Capitolo 19: Tamra

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"Non vi muovete! Ho ancora il ragazzo!"

"Lascialo andare Muraki" rispose Tsuzuki.

In tutta risposta, egli strinse ancora di più il ragazzo.

"Ormai i resti di tuo fratello saranno andati distrutti nell'incendio. Smettila di combattere e arrenditi"

"Mi vendicherò su tutti voi! E se non riuscirò a usare il ragazzo, lo ucciderò facendolo soffrire"

Iniziò a brillare di luce, ma, all' improvviso, smise.

Un lungo serpente , con scaglie verdi e nere che brillavano alla luce delle fiamme si era attorcigliato alla sua caviglia. Continuando a stringerlo, il serpente gli si arrampicò sulla gamba e sul tronco fino alle braccia.

"Questo" spiegò il capoufficio " è Tamra. Blocca qualsiasi tipo di incantesimo ed evocazione. Inoltre, possiede un veleno capace di uccidere chiunque in meno di 30 secondi"

Tamra si strinse ancora di più a Muraki, costringendolo a mollare Hisoka, che corse al fianco di Tsuzuki.

Ma Muraki aveva ancora in mano il bisturi.

Co uno strattone riuscì a ferire la testa del demone i profondità. Tamra lanciò un verso di dolore, e si accasciò al suolo ai piedi di Muraki. Poi svanì lasciandosi dietro una macchia di sangue nero.

"Tutto qui?"

Il terreno incominciò a sfrigolare, creando bolle di denso sangue nero che incominciarono a scoppiare.

Poi, il sangue lasciato dal demone iniziò a risalire la gamba di Muraki. Lentamente, raggiunse le braccia, le mani, il collo per arrivare alla bocca.

Il dottore urlò con tutto il fiato che aveva in corpo. Sentiva il suo corpo bruciare al tocco del sangue. Piccole spirali nere gli salivano sul corpo.

"Non ti avevo detto che il veleno era nel suo sangue"

Il dottore urlava e la sua faccia era piena di odio e furore. Non si voleva arrendere. Poi lanciò un' occhiata a Hisoka.

Il ragazzo si stringeva a Tsuzuki, ma non si poteva capire se per sorreggere il suo compare o se stesso.

<<Non permetterò... che lui viva ancora...non al suo fianco...mi ... serve...>>

Fece un passo. Poi un altro. Si mise a correre. Ignorò il dolore. Ignorò la sensazione di paura e disperazione che, dopo tanto tempo, rincominciava a sentire nel cuore. Dopo quella giornata di Maggio.

Dopo aver visto suo fratello sogghignare in quel modo.

Corse. Corse ignorando tutto.

Il bisturi. Lo aveva ancora in mano.

Macchiato di nero. Quasi sfrigolante.

<<Se io... muoio... tu verrai... con me>>

Lo lanciò.

Verso Tsuzuki.

I secondi parvero rallentare.

Muraki stava morendo. Per davvero.

Tsuzuki, troppo stanco per reggersi in piedi, era in ginocchio a terra, sulla traiettoria della lama.

I compagni, troppo lontani per agire.

Muraki, che sogghigna, prima di vedere una mano. Davanti alla lama.

Una mano, che rimane davanti al bisturi. E la lama, che la trapassa da parte a parte, vicinissima al viso di Tsuzuki. La mano di Hisoka.

Muraki, cade a terra. Morto. Ma non ride più. Hisoka macchiato di sangue, sporco e ferito, con delle piccole spirali che gli salgono sul braccio dalla mano ormai nera, che cade con lui.

"Hisoka! Hisoka!"

"Tsuzuki...."

"Hisoka!"

Calde lacrime ricadevano dagli occhi di Tsuzuki sul volto del piccolo shinigami.

"Non...non ti ha beccato...vero?"

"Hisoka...stupido..."

"Ti amo...Tsuzuki"

BUIO.


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