11.

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mi svegliai per colpa delle voci dei miei amici provenienti da non so quale parte della casa, sbuffai e misi un cuscino sulla testa cercando di riuscire a riaddormentarmi ma con scarsi risultati, mi tolsi le coperte di dosso e mi alzai trascinando i piedi per la stanza fino allo specchio più vicino, mi guardai e cercai di sistemarmi nel miglior modo possibile, feci una crocchia disordinata per raccogliere i miei capelli che erano decisamente da lavare ed uscii dalla stanza non curandomi del fatto che fossi ancora in pigiama.
« buongiorno » dissi strofinandomi gli occhi entrando in cucina nella quale trovai Sere, Duccio, Pietro, Andrea e Jack.
« ciao bella addormentata » disse Andrea sorridendo beccandosi un'occhiataccia da parte del biondo, avrei dovuto parlare con entrambi ma farlo da appena sveglia non era la migliore delle idee.
« ti abbiamo portato la colazione » disse Pietro sorridendo spingendo un pacchetto bianco verso di me, sorrisi per ringraziarlo e mi sedetti nel posto di fronte al suo, presi il pacchetto e lo aprii trovando un cornetto al pistacchio, ovviamente Pietro prendeva sempre il mio preferito.
« vuoi un po' di caffè? » chiese la mia amica avvicinandosi con una tazza stracolma di liquido marroncino, annuii e la presi aggiungendo poi dello zucchero.
« gli altri due bunkerini dove li avete lasciati? » chiesi accennando una risatina
« sono andati a vedere il locale per il concerto che faremo tra qualche settimana insieme a Ghera » disse Duccio sorridendo, ma di quale concerto stavano parlando?
« concerto? » chiesi incredula guardando i quattro ragazzi davanti a me confusa, la mia amica non ne sembrava sorpresa e per questo pensai che forse già lo sapesse
« già, ci hanno dato la possibilità di farne uno a Firenze, ovviamente voi due siete invitate » disse Jack sorridendo
« e me lo dite solo ora? »
« volevamo dirtelo al tuo compleanno ma poi è successo quello che è successo » disse Andrea accennando un sorriso, quella sera dopo che Pietro se ne andò mi chiusi nella mia stanza, Serena provò a venirmi a cercare per tornare dagli altri ragazzi o almeno per chiedermi che cosa fosse successo ma la cacciai senza esitazione, rimasi da sola tutta la notte ed anche il giorno successivo spiegando poi la situazione ai ragazzi quando mi ripresi.
« scusate » quasi sussurrai, poggiai il cornetto ancora a metà sul tavolo e mi alzai dalla sedia dirigendomi verso il balcone per poter fumare, non mi andava di stare lì quindi cercai la prima via di scampo disponibile.
« mi dispiace se ti ho fatto pesare quello che è successo, non volevo » disse il corvino uscendo di casa e sedendosi sul pavimento del balcone affianco a me.
« stai tranquillo »
mi accesi una sigaretta e lui fece lo stesso, sapevo che questa non era la situazione migliore per farlo ma avrei dovuto chiarire le cose anche con lui, fargli capire che non era lui il ragazzo che volevo era solo il primo passo per avere un futuro migliore per entrambi.
« Andrea non posso accettare il tuo regalo, so che l'hai fatto con tutto il tuo cuore ma davvero non posso » dissi tutto d'un fiato, probabilmente le mie parole per il corvino non avevano senso ma poco mi importava.
« hai detto bene, l'ho fatto con il cuore e l'ho fatto per farti felice, non sapevo che tu e Pietro steste insieme sennò avrei evitato ma ora che lo so voglio cedere il mio biglietto al tuo principino, sono sicuro che così sarete più felici entrambi » disse accennando un sorriso, non sembrava esserci rimasto male.
« non posso » ripetei girandomi verso di lui, il corvino non volle sentire nessuna esitazione, continuò ad insistere obbligandomi a cedere.
« grazie, mi dispiace però » dissi sorridendo stringendolo in un abbraccio.
« è la prima volta che vengo rifiutato ma me ne farò una ragione » disse ridendo, non avevo mai visto quella parte di Andrea, sembrava così calmo e tranquillo, aveva anche lui un cuore dolce sotto sotto?
« io torno dentro, ti mando Pietro, sono sicuro che dobbiate chiarire »
prima che potessi accennare anche solo una parola il corvino si alzò dal pavimento rientrando in casa lasciandomi lì sola ad aspettare che il biondo sarebbe venuto a cercarmi.
« ei »
la dolce voce del biondo interruppe l'assordante silenzio che si era creato dopo che il corvino se ne era andato.
« ei Pi »
« mi spiace per l'altra sera, mi sono espresso male ed ho anche rovinato il tuo compleanno » disse quasi sussurrando sedendosi affianco a me, presi una sua mano e la strinsi per farmi coraggio di parlare.
« non hai rovinato nulla, è stato il compleanno più bello che io abbia mai passato » dissi iniziando a giocare con la collanina che mi aveva regalato il biondo con la mano libera.
« il compleanno più bello? non scherzare dai » disse stringendo la mia mano come poco prima avevo fatto io con la sua.
« non scherzo, da quando i miei si sono separati non ho mai passato un compleanno in compagnia di nessuno, anche se la serata non è finita bene questo è stato il migliore di sempre »
« vieni qui »
il biondo si avvicinò a me e mi strinse delicatamente in un caldo abbraccio come se fossi una bambola di porcellana che stava per rompersi.
« il tuo regalo è bellissimo Pi » dissi senza staccarmi da lui.
« davvero? » disse staccandosi, aveva gli occhi illuminati, non si sarebbe aspettato una reazione così da parte mia
« davvero » dissi sorridendo
« mi dispiace per quello che ti ho detto, io mi fido di te, mi sono solo fatto prendere dalla gelosia » disse quasi imbarazzato grattandosi la nuca
« non fa nulla, capisco cosa provi, non avrei dovuto risponderti così superficialmente » dissi sorridendo, mi avvicinai e gli lasciai un veloce bacio sulle labbra che lui ovviamente ricambiò senza esitazione.
« è stata colpa di entrambi, non solo mia o solo tua, ora abbiamo risolto e l'importante è quello » disse sorridendo, il mio cuore si riempì di gioia, nessuno mi aveva mai parlato così, nessuno aveva mai ammesso le proprie colpe, quel ragazzo era sempre in grado di stupirmi facendomi innamorare sempre di più.
« Pi » dissi avvicinandomi a lui
« dimmi picci »
« io penso di essermi innamorata di te » dissi sincera, non avevo nulla da perdere ormai.
« io sono sicuro di essermi innamorato di te » disse lui facendomi sorridere, d'istinto mi avvicinai a lui e gli lasciai un bacio sulle labbra, il biondo mise una mano sul mio viso provocandomi le farfalle nello stomaco, l'effetto che mi faceva era sempre lo stesso ed ero sicura che non sarebbe mai cambiato.
« ragazzi entrate? » chiese Duccio sorridendo dopo essere venuto sul balcone interrompendo il momento che si era creato.
« arriviamo »
mi alzai e porsi la mano al biondo, lui la prese subito e si alzò piazzandosi davanti a me, mise una mano sul mio fianco e l'altra sul mio viso portandomi nuovamente in un dolce bacio.
« ora possiamo entrare » disse sorridendo sfiorandomi una guancia con il pollice provocandomi una scarica di brividi lungo tutta la schiena.
annuii e sorrisi, aprii la porta finestra e mi diressi in salotto seguita da Pietro.

« ti va di venire da me? » chiese Pietro sorridendo poggiando la sua testa sulla mia spalla, non ero mai stata a casa sua, non sapevo neanche se vivesse solo o assieme ai suoi genitori, ero molto titubante sulla scelta ma alla fine accettai, cosa poteva mai succedere?
« avviso Sere »
mi alzai dal letto ed andai dalla mia amica, Andrea e Jack erano andati al bunker da ore e gli unici ad essere rimasti con noi erano i nostri fidanzati.
bussai alla porta della stanza della mia amica che subito mi rispose che potevo entrare, spalancai la porta trovando Duccio disteso affianco alla mia amica che sorrideva smanettando al telefono.
« io vado a casa di princi, non distruggete casa per favore » dissi sorridendo
« e voi non fate un baby Pietro » disse Sere ridendo
« o peggio ancora una baby Aurora » disse Duccio ridendo assieme alla mia amica
« pensate per voi, usate le protezioni » dissi ridendo facendo un'occhiolino ai due.
salutai i miei due migliori amici con un cenno di mano ed un bacio volante ritornando poi da Pietro che mi stava aspettando impaziente nella mia stanza
« devo portare qualcosa? » chiesi sorridendo
« se vuoi prendi qualcosa per dormire, non ti lascio sicuramente tornare a casa » disse facendo una risatina, era così bello quando rideva, sembrava un bimbo.
« va bene »
preparai dei vestiti per dormire e poi scendemmo di casa dirigendoci verso la macchina bianca di Pietro con la quale saremmo andati a casa sua.

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NOTA AUTORE

ciaoo!!
capitolo bruttissimo ma non fa nulla, non ho molte idee, sto cercando di fare il meglio che posso.

ho aggiornato solo x te sere
( t amo )

vi voglio bene

- rora ☀️

distaccato | faresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora