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erano giorni ormai che non andavo più al bunker, per via di tutti gli esami che dovevo dare non ne avevo ancora avuto il tempo e sentivo che il rapporto che avevo creato con i ragazzi si stava pian piano sgretolando, all'inizio tutti mi cercavano per chiedermi come stessi ma ora l'unico che mi scriveva era Pietro e lo faceva solamente perché era interessato a me più che in amicizia.
mi buttai sul letto sfinita, quella mattina avevo dato l'ultimo esame della sessione e finalmente potevo passare una giornata in tranquillità senza quella sensazione di ansia costante che mi portavo dietro ormai da settimane.
« amore posso entrare? »
la dolce voce della mia migliore amica si fece spazio nella stanza, in quei giorni mi ero distaccata anche da lei, rimanevo chiusa in camera tutto il giorno e gli unici momenti nei quali uscivo erano quelli per andare in università.
« si » dissi soltanto girandomi a pancia in giù ed affondando il viso nel cuscino in attesa che la mia amica entrasse
« sono giorni che non esci dalla tua stanza, stai bene? » chiese lei sedendosi accanto a me e poggiandomi una mano sulla schiena per darmi conforto.
« si » dissi di nuovo, non ero in grado di parlare, avrei solo voluto affondare nel cuscino e nascondermi da tutti.
« ti va di uscire insieme? andiamo con pippi e princi a prendere un gelato »
Sere stava provando in tutti i modi a farmi uscire di casa, erano giorni che cercava di convincermi a farlo ma non c'era modo di farmi alzare da quel letto.
vorrei mettere il mondo in pausa, spegnere le luci in casa e non rispondere più a nessuno
« non mi va »
cercai di affondare di più la testa nel cuscino quasi fino a togliermi l'aria.
« non ti lascerò affogare nei pensieri, non lascerò che ti abbandoni a te stessa, adesso ti alzi da quel cazzo di letto e ti prepari o giuro su Dio che ti butto giù io » disse dura la mia amica, sapevo che dicesse quelle cose per il mio bene ma mi sentii attaccata.
« esci dalla mia stanza, adesso! » quasi urlai girandomi verso di lei
« Aurora ma che cazzo di problemi hai? sto cercando di aiutarti, di non farti autodistruggere e tu mi dici di andarmene? credi che la cosa ti farà stare meglio? te lo dico già, non sarà così »
la mia amica mi sputò addosso la cruda verità, quando non stavo bene tendevo a chiudermi in me stessa e a trattare male tutti coloro che provavano ad avvicinarsi a me per paura di come avrebbero reagito dopo aver visto la vera me.
Serena uscì dalla mia stanza sbattendo la porta lasciandomi pietrificata sul letto a fissare il muro davanti a me con le lacrime agli occhi, odiavo litigare con lei, era l'unica che mi capiva e sapere che non riuscivo più a relazionarmi neanche con lei mi fece sentire sbagliata più che mai.
mi alzai dal letto ed andai in bagno, entrai in doccia e rimasi sotto l'acqua ghiacciata per quasi un'ora, quello era l'unico modo per sentirmi viva, per non sentirmi un fantasma.
uscii dalla doccia e mi misi l'accappatoio, con solo quello indosso mi diressi in cucina trovandomi davanti Serena, Duccio e Pietro, mi sentii totalmente in imbarazzo, la mia amica avrebbe potuto almeno avvisarmi
« scusate » dissi imbarazzata uscendo dalla cucina e dirigendomi verso la mia stanza, non avevo voglia di parlare con nessuno ma la tentazione di tornare indietro e chiedere a Pietro di stare con me era alta.
« picci posso entrare? »
la voce di Pietro si fece spazio in tutta la stanza, il mio pensiero si stava per caso avverando?
mi vestii con le prime cose trovate nell'armadio ed andai ad aprire la porta della mia stanza facendo entrare il biondo che da qualche minuto stava aspettando che io gli aprissi.
« ei » sussurrai
« rora »
mi venne incontro e mi abbracciò stringendomi forte a se
« mi sei mancata »
scoppiai a piangere in un attimo, tutti i muri che avevo creato crollarono assieme a me, in poco mi trovai accasciata a terra a piangere come una bambina, Pietro si precipitò subito a prendermi evitando che io picchiassi la testa sul pavimento, le lacrime calde cadevano sul mio viso mentre il biondo cercava in tutti i modi di calmarmi.
« scusa » sussurrai tra le lacrime stringendomi a lui, Pietro mi prese in braccio e mi poggiò sul letto, si sedette accanto a me e mi mise una mano sul viso cercando di asciugarmi le lacrime nel miglior modo possibile.
« che è successo? » chiese appena mi calmai
« io non lo so » sospirai e lo abbracciai con la paura che potesse andarsene da un momento all'altro, il biondo mi strinse come se fossi la sua bambina continuando ad accarezzarmi una guancia con il pollice.
« quando sto con te è tutto così diverso, mi sento una bambina » mi lasciai scappare guardandolo negli occhi provocandogli un sorriso
« è una cosa buona? » chiese incatenando i suoi occhi ai miei
« con te il mondo è migliore Pi »
il biondo si avvicinò alle mie labbra e mi lasciò un dolce bacio staccandosi quando entrambi rimanemmo senza fiato
« ti va di dirmi che è successo? » chiese cercando di mantenere il sorriso
« davanti ad una sigaretta »
Pietro annuì e mi prese per mano portandomi sul balcone della mia stanza, ci sedemmo sul pavimento e ci accendemmo una sigaretta rimanendo in silenzio per svariati minuti.
« prima ho litigato con Sere, quando non sto bene tratto di merda tutti senza nemmeno accorgermene, di solito con lei non lo faccio ma non so perché oggi sia successo » dissi interrompendo il silenzio
« le hai parlato? »
« non ne ho avuto il tempo, spero solo di risolvere »
« risolverete sicuramente picci » Pietro mise un braccio attorno ai miei fianchi e mi avvicinò a lui lasciandomi poi un bacio sulla fronte.
« posso chiederti perché stai male? » continuò poi guardandomi negli occhi, dopo quello che ci eravamo detti l'ultima volta che ci eravamo visti sentivo di potermi fidare di lui per cui decisi di aprirmi.
« non ne sono sicura, sono anni ormai che in determinati periodi in cui magari sono stressata tendo a diventare triste senza nessun motivo apparente, da quando i miei si sono separati la tristezza si ripresenta spesso trasformandosi poi in apatia che non riesco più a controllare durante la quale cerco qualsiasi modo per cercare di provare qualcosa anche a costo di farmi del male »
« farti del male? » chiese incredulo, forse avevo esagerato?
« farmi del male anche solo mentalmente, obbligandomi a piangere ecco, però tanti anni fa ero autolesionista » confessai distogliendo lo sguardo dal biondo che mise un dito sul mio mento costringendomi a rigirarmi verso di lui
« non devi vergognarti, sono emozioni incontrollabili e se quello era l'unico modo in cui riuscivi a sfogarti non c'è nessun problema, l'importante è che adesso tu ne sia uscita - mi lasciò un bacio sulla fronte e poi continuò a parlare - dovresti andare a parlare con Sere, sono sicuro che capirà »
« ora vorrei solo stare con te, ho bisogno di staccare da tutto e tutti »
« ma così non stacchi da tutti » disse sorridendo
« zitto »
gli lasciai un bacio sulle labbra, lui mise le sue mani sui miei fianchi obbligandomi a spostarmi facendomi finire a cavalcioni su di lui, continuammo a baciarci fino a quando entrambi finimmo senza fiato.
« entriamo? » chiesi rimanendo nella posizione nella quale mi aveva portata
« va bene » mi fece un sorrisino malizioso ed io scossi la testa divertita.
mi alzai dalle gambe del biondo ed entrai nella stanza seguita da lui, chiusi la finestra e mi girai verso Pietro che mi stava fissando da quando eravamo rientrati.
« che c'è? » chiesi confusa sorridendo
« nulla »
si avvicinò pericolosamente a me, posò le sue labbra sulle mie ed io non potei fare altro che portarlo sul letto assieme a me, mi tolse la maglietta e io feci lo stesso con lui ma venimmo interrotti dalla porta che venne spalancata rivelando la figura della mia amica e del suo fidanzato.
« oh » quella fu l'unica cosa che uscì dalla bocca della mia amica che si affrettò a chiudere nuovamente la porta.
sentii il viso andare a fuoco e mi girai verso il biondo che scoppiò a ridere per la scena ricevendosi una gomitata.
« che c'è? è una cosa normale » disse confuso massaggiandosi il punto in cui era arrivato il mio gomito.
« non per due che dovrebbero essere solo amici » dissi scuotendo la testa divertita
« dai andiamo a dargli spiegazioni » disse il biondo alzandosi dal letto e dirigendosi verso il salotto dove trovammo Serena e Duccio.
« dovete forse dirci qualcosa? » chiese duccio quasi ridendo
« che stiamo insieme? » dissi io accennando un sorriso guardando la mia amica che però rimase impassibile al mio gesto
« mi dispiace per prima Sere, non avrei dovuto trattarti così so che hai detto quelle cose per il mio bene » dissi sincera, non mi importava se c'erano i due ragazzi con noi, dovevo assolutamente scusarmi con la mia amica.
« non comportarti mai più così » disse solamente, annuii ed accennai nuovamente un sorriso che quella volta fu ricambiato.
« te l'ho detto » disse Pietro sorridendo dandomi un bacetto sulla guancia
« andiamo a prendere il gelato? » chiese Duccio sorridendo ricevendo subito l'approvazione mia e della mia amica che obbligammo il biondo ad accettare.
« andiamo a cambiarci »
Sere mi prese per mano e mi trascinò nella sua camera lasciando i due ragazzi nel salotto da soli.
« potevi dirmelo che vi eravate messi insieme » disse con tono di disapprovazione
« volevo farlo, sono stata così occupata però »
« non fa nulla, la prossima volta che volte fare qualcosa però almeno chiudete la porta a chiave! » disse scoppiando a ridere
« madonna che figuraccia, al bunker ci ha sentiti Jimmy e ora ci avete beccati voi » dissi scuotendo la testa divertita
« non pensarci dai » disse ridendo
« andiamo non voglio sicuramente prendermi il gelato »
presi sottobraccio la mia amica ed andammo dai ragazzi che ci stavano aspettando pronti per dirigersi verso la gelateria.

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NOTA AUTORE

ciao!!
scusate per l'aggiornamento notturno e scusate se ieri non ho aggiornato ma non ho avuto tempo.
spero che il capitolo vi sia piaciuto.

( sere ho aggiornato solo per te ( ti amo ) )

vi voglio bene

- rora☀️

distaccato | faresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora