, Luke." disse con voce spezzata.

Luke roteò gli occhi "Come ti pare, matto." mormorò.

+

Luke venne svegliato da qualcuno che gli scuoteva rudemente la spalla. Grugnì, aveva un dolore lancinante alla testa, tenne gli occhi chiusi e togliendosi di dosso questo qualcuno.

"Vai via!" borbottò accoccolandosi di più al cuscino, quando sentì un braccio attorno a lui sorrise piano; adorava svegliarsi vicino a Michael.

"Luke! Cazzo, svegliati!" urlò Ashton al biondo delirante.

Finalmente Luke aprì gli occhi, la luce del sole che penetrava dalla finestra lo accecava, e quando si abituò di nuovo alla luce, si accorse di non essere in camera sua "Dove sono?" chiese sbadigliando e fece una smorfia per il gesto.

Ashton incrociò le braccia, sembrava arrabbiato. "Ti sei scopato un ragazzo a casaccio nel letto dei miei genitori!" brontolò.

Luke corrugò le sopracciglia "cosa?" chiese girandosi; c'era un ragazzo dai capelli castani steso vicino a lui e sicuramente non era Michael.

"Merda." ansimò, spostandosi dalla presa del ragazzo e in fretta uscì dal letto. Per fortuna indossava i boxer.
Guardò inorridito il ragazzo steso nel letto "Lo sa Michael?"

"Alcuni mi hanno detto che la scorsa notte l'hanno visto andare via di casa in lacrime e con sangue da naso." borbottò Ashton guardando Luke con freddezza e fece un cenno verso le mani di Luke, Luke abbassò lo sguardo, aveva le nocche ferite.

A Luke si spezzò il cuore e scosse la testa freneticamente "No, non l'ho fatto io." urlò guardandosi le mani con orrore e poi guardò Ashton. "Dov'è Michael?!"

"Nessuno l'ha più visto da quando è andato via dalla festa. I suoi genitori hanno chiamato la polizia." Gli rispose Ashton senza mostrare un minimo di compassione per Luke che si stava schiacciando le nocche con rabbia. "Se gli succede qualcosa, è colpa tua."

Il respiro diventò irregolare appena Ashton uscì dalla stanza. Si passò le mani tra i capelli, tirandoli più forte possibile. "Fanculo!" urlò.

In fretta si vestì e senza preoccuparsi si asciugarsi le lacrime si precipitò al piano di sotto. Il salotto era coperto di immondizia, c'erano alcuni poliziotti che stavano facendo delle domande a Calum. Calum sembrava triste mentre si stringeva con le braccia.

Luke si strofinò gli occhi, non voleva uscire. Non voleva che gli facessero domande. Era colpa sua. Non si ricordava completamente ciò che era successo, ma sapeva che era colpa sua. Doveva trovare Michael. Doveva, prima che fosse troppo tardi.

Stette seduto in soggiorno fino a quando la polizia andò via. Calum rientrò e gli lanciò un'occhiataccia come aveva fatto Ashton. Luke abbassò lo sguardo, poi si alzò e uscì.

Iniziò a correre verso l'unico posto dove pensava Michael potesse essere: il ponte. Se non era a casa e nemmeno al parco, dove altro avrebbe potuto essere dopo essere stato tradito e forse anche colpito dal suo ragazzo?

Luke controllò al bar sulla strada, ma Michael non c'era.
Luke raggiunse il ponte senza fiato e gli unici rumori che sentiva erano le onde, le auto e il battito del suo cuore in testa.

Michael non era nemmeno lì. Luke scoppiò in lacrime e rimase sul lato della strada a piangere lì per un paio d'ore. Prese il telefono con le mani tremanti per vedere l'ora e vide un messaggio da Michael.

'Mi dispiace.'

A/n siamo quasi alla fine della storia, mancano ancora 3 capitoli :)



Weird; Muke [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora