"Allora Alice".
Merda.
E adesso? Cosa gli dico.. Alice calmati, calmati cazzo. Insomma che ti prende? Aspetta, aspetta io so che ti prende. Ti prende che tu guardi troppo questo ragazzo senza motivo e adesso ti senti in soggezione perché semplicemente sei una stupida e sai benissimo che non dovresti degnarlo nemmeno con i tuoi pensieri. Ma adesso dovresti rispondere sai? Sei in silenzio da troppo tempo e non puoi dare la colpa sempre all'erba per la tua lentezza a rispondere a impulsi e domande. "Si Jace?" "Oh ma allora lo conosci il mio nome" "Certo che lo conosco" "Meglio, tanto lo avresti saputo lo stesso" "Per forza capitan ovvio sono la migliore amica della cugina della tua ragazza" "Ma io non intendevo per quello..". Il suo tono non mi convince, e quel sorrisetto ancora meno, ovviamente vuole che colga il doppio senso. Sa benissimo che gli risponderò a tono, vuole stuzzicarmi. L'alcool in corpo mischiato alla ganja fa un cocktail difficile da reggere, sto cedendo al'impulso di rispondergli con una domanda inopportuna, giusto per farlo incazzare un po', dopotutto arrabbiato deve essere più simpatico di adesso. Mi trattengo. "Si, bravo.." gliela reggo, intanto Jo e Megan torneranno tra poco. "Dai Alice non fare la frigida parla con me.." mi giro verso di lui, è ubriaco e se non lo è poco ci manca. "Va bene, va bene.. parliamo" "Uhm.. ti ha fatto male?" "Che cosa?" "Il tatuaggio.." seguo il suo sguardo che punta sul mio avambraccio sinistro, dove c'è il marchio nero dei margiamorte ispirato a Harry Potter, saga che ovviamente amo. "Poco.. le sfumature sono quelle più dolorose" "Figo, quando l'hai fatto?" "Quando avevo quindici anni, è stato il primo che ho fatto" "Ah perché ne hai altri?" "Uhm si" "E cosa sono?" "Un corvo e una citazione" "E posso vederli?" in quell' attimo, non ho pensato a cosa stavo facendo. Mi sono alzata dal divanetto, mi sono girata di schiena e mi sono alzata la maglietta da dietro fino alle spalle per mostrargli il tatuaggio che amo più di tutti. Un corvo. Che parte dalla spalla destra a riempie metà schiena. Ho commesso questa sconsiderata azione senza nemmeno calcolarne le possibili conseguenze. Ci ho messo almeno cinque secondi per capire cosa stava succedendo, Jace si è alzato di scatto dietro di me, ha fatto passare le mani dalle spalle passando su tutto il tatuaggio, oltrepassando l'elastico del reggiseno per poi fermarsi sui miei fianchi nudi. Sono pietrificata con le braccia incrociate davanti al petto a tenere ancora alzata la maglietta. Indugia con le mani, freme. Lo sento, non sa come comportarsi, e io sono impaziente di conoscere la sua prossima mossa. Si avvicina, sento suo respiro sulla nuca, dietro le orecchie, e sul collo. Dio. La situazione è compromettente, visti da una persona al di fuori. C'è questo bellissimo ragazzo che mi tiene da i fianchi scoperti, e io sono mezza nuda quasi. E se adesso arrivasse Jo con Megan sarebbe davvero imbarazzante. Dio ma non voglio spostarmi da qui. Ho i brividi dappertutto. E il mio stomaco si restringe. Ho la bocca arsa e comunque non saprei cosa dire. Direi che sia proprio il caso di spostarsi. E con tutta forza mentale che ho mi sposto da lui, girandomi gli metto le mani sulle spalle e lo allontano da me. Il suo sguardo e di nuovo vacuo, e forse ci vedo una nota di sconforto, come si gli pesasse il fatto che io l'ho abbia allontanato. Ma che altro avrei potuto fare? Questo ragazzo nemmeno lo conosco in realtà, e per di più è fidanzato e non con una qualunque ma con la cugina della mia migliore amica. A proposito, Jo dove cazzo è finita? Guardo Jace seduto di nuovo su questo diavolo di divanetto. Non so cosa fare.. ho paura di sbagliare azione di nuovo, ma cavolo la colpa è sua. Lui ha cominciato e sicuramente non l'avrebbe finita, quindi è andata meglio così. Mi siedo di fianco a lui, si sporge verso di me e io mi blocco aspettandomi chissà che cosa. Invece avvicina le labbra al mio orecchio e sussurra "Scusami, ma quando bevo divento molesto". Ecco. Adesso si che mi sento sotto terra. Non so proprio che tipo di scusa mi aspettassi ma di certo non pensavo desse tutta la colpa all'alcool. Ora si che sono incazzata e tutto quello che ho ancora in circolo nel sangue non aiuta.
E finalmente arrivano Jo e Megan. Gran tempismo proprio. La calma è andata a farsi fottere. Alice calmati conta fino a dieci. Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. Sei. Sette. E alla fine sbotto e urlo a Megan "Insegna al tuo ragazzo a mettersi le mani nel culo!!" e dopo questo fragoroso e maleducato consiglio giro i tacchi e mene vado, sono quasi arrivata all'uscita del locale e sento qualcuno toccarmi la spalla, sono pronta a dare una delle mie rispostacce quando mi giro scopro che è Jo. "Alice, che succede?" mi chiede preoccupata "Niente, torna pure dagli altri" le rispondo acida "Cristo Alice dimmi che ti ha fatto?" attacca "Deve per forza avermi fatto qualcosa, sai che cazzo mene frega di uno come quello!" contrattacco. "Allora se non ti ha fatto nulla perché hai detto quello che hai detto?!" "Ma cazzo. Jo non ho voglia di parlarne adesso, voglio solo andare a casa." "Ma Alice sono appena le due, probabilmente Megan e Jace vorranno restare ancora un po'" "Non mi interessa cosa vogliono loro, io voglio tornarmene a casa, ed è meglio che guidi tu perché io sono fusa, alticcia e pure incazzata e sai benissimo anche tu che non è un bel mix" "Va bene Alice, chiamo Megan e vedo di convincerla" si allontana con il telefono in mano e avvia la chiamata. Io sento freddo, torno dentro a recuperare la giacca e la mia borsa. Pago e torno fuori, Jo sta ancora discutendo con Megan, evidentemente le piace proprio questo posto, nel frattempo mi tiro fuori una sigaretta dalla borsa e l'accendo. La ganja ha finito il suo effetto, evidentemente l'incazzatura me l'ha fatta smaltire velocemente. Finalmente Jo chiude la chiamata, "Arrivano" "Bene" passa giusto il tempo che io finisca la mia sigaretta che vedo la coppietta uscire dall'ingresso principale con il braccio di lui intorno alle spalle di Megan e il braccio di lei avvolto al fianco di Jace. Mi viene da sboccare. Saliamo in macchina, Jo al posto di guida, Jace di nuovo al posto del passeggero davanti e io di nuovo dietro con quella logorroica di Megan.
Cristo, il viaggio sarà più lungo e imbarazzante di prima.
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|| Pleasantville ||
Teen FictionPleasantville è la città in bianco e nero, Alice è un' adolescente alla scoperta dei colori che alla sua età non è ancora riuscita a vedere. Nemmeno crede di essere in grado di vedere colori fino a quando non incontrerà Jace. Un ragazzo e una ragazz...