Io non riesco a capacitarmi delle mie sensazioni, non sono in grado di pensare come una persona normale. La seconda volta che il mio sguardo incontra la figura di questo ragazzo è il mio corpo è invaso da una sensazione di timore ma sopraffatto da una positività assoluta. Mi sento capita, compresa. E la cosa più assurda e che non gli ho nemmeno rivolto la parola anzi sono scappata intimorita dal suo sguardo profondo ma tremendamente vacuo, vuoto come il mio. Mi sento come se sapessi chi è senza nemmeno conoscerlo. La contraddizione è imperativa. Come diavolo si fa a conoscere una persona senza conoscerla? Ovvio non si può, eppure il presentimento che sento è quello.
Mi girò facendo finta di non averli visti, e con noncuranza prendo una sigaretta dal pacchetto completamente schiacciato. Devo averlo ammaccato quando lanciavo lo zaino sulla panchina. Recupero l'accendino nei meandri del mio giubbotto e accendo la sigaretta. Siamo solo a settembre ma fa già freddo, non quel freddo che ghiaccia tutto ma quello che ti mette nostalgia. Al primo tiro mi ritrovo Jo davanti "Ti senti bene?" la guardo e alzo le spalle "Sto bene". "Prima sei scappata praticamente, credevo ti sentissi male" "Tranquilla Jo, dovevo scappare o Evans mi avrebbe segnato di nuovo assente se fossi entrata anche con solo due minuti di ritardo di nuovo" Jo se la beve, non amo raccontarle cazzate e che a volte non me la sento di dirgli tutto.. Ho sempre paura che si spaventi e abbia paura di me e quindi lasciarmi sola. Non fraintendetemi mi piace stare da sola, lo psicologo in quinta elementare come responso finale della terapia mi definì a mia madre apatica e asociale, disse che il mio carattere era quello e che quello sarebbe rimasto per tutta l'adolescenza. Ma la realtà che ho davvero paura di rimanere sola. Non timore. Paura. Sono una persona irrazionale. Dicono che il primo passo per guarire è ammettere i propri problemi e mancanze. Sono tremendamente irrazionale, irascibile, arrogante, scontrosa, disinteressata a molte cose che alla mia età dovrebbero interessare e per questo sono terrorizzata. Faccio un altro tiro alla sigaretta e osservo Megan e Jace che parlano sotto voce, lei sembra presa da lui. Lo guarda adorante e non ha tutti i torti è bello, anche da sotto il giubbotto si capisce benissimo che ha un fisico asciutto e le spalle larghe, le gambe lunghe e toniche sono evidenziate dai jeans scuri e stretti, un bel viso, labbra ben definite non troppo piene ne troppo sottili, naso dritto e dei bei occhi verdi scuro, e i capelli biondo scuro tagliati non troppo corti abbastanza lunghi da arrotolarci le dita in mezzo. Jace è bello, ma penso lo sappia e pure lei lo sa a vedere come ha appena fulminato una ragazza che passando si è girata a guardarlo, sorrido perché anche io sto facendo la radiografia al suo ragazzo. Megan e Jace si avvicinano a me e a Jo,"Allora che fate il venerdì sera qui per divertirvi?" "Uhm di solito nulla di che, ogni tanto si esce e si va a ballare ma i locali stanno in città, almeno mezz'ora di macchina da qui" li informa Jo, "E tu Alice che fai per divertirti?" mi chiede Megan con finta dolcezza o almeno quella percepisco "Mi faccio un cannone sul balcone di casa mia" apre la bocca inorridita, poi mi dedica uno di quei sorrisi che tutti almeno una volta hanno dedicato a quella persona che sta antipatica, quelli così falsi che si vede da lontano che fa fatica a tirare su le labbra e infine distoglie lo sguardo, ma nel mentre con la coda nell'occhio intravedo un sorrisetto sulle labbra di Jace, sta sogghignando e credo di non aver mai visto nulla di più sexy. Cristo Alice! Smettila. Neanche conosci questo tipo e già vai pensando una delle tue stronzate. Probabilmente è un altro ragazzino snob come la fidanzatina e tu lo trovi sexy?! I tatuaggi ti danno alla testa. Finisco la sigaretta e butto la cicca per terra schiacciandola con la scarpa, e appena alzo gli occhi scorgo lo sguardo di Jace puntato nella mia direzione "Hai mica una sigaretta?" lo guardo quasi esterrefatta e guardo Megan come chiedendo una conferma ma lei sembra al quanto disinteressata o troppo impegnata a chiacchierare con Jo, e questo mi basta per darmi l'affermazione che il suo ragazzo fumi e che quindi io non stia facendo un'azione sbagliata a dargli una delle mie sigarette rigorosamente schiacciate. Gliene passo una, lui se la mette tra le labbra e tira fuori un accendino verde, ulteriore conferma. Fa il primo tiro e io solo ancora li a fissarlo "Che c'è da guardare?" rimango un attimo senza parole, sia per il tono di voce leggermente infastidito sia per il fatto che abbia anche la voce tremendamente sexy. "Nulla, non immaginavo che uno come te avesse mai preso in mano una sigaretta" "Uno come me? Perché che ho di diverso da te?" rimango un secondo zitta rimuginando sulle sue parole.. Già che ha lui di diverso da me per non dover fumare, nulla in realtà, tutti fumano.."Nulla è per come ti mostri, semplicemente non l'avrei detto" "Quindi per te uno può fumare solo se da un immagine da duro come te" "Non ho detto questo" rispondo aspra alla provocazione "Non mi comporto da dura, solo non avrei detto e non mi pare il caso di fare un dramma per una cazzo di sigaretta non credi? Mi sono solo stupita" bello certo, ma che razza di stronzo. Butta la cicca anche lui per terra ma non la spegne con la scarpa e poi ghignando mi guarda "Si dice che schiacciare una sigaretta ancora accesa sia una scopata in meno,e allora preferisco non rischiare" quasi cado dalla panchina, sono allibita. Non mi aspettavo davvero un affermazione del genere e a quanto pare lui è felice della mia reazione a vedere il sorrisetto che spunta dalle sue labbra. La campanella di fine ricreazione suona, credo abbia una tempistica a dir poco perfetta. Mi alzo stizzita e mi avvio affiancata da Jo verso l'ingresso con la coppietta dietro di noi, "Allora ti sembrano?" mi sussurra all'orecchio "Non male senza contare che sono due snob" "Oh dai Alice, tollera un pochino, non sono mica così male" "No, non sono così male, almeno non come credevo" "Perché come li immaginavi?" "Ti offendi se te lo dico" "Haha no, tranquilla so cosa pensi dei miei soliti amici Alice" "Allora non hai bisogno che ti dica niente" spingo la porta d'entrata e vado verso il mio armadietto accompagnata da Jo "Alice, sta sera io e Megan abbiamo deciso che facciamo un salto al BLOOD a bere qualcosa, vuoi venire?" immaginavo che mi avrebbe chiesto di accompagnarla, l'avevo sentito parlarne prima con sua cugina che non vedeva l'ora di vedere i locali, non ho voglia di andare ma non voglio fare un dispetto a Jo lasciandola da sola sapendo che lei probabilmente non avrebbe bevuto dato che probabilmente avrebbe dovuto guidare lei. "Vengo, ma lo faccio perché voglio tenerti compagnia, sai che odio i posti affollati" Jo sorride e mi annuisce "Vado prima che la Watson mi lasci fuori" e scappa seguita da i due amanti. Apro l'armadietto per mettere i libri all'interno per non lasciarli fuori durante educazione fisica e ripenso a Jace, forse non è il ragazzino snob che credo ma qualcosa mi dice che lo scoprirò, non mi accorgo della presenza dietro di me "E non hai ancora visto niente" sussulto, il respiro sul collo mi mette i brividi, mi giro ma vedo soltanto la figura di Jace che si allontana. Scendo giù in palestra scossa. Do la mia solita giustificazione per la ginnastica e Ms.Cooper mi guarda con un'aria scocciata "Che hai sta volta Wood?" "Un altro tatuaggio prof non posso muovermi, mi fanno male le costole" "Wood lo sai vero che prima o poi dovrai fare qualcosa vero?" "Come no". Vado a sedermi sugli spalti aspettando la fine delle due ore di motoria. Sono ancora scioccata, mi ha sorpreso e un nuovo sentimento si fa strada in me. Impazienza. Sono impaziente per sta sera. Sono impaziente di vedere cosa non ho ancora visto di questo ragazzo straordinariamente intrigante.
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|| Pleasantville ||
Teen FictionPleasantville è la città in bianco e nero, Alice è un' adolescente alla scoperta dei colori che alla sua età non è ancora riuscita a vedere. Nemmeno crede di essere in grado di vedere colori fino a quando non incontrerà Jace. Un ragazzo e una ragazz...