Capitolo 3: fantasmi

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"Eccoci arrivati" disse Gushoshin.

La casa doveva essere stata bella, più o meno due o tre decenni prima. Ora aveva il tetto mezzo sfondato, i muri scrostati e i balconcini delle finestre erano coperti di ruggine.

"odio i tagli al budjet" disse seccamente Tsuzuki,che già sapeva di dover rinunciare a parecchi dolci a causa del taglio dei fondi" spero almeno che ci sia acqua corrente"

"piantala, poteva andarci di peggio. Mettiamoci a dormire,domani sarà una giornata luna." ribatté Hisoka.

"Tenete, queste sono delle cartine per voi, la città è cambiata molto dall'ultima volta che il signor Hisoka vi ha fatto visita, se avete bisogno di me potete chiamarmi. Signor Hisoka la prego i stare attento al signor Tsuzuki. Vi auguro buona giornata." Detto questo, svanì.

" stia attento al signor Tsuzki" lo imitò Asato "Non sono mica un ragazzino."

Hisoka non lo ascoltava più. Lui continuava a fissare la luna.

"Non capisco perché queste uccisioni siano così limitate" rifletté Tsuzuki, imitando il suo compare.

"Che vuoi dire?"

"Bé, Muraki non è no che si fa tanti scrupoli"

" E allora?"

"Non ti sembra strano che si limita a uccidere solo ragazzi con quasi tutti stessa età?"

Hisoka rimase zitto

" Conosco quella faccia. Ne sai qualcosa?"

Hisoka sospirò e lo guardò dritto negli occhi e Tsuzuki non poté non notare che erano splendidi.

" Quando sono morto avevo 16 anni. Se fossi ancora vivo ne avrei 18."

E se ne andò all' interno della catapecchia.

Tsuzuki rimase a fissare la luna, così bianca, poi lo seguì all'interno.

Nessuno dei due si accorse del terzo individuo, tutto vestito di bianco, che li osservava da lontano. Sorrise, e la luna si dipinse di rosso.


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