Capitolo 10: finalmente indizi

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Tsuzuki guardò sconsolato l' edificio davanti a sé.

"Sei pronto?" chiese a Hisoka.

Il ragazzo annuì continuando a guardarsi le scarpe, poi, insieme, si teletrasportarono.

Erano rimasti tutti e due in quella casa fino a tarda mattinata, Hisoka dormendo nel suo vecchio letto e Tsuzuki su un letto matrimoniale.

Dopo aver pianto, Hisoka si era addormentato con il volto rigato di lacrime in braccio a Tsuzuki, il quale lo aveva adagiato piano sul letto e gli aveva rimboccato le coperte, rimanendo a guardarlo dormire pacificamente ed appoggiando il peluche sul comodino vicino al letto. Poi, aveva esplorato la casa, trovando una camera matrimoniale, una cucina, ed un salotto. C' era poi una piccola porta di legno ammuffito che dava sul corridoio. Era chiusa a chiave e Tsuzuki pensò che fosse lo sgabuzzino.

Era tornato a trovare Hisoka e poi era caduto addormentato sull' enorme letto dell' altra stanza, mettendosi a russare. Si era poi svegliato a causa del sole che entrava da una finestra e, non avendo la crudeltà di svegliare Hisoka, si era messo a cucinare la colazione. Perché diavolo c'erano luce e gas? Chi se ne importava.

Hisoka si era svegliato poco dopo, a causa del dolce profumo proveniente dalla cucina. Avevano mangiato in silenzio, poi erano andati alla centrale di polizia.

Gushoshin gli aveva mandato un messaggio, che, con gran cerimonie, gli comunicava la sua impotenza nell' infiltrarsi nei database delle forze dell' ordine. Dovevano cavarsela da soli.

E cos ora erano nella centrale di polizia di Higari, cercando di non farsi vedere da quella moltitudine di poliziotti.

Ricomparvero poco dopo in un corridoio vuoto, con pavimenti e pareti grigie.

"Dovrebbe essere questa" Tsuzuki guardò attentamente la porta blindata davanti a lui, e incominciò a tirare la maniglia.

"Accidenti, non si apre!"

Hisoka si avvicinò lentamente e spinse pian piano la porta, facendola scivolare sui cardini ben oliati, guardando Tsuzuki con un sopracciglio alzato, poi entrò.

"Come diavolo facevi a saperlo?"

Entrarono in una sala piena di scaffali di metallo, tutti con sopra pile di fascicoli catalogati in modo ordinato.

"Tu vai da una parte, io dall' altra"

"Cosa cerchiamo esattamente?" erano le prime parole che Hisoka pronunciava quel giorno.

"I dossier relativi agli ultimi omicidi, ovviamente"

Tsuzuki andò a destra, Hisoka a sinistra. Dopo un po' di tempo passato a osservarsi intorno, Hisoka trovò quello che cercavano. "Asato! Ho trovato qualcosa".

Appoggiò il fascicolo su un tavolo lì vicino, mentre Tsuzuki gli si avvicinava da dietro.

"Ecco qua. Tutti i resoconti della scientifica, i rilevamenti, la cronologia, le foto, le fotocopie dei documenti ritrovati, e tutte le scartoffie varie sul loro passato.

"Guarda qui. Sulla cronologia degli omicidi. Sono in sequenza." Disse Tsuzuki.

"Lo sappiamo già che sono tutti nel giorno di luna piena"

No, guarda. Maschio, femmina, maschio, femmina...e l' ultima vittima è stata una ragazza"

"E questo significa" continuò Hisoka " che la prossima vittima sarà maschio. Ed ora osserva bene i posti dei vari ritrovamenti dei cadaveri." Tsuzuki osservò attentamente le cartine.

" Io non vedo niente"

"Perché sono cartine diverse" Hisoka avvicinò sempre di più le cartine sovrapponendole fino a formarne una sola " ma se le avviciniamo, ecco a voi...una X senza centro?"

I due colleghi si guardarono un momento.

" E il centro dove sta?" chiese Tsuzuki.

" Sulla piazza dove eravamo ieri notte, ci dobbiamo tornare. E dato che lui non uccide se no quando c' è la luna piena, ucciderà questa sera"

Una voce si sentì dall' esterno.

"Hei! C'è nessuno?"

E loro svanirono.

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