Capitolo 4

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So gia che me ne pentirò, è proprio da me. Ogni cosa che faccio e che ritengo giusta per una buona causa si rivela una sconsiderata azione. Questo il mio attuale pensiero. Sono quasi le 11 e io devo ancora scegliere cosa mettermi sta sera per accompagnare Jo, sua cugina e il suo tipo a divertirsi al BLOOD. Ma quelli non sono posti per me, non fraintendetemi mi piace uscire e stare in compagnia, ma andare in un locale il venerdi sera è da pazzi. Io odio la calca, l' odore di sudore, il tanfo di alcool e più di tutto odio ballare. Diciamocelo non proprio il mio ambiente. Ma me lo sono imposto quindi devo farlo. Mi aggiro per la stanza mezza nuda, non ho la più pallida idea di cosa mettermi e Jo sarà qui a momenti. Riattivo un attimo i neuroni che mi erano andati in palla e prendo qualcosa di semplice ma non troppo anonimo. Opto per un paio di leggins neri con degli strappi ricamati e una t-shirt tagliata dietro in modo da far intravedere il grosso corvo che ho sulla schiena, sopra per coprirmi dal freddo penso che prendero il semplice parka che uso tutti i giorni. Prendo l'intimo e vado a farmi la doccia Mi sto passando la piatra sui capelli, nonostante la forte decolorazione continuo lo stesso a danneggiarli. Mi faccio una sottile linea sopra l'occhi con una matita nera, metto tre quintali di mascara per evidenziare ancora i miei occhi ed et voìla. Sono pronta. Sono le 11 e 53, Jo attiverà  per mezzanotte suppongo, poi andiamo diretti al locale. Ho giusto il tempo di far su. Apro l' armadio e apro il cassetto della biancheria, tiro fuori la piccola bustina trasparente e un minuscolo grinder blu scuro. Mi siedo sul letto, prendo le cartine sul comodino e i biglietti del treno della settimana scorsa. Strappo dal biglietto del treno un piccolo rettangolo, piego e arrotolo. Filtro fatto. Apro la bustina e tiro fuori circa un grammo di ganja. E la metto nel grinder. Ne ho messa un po', ma non giudicatemi. Dovevo essere leggera per superare la serata che mi aspettava. Prendo una mezza sigaretta che ho nel portafoglio, la apro e metto anche il tabacco nel grinder, giro un po' di volte e poi svuoto nella cartina rollo, lecco e la chiudo. Ora sono veramente pronta. Metto lo spino nel portafoglio e lo infilo nella borsa insieme a chiavi, sigarette e telefono. A mezzanotte e cinque minuti sento la macchina di Jo nel vialetto. Mi chiudo dietro la porta di ingresso, dopo aver inviato un messaggio a mia madre. Faccio un lungo respiro e mi dirigo verso l' auto. Siamo in auto da circa 20 minuti e le uniche voci che sento sono quelle di Jo e Megan con un sotto fondo della radio. Jace è seduto davanti, di fianco a Jo che guida, io sono proprio dietro al posto del conducente e Megan mi è di fianco. Dio. Questa ragazza non smette un secondo di parlare. Tra poco le ficco una gomitata nelle costole, ma non faccio in tempo nemmeno a tirarmi su che sento della musica assordante distruggere la "quiete" nel abitacolo della macchina. Siamo arrivati al BLOOD. Scendiamo dall' auto uno dopo l'altro e ci dirigiamo verso l'entrata. E io in tutto questo tempo da quando sono salita in macchina a quando sono scesa non ho sbiascicato parola. Ooh ma tra poco parlero anche con i cespugli talmente saro fusa. Mi sto gia pregustando il momento. Magari riuscirò a farmi piacere di più  Megan e un po' meno il suo ragazzo, che mi piace gia un troppo. "Jo aspetta.." ''Non dirmi Alice che te ne vuoi gia andare, ti prego..'' ''Dio Jo. Calmati. Volevo solo dirti che mi fumavo una sigaretta ma che voi
potete tranquillamente entrare, io arrivo tra cinque minuti" "Ah scusami, si tranquilla, fai pure a dopo''. Guardo gli altri entrare, e gli occhi mi cadono automaticamente sulle gambe di Megan. Decisamente troppo scoperte per i miei gusti. Ma queste ragazze perché cazzo non sentono freddo?! Faccio dietrofront e mi dirigo verso l'ingresso posteriore dove c'è un parcheggio un pochino più riservato. Mi siedo sul marciapiede, tiro fuori la canna e la accendo. Al primo tiro mi sento gia più tranquilla. Al secondo sento la calma invadermi. Al terzo mi cominciano a socchiudersi gli occhi. Al quarto la sensazione del benessere piu totale mi salta addosso atterrandomi schiacciando ogni tipo di dubbio, indecisione e irrequietezza. Quando alla fine arrivo praticamente al filtro, io sono cotta a puntino. Sento ogni sensazione tattile amplificata. Ho freddo, davvero freddo in più  ho un gran bisogno di bere. Mi alzo, faccio pochi passi ed entro dentro al locale. I muscoli mi si rilassano subito. Si, qui dentro fa decisamente piu caldo. Quindi sorrido, mi scappa una risata immotivata. Dio quanto mi diverto. La musica altissima non mi da nemmeno così fastidio. Assurdo. Vado dal tipo che prende le borse e le giacche. Incredibile. Non mi ricordo nemmeno come si chiama. Scoppio a ridere. Dopo aver pagato l' appendiabito, vado a cercare Jo. Devo passare attraverso la calca. Cazzo. Spintono con mani, braccia gomiti e spalle per arrivare illesa fino ai divanetti. E finalmente la vedo, attaccata al telefono con in bocca la cannuccia rossa a bere il liquido rosato sicuramente analcolico. Lo capisco al primo sguardo che si sta annoiando come non mai, mi vado a sedere pesantemente di fianco a lei, lasciandomi cadere non proprio elegantemente sul divanetto nero. "Ehi ragazza" "Alice..'' ''Come te la passi?" "Potrebbe andare peggio'' "Hahaha si? E come?" "Non so, potrei essere ubriaca'' "Allora andrebbe meglio'' "E no. E chi ci porterebbe a casa? Tu? Guarda che lo vedo che sei fusa Alice, hai una faccia da beota assurda che non ti si addice proprio..'' mi dice queste parole sogghignando, ma io mi offendo lo stesso. Ma come, per quelle poche volte che sorrido non va bene?! Poi mi tira una spallata di scuse e le sorrido di nuovo, "Allora vuoi qualcosa da bere? Offro io'' annuisco convinta "Si un angelo azzurro, con due shot di tequila" "Va bene, vado e torno''. Jo si alza e si dirige al piano bar, io distolgo lo sguardo da lei e comincio a cercare la coppietta felice, con gli occhi tra la folla di ragazzi che c'è in pista. Dopo qualche minuto intravedo un vestitino verde e delle gambe chilometriche: Megan, e di fianco a lei c'è Jace. Ad un certo punto strabuzzo gli occhi, sara colpa della fattanza ma io vedo Megan ballare con un ragazzo sconosciuto e Jace fare altrettanto con una piccola biondina. Ma che cazzo?! Una fastidiosa sensazione di ingarbugliamento si sta formando al centro della pancia. Ho fame e sete. Sensazioni contrastanti fanno a gara nel mio stomaco. Finalmente ricompare Jo con le ordinazioni. Appena si siede butto giu la doppia tequila, "Alice vacci piano.." la guardo male e comincio a sorseggiare il cocktail azzurro. La sensazione di benessere mi ha lasciato, ora sono incazzata, ma non riesco a percepirne il motivo. Megan si sta spostando dalla pista mano nella mano con Jace. Ma questi due hanno la memoria a breve termine da non ricordarsi che cinque minuti fa stavano ballando con persone diverse? Oppure sono bipolari. Nono anzi saranno scambisti, il tempo di pensare a questa cazzata che sono di nuovo piegata in due dal ridere. Finalmente sono di nuovo tranquilla, non mi ricordo nemmeno perché fossi incazzata.
Jace e Megan si siedono proprio di fianco a me, e io istintivamente mi sposto più a destra. Megan si gira verso Jo e me "Qualcuna di voi deve andare in bagno?" io scuoto la testa, non riesco nemmeno a sentire la risposta di Jo, ma si sta tirando in piedi. Le guardo incamminarsi verso il bagno delle donne o meglio vedo Jo incamminarsi l'altra sta praticamente barcollando. Ma solo in quel momento connessi i pochi neuroni non fumati che mi rimanevano e mi girai verso destra.
Aveva un ghigno stampato sul bel viso. E in quel momento mi accorsi fissarlo da troppo tempo, ma nemmeno lui distoglieva lo sguardo. Apre la bocca, sta dicendo qualcosa, un qualcosa che suona come un "allora'' seguito dal mio nome.
Merda.

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