Capitolo 13 𝘋𝘰𝘷𝘦 𝘤𝘰𝘳𝘳𝘪,𝘮𝘪𝘰 𝘴𝘮𝘦𝘳𝘢𝘭𝘥𝘰?

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E dopo quell'avvenimento,il corpo della madre sparì misteriosamente.
Non c'era traccia.
Che l'avessero sepolto?
Che fosse in qualche sarcofago di tipo etrusco o romano?
Questo era un mistero.
L'unica cosa certa,erano le urla strazianti del padre,piene di dolore e sofferenza,che perennemente arrivavano dalla camera degli sposi.
Si espandevano per tutta casa angosciando terribilmente l'anima dei figli.
Non osava uscire dalla sua camera,ed una volta al giorno Eva gli portava del cibo,beccandosi anche maledizioni ed urla da parte sua.

E se pensiate che Roma abbia trovato consolazione nel loro ultimo bambino: no,vi sbagliate.
Non voleva vederlo,né ricordarsi della sua esistenza.
Infatti,Hispania e Gallia furono costretti e fare da genitori,a lui ed agli altri.

Quella volta,Eva si trovava in cucina,e stava preparando da mangiare a Roma.
"Stai andando da papà?" Chiese Victoria.
"Si,Vichy." Rispose lei,sospirando.
"Allora io vado in giardino con Salò,almeno mi risparmio le urla." Disse la fanciulla,cambiando stanza.
Regno ascoltò la conversazione da lontano,allora raggiunse Hispania,che si stava preparando come al solito per uscire nella sua camera.
Ora era un adolescente,era più alto,aveva un po' di barba ed aveva uno sguardo più maturo.
E no,non correva più con la spensieratezza di prima.
Era volata via,e non tornerà più indietro da lui.

"Hispania." Lo chiamò lui,dall'uscio della porta.
"Oh,Hermanito! Che c'è?" Chiese,sorridendo.
"Posso venire con te?" Chiese il più piccolo.
Hispania si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla fronte.
"Certo." Rispose.
Si avviò verso l'uscita di casa,seguito da Regno,ma un secondo prima che afferrasse la porta qualcuno lo chiamò.

"Hispania!" Esclamò Gallia,con il piccolo Cale tra le braccia.
Aveva solo qualche mese.
"Che c'è Gallia?" Chiese lui.
"Vai in spiaggia?" Chiese lei.
"Si,e Regn-" Fu interrotto da diverse urla,ovviamente di Roma.
Hispania sospirò.
"Porta Cale nella mia camera e chiudi la porta a chiave,così non sentirete nulla. Se succede qualcosa prendi Vichy e la bambina e scappa." Disse lui,parlando in caso fosse scoppiata qualcosa come l'apocalisse.
Gallia annuì,responsabilmente.
"Lo so. Non fare tardi,Hispania,per favore..." Disse lei.
Hispania annuì ed uscì di casa,seguito da Regno.

Raggiunta la spiaggia vide Niles,seduto sotto un albero all'ombra.
Il greco lo guardò,sorridendo,ma Hispania si sedette solamente sopra le sue gambe e lo abbracciò.
"Come stai?" Chiese Niles.
"Una mierda total,mi cariño..." Rispose lo spagnolo.
Nel frattempo,Regno si sedette silenziosamente accanto a loro.
"Ah,ciao Regno! Sei silenzioso oggi." Disse lui.
"Si,lo so..." Disse,con gli occhi lucidi.
Hispania scambiò uno sguardo con Niles,si staccò da lui ed accarezzò i capelli a Regno.

"Shh,non piangere hermanito.." Gli disse lui,sorridendo per consolarlo.
"Immagino che le cose peggiorano..." Disse Niles.
"È così. Ho paura che possa fare del male alle ragazze,infatti starò poco..." Disse Hispania.
"Sta tranquillo,Regno,tutto si sistemerà,ci vuole solo tempo." Disse Niles,abbracciando il bambino ed accarezzandogli il viso.

Circa due ore dopo tornarono a casa,con una sensazione strana attaccata alla pelle.
La porta stranamente era aperta.
Hispania prese Regno dal braccio e lo portò dietro di sé.
"Stai incollato a me." Disse solo il maggiore.
Le stanze erano buie in pieno giorno,nessuno circolava come se la Luna stesse regnando nel cielo terrestre come ogni notte.

Andò dritto in cucina,non capì molto bene il motivo.
Forse per istinto,forse per illuminazione di Europa o degli dèi.
Chissà.
Fatto sta che lì trovò Victoria,aveva il viso colmo di sangue ed era seduta per terra,a contemplare la sua esistenza nell'oceano dei pensieri.
Hispania corse da lei e le toccò leggermente il viso.
"Cos'è successo!?" Esclamò,sbalordito.
"Papà sta portando Gallia con Cale in mare,vuole annegarlo." Disse soltanto lei.
"¿¡QUE!? Ed Eva!?" Esclamò lui.
"Non l'hai vista? Ha scoperto del Dio di cui Eva ci parlava e...papà le ha fatto dare una testata al muro così forte che è morta." Spiegò lei.
Hispania sospirò.

✵𝘓𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢 𝘧𝘢𝘳𝘦 𝘢𝘭 𝘋𝘦𝘴𝘵𝘪𝘯𝘰✵Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora