Cap. (XXIX) Dolcetti O Scherzetti

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Il giorno dopo Harry, Sirius e Remus erano in una stanza con Tom, Lucius e Clay, i tre Serpeverde avrebbero insegnato ai loro stupidi leoni come essere dei veri serpenti astuti. Tuttavia, ciò che i serpenti non notarono fu che Harry era già furbo e astuto, perché l'adolescente aveva vacillato in piedi e aveva preso una sedia da Lucius per sedersi. Sosteneva che faceva caldo nella stanza e che Clay, iperprotettivo, gli aveva procurato un fan e quando gli avevano detto che doveva imparare a essere subdolo e a prendere le cose in modo subdolo, aveva semplicemente sorriso a Tom che aveva parlato con loro.

"Hai la sensazione che ci manchi qualcosa?" Lucius lo chiese a Tom e Clay, che annuirono in un modo di: "Sì-ci-manca-qualcosa." Che fece solo ridere Remus e Sirius, avevano sempre saputo cosa stava facendo Harry. Il sorriso di Harry era confuso e quando si spostò e gettò le gambe oltre il lato della sedia loro sbatterono le palpebre scioccati. "Tu... Ci hai manipolato!"

"Non ho idea di cosa stai parlando." Disse Harry tranquillamente. Sapeva che sapevano che li aveva ingannati e ridacchiò prima di chiedere: "Ragazzi, avete dimenticato con chi passavo il tempo a scuola? Draco Malfoy, principe della manipolazione e re dell'inganno."

"Sì, l'avevo quasi dimenticato." Disse Tom prima di stringere gli occhi su Harry. "Tu, piccolo moccioso malvagio, se sei così bravo a essere un serpente, perché ti comporti come un leone?"

"Ehi, la mia natura è quella di un leone, è difficile combattere la propria natura tutto il tempo." Spiegò Harry prima di alzarsi e alzarsi in piedi. "Ora Siri, Moony, voi due imparate da loro mentre io vado a battere Draco a scacchi." Voltandosi baciò Tom dolcemente. "So che sono sciocco a volte, ma è per questo che mi ami." Voltandosi lo salutò mentre lasciava la stanza.

La stanza rimase in silenzio per un lungo momento prima che Tom sorrise e Clay parlò: "Credo che lo sottovalutiamo un po' troppo."

"Cosa ti aspetti che assomigli ad un innocente avvolto in un sorriso da angelo." Disse Lucius alzando gli occhi al cielo. Poi vide Sirius e Remus che si stavano avvicinando lentamente alla porta. "Non così in fretta!"

I giorni prima del processo si sono svolti senza intoppi e Harry ha trascorso la maggior parte del suo tempo con Draco e Luna. Hanno allestito un asilo nido e Tom era impegnato ad addestrare Remus e Sirius su come comportarsi come dei veri Serpeverde. Clay e Lucius passavano la maggior parte del tempo correndo tra i due Lord, assicurandosi che Harry fosse contento e che Tom non fosse troppo duro con gli altri. Quando la notte prima del processo arrivarono, trovarono Harry che aveva un attacco di panico fuori in giardino.

"Harry calmati." Disse Clay tenendo stretto suo figlio. "Cosa c'è che non va? Sei nervoso?"

"Non voglio vederlo." Disse Harry massaggiandosi il viso con le mani prima di ringhiare e colpire il terreno con i piedi mentre restava da solo. "Vuole uccidere me e la mia famiglia!" La rabbia nel sistema dell'adolescente gli fece uscire le zanne e si staccò dalle braccia di suo padre per iniziare a camminare avanti e indietro. "È un tale mangiatore di gocce di limone! Merlino aiutami se mai dovessi avere Albus del cazzo di Silente da solo!" Sembrava che potesse fare a pezzi qualunque cosa si mettesse sulla sua strada ed era così arrabbiato.

"Respira!" Disse Clay facendo cenno a Lucius e Draco di fare un passo indietro mentre facevano un passo verso Harry. Sarebbero stati in pericolo se si fossero avvicinati di più, solo un essere umano sarebbe stato al sicuro e quello era Tom. Non appena Tom iniziò ad avanzare Clay fece marcia indietro sapendo che Harry si sarebbe calmato con Tom. "È tutto tuo."

Prendendo il braccio di Harry, Tom venne fischiato. Ringhiando piano in cambio tirò Harry appiattito contro il suo corpo massaggiandogli la schiena in modo rassicurante. "Harry, non potrà più fare del male a nessuno di noi, te lo prometto." Sentendo le zanne sfiorargli la spalla sentì Harry provare a tirarsi via all'improvviso. Lanciando un'occhiata a Clay, ricevette un cenno; era sicuro per Harry morderlo, e sussurrò dolcemente. "Puoi mordermi tesoro, non mi dispiace." Come per dimostrare il suo punto di vista, mise una mano dietro la testa di Harry e abbassò la testa del ragazzo verso la sua pelle esposta: "Va tutto bene."

Harry cedette quando sentì il calore della carne di suo marito e affondò le zanne nella giuntura tra la gola e la spalla di Tom con un piccolo gemito di sollievo. Mentre il sangue di suo marito gli scorreva in gola, rabbrividì leggermente e bevve ancora un po' del dolce nettare che era la linfa vitale di suo marito. Quando si tirò indietro e leccò la ferita, attirò lo sguardo di Tom e si rese conto che il suo morso stava eccitando l'altro uomo. Arrossendo si leccò le labbra e distolse lo sguardo. L'esperienza era stata nuova per lui; non aveva mai morso nessuno durante un pasto.

Quando le braccia di Tom si strinsero attorno a suo figlio Clay ridacchiò e si allontanò trascinando via Lucius e Draco semplicemente spiegando. "A Tom piace essere morso." Cosa che attirò due sguardi con gli occhi spalancati prima che se ne andassero, anche perché non desideravano imporsi ai loro amici.

Harry ridacchiò quando Tom lo baciò e si tirò indietro per scuotere la testa. "No, niente male Tom, devo fare un bagno prima delle tracce di domani." Mettendo il broncio baciò dolcemente quelle labbra pallide. "Se vinciamo il processo domani, allora prometto che non lasceremo la camera da letto per l'intero fine settimana." Facendo un sorrisetto si accoccolò a lui prima di allontanarsi e gridare da sopra la sua spalla. "Mi farebbe bene un po' di compagnia durante il bagno, se ti interessa." il che diede inizio ad un inseguimento su per le scale fino al loro bagno. Si sentirono risatine riversarsi dal bagno per le due ore successive mentre i due giocavano nella vasca schizzando, baciandosi e, con grande piacere di Tom, mordendo.

Continua...

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