3.

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appena entrammo nel locale l'odore di alcool e di sudore si impossessò delle mie narici facendomi storcere il naso, presi la mano della mia amica, che a sua volta teneva quella del rosso, in modo da non perdermi tra la folla come era successo qualche sera prima.
raggiungemmo i ragazzi che avevano prenotato un tavolo e ci sedemmo vicino a loro ordinando poi i nostri drink ad un cameriere che era venuto a servirci.
« come vi siete fatte belle! » disse Jack facendo sorridere sia me che la mia amica, i ragazzi ci facevano sempre tantissimi complimenti, in poco erano diventati i nostri fratelli maggiori.
« grazie » dissi quasi sussurrando, la situazione mi metteva in soggezione e quindi in imbarazzo anche se non c'era nulla di imbarazzante.
il cameriere arrivò con i nostri ordini, li poggiò tutti sul tavolo e ognuno prese il suo, rimanemmo a parlare per un po' ma poi decidemmo di andare in pista, perdendoci in piccoli gruppetti.
« amo stai meglio? » chiese Sere avvicinandosi a me
annuii, alla fine avevo fatto bene a venire, mi stavo distraendo e stavo decisamente meglio di prima.
ci avvicinammo ai due ragazzi che erano rimasti con noi tutto il tempo, ballammo spensierati fino a quando una figura famigliare si fece vedere.
vidi il suo sorriso, lui era lì assieme ad un'altra ragazza che rideva e ballava spensierato come se io in realtà non fossi mai esistita, il mondo mi cadde addosso, la sensazione di vuoto che sembrava essere stata colmata dai sei ragazzi ritornò facendosi sempre più grande, sentii gli occhi diventare lucidi e il mio sorriso si spense in un attimo, cosa che fece preoccupare subito la mia amica.
« che succede? » chiese confusa tirandomi verso di lei per un braccio, non parlai, indicai solamente con la testa il ragazzo dai capelli lunghi e scuri che distava di poco da noi.
« ragazze c'è un nostro amico, venite con noi » disse Duccio prima che la mia amica potesse parlarmi.
annuimmo e lo seguimmo avvicinandoci sempre di più al ragazzo dai capelli mori.
« ciao Diè » disse il rosso sorridente stringendo la mano al ragazzo di fronte a lui, il mio cuore perse un battito, non potevo credere che quei due si conoscessero.
Pietro fece la stessa cosa fatta prima dal rosso con in aggiunta una leggera pacca sulla schiena al moro.
« ragazze lui è Diego » disse Pietro sorridente, ricevendo indietro tutto tranne che un sorriso, l'espressione sul mio viso era probabilmente un misto tra schifata e triste.
« bobi? » chiese Diego quasi incredulo facendomi poi un sorriso, come diamine faceva a comportarsi così? a fare finta di nulla dopo tutto quello che c'era stato tra di noi, a chiamarmi ancora in quel modo dopo avermi lasciata ed avermi già sostituita.
« ciao » dissi fredda, feci vagare lo sguardo per tutto il locale pur di non posarlo nei grandi occhi color nocciola di Diego.
« vado fuori »
mi girai e feci per andarmene ma una stretta al braccio mi impedì di muovermi, mi girai trovando la mano di Diego sul mio polso.
« possiamo parlare? »
scossi la testa in segno di negazione, ne avevo già avuto abbastanza dei suoi discorsi e di tutte le sue scuse, mi scansai dalla sua presa e mi diressi verso l'uscita del locale.

Pietro's pov

Aurora uscì velocemente dal locale facendo rimanere impietriti me e Duccio, non capivamo cosa stesse succedendo.
« presumo abbiate avuto qualcosa » disse Duccio rivolgendosi a Diego
« già, tre anni di relazione che ho mandato a puttane » disse passandosi una mano sul viso, anche se Aurora non se lo ricordava mi aveva raccontato di lui mi aveva detto del loro rapporto e del perché si fossero lasciati per cui rimasi sorpreso dalle parole del ragazzo di fronte a me, dalle parole di rora sembrava che fosse solo uno stronzo senza sentimenti invece a vederlo dal vivo sembrava quasi pentito.
« vado da rora » disse Serena
d'istinto però la bloccai, volevo raggiungere io la ragazza che da giorni ormai era al centro dei miei pensieri.
« vado io » dissi
la ragazza davanti a me annuì sorridendo facendomi spazio, uscii dal locale in cerca di Aurora trovandola dopo poco su una panchina con le lacrime agli occhi e con una sigaretta ormai finita dal vento tra le mani.
« ei » sussurrai sedendomi affianco a lei, si passò velocemente le mani sul viso per coprire il suo sguardo triste girandosi poi verso di me sorridendo.
« come mai sei uscito? » chiese riaccendendosi una sigaretta, questa volta però fumandola.
« dopo l'incontro con Diego non sembravi molto in forma » dissi sincero
« non lo sono » disse distogliendo lo sguardo iniziando a giocherellare con un sassolino trovato per terra
« Diego è il mio ex, ci sto ancora male per lui, non sai quante volte mi addormento piangendo per via delle canzoni che ha scritto per me che tengo spesso nelle orecchie quando non riesco a dormire la notte » continuò con un sorriso facendosi però tradire da una lacrima solitaria che rigò il suo viso.
sentii una stretta allo stomaco, ero geloso di Diego o ero solo preoccupato per la ragazza di fronte a me?
« non piangere, non merita le tue lacrime dopo quello che ti ha fatto » appoggiai il pollice sulla sua guancia e le asciugai la lacrima facendola scomparire definitivamente, mi accorsi solo dopo di aver detto una cosa che non dovevo dire
« come fai a sapere cosa mi ha fatto? » chiese confusa
« oh, ehm, da come stai beh - feci una pausa, mi agitai moltissimo per quella domanda, non sapevo che scusa inventarmi - si vede dai tuoi occhi che ti ha fatto stare male »
" dai Pietro era la scusa peggiore che ti potessi inventare! " pensai tra me e me
« non pensavo si notasse »
fece un'ultimo tiro dalla sigaretta e la buttò a terra girandosi poi a guardarmi facendomi perdere nei suoi grandi occhi color nocciola.

distaccato | faresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora