Trovarmi qui non era di certo il mio obbiettivo ma ormai era tardi per ripensarci no? Insomma mica potevo scappare proprio adesso, inoltre lo ammetto anche se solo a me stessa ma ho paura, no, forse ho sbagliato termine non è paura è timore. La paura è un sentimento ben più grande per essere associato a un momento del genere. I miei pensieri vengono interrotti dalla voce del primo poliziotto, è in divisa, alto e castano chiaro con la voce più profonda che io abbia mai sentito 'signorina venga, dobbiamo almeno farle qualche domanda..' Vengo accompagnata nel seminterrato della stazione: un posto al quanto grigio e cupo direi intonato al mio stato d'animo. Mi fa sedere davanti a una piccola scrivania in alluminio dietro si siede il poliziotto che ha parlato l'altro nemmeno entra, avrà altro da fare invece che ascoltare una ragazzina in crisi, ho pensato, e non avrebbe avuto tutti i torti anch'io probabilmente non mi sarei stata a sentire. 'Vuoi che ti faccia portare un tè o qualcos'altro di caldo?' 'No' il mio stomaco mi sembra si sia assottigliato a tal punto che non riesco a mandare giù nemmeno la saliva figuriamoci dell' altro, 'bene allora possiamo iniziare' annuisco incerta 'Come ti chiami?' 'Vi ho dato prima la mia patente, i miei dati personali già li conoscete' la voce mi esce rauca ma comunque più aspra di quella che mi suonava nella testa, non sembra scomporsi però, chissà quanti gliene capitano come me, sarà abituato immagino.. 'Vorrei sentirlo da te' 'Alice Wood' 'Secondi nomi?' 'No, non ne ho..' 'Ok, Alice direi che è legittimo che ti chieda cosa ti è successo'. Bella domanda "cosa mi è successo" già un po' come chiedere perché mi trovassi in una stazione di polizia alle quattro del mattino, fradicia con il trucco colato, i capelli schiacciati e umidi davanti al viso e la giacca strappata, magari una persona normale penserebbe a una fuga di un' adolescente fragile e triste, o un' adolescente ubriaca con crisi d'irascibilità o magari puntando sul tragico un' adolescente scampata a un tentato stupro ma per fortuna non è la terza e per sfortuna è un mix tra la prima e la seconda se vogliamo proprio catalogare la mia situazione tra queste tre. 'Cosa mi è successo?' 'Si, se non hai problemi a raccontarmi' e che problemi dovrei avere, mi sono presentata io qui, avrei almeno dovuto pensare che me l'avrebbero chiesto quindi tanto vale che cominci, ' Da dove inizio?' 'Da dove preferisci' 'Direi che è lunga da raccontare..' 'Abbiamo tempo'.
STAI LEGGENDO
|| Pleasantville ||
Teen FictionPleasantville è la città in bianco e nero, Alice è un' adolescente alla scoperta dei colori che alla sua età non è ancora riuscita a vedere. Nemmeno crede di essere in grado di vedere colori fino a quando non incontrerà Jace. Un ragazzo e una ragazz...