Still?

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Capitolo due

ESTELLE

Mi svegliai con un braccio steso verso la finestra, i raggi del sole si insinuavano attraverso le tende, accarezzandomi il viso con una carezza dorata. La stanza era avvolta in un'atmosfera calda e tranquilla, mentre i suoni della mattina si insinuavano lentamente nella mia coscienza. Tirai indietro le coperte con un sospiro rilassato, lasciando che il tepore del letto mi tenesse stretta ancora per qualche istante.

Dopo essermi stirata con un lungo sbadiglio, mi resi conto che la luce del mattino filtrava anche attraverso la porta del bagno annesso alla mia camera. Sorrisi al pensiero di poter fare una doccia calda senza dover affrontare il freddo della casa. Mi alzai con una certa fatica, ancora addormentata, e mi trascinai fino al bagno.

La doccia scrosciante mi svegliò completamente, sciogliendo i residui di sonno che ancora si aggrappavano alla mia mente. L'acqua calda scivolava lungo il mio corpo, rilassando i muscoli tesi dalla notte. Dopo aver finito di farmi la doccia, mi avvolsi in un asciugamano e mi avventurai fuori dal bagno.

Dopo essermi vestita e preparata per questo nuovo giorno di scuola scesi le scale.

Scendendole, l'odore di caffè appena macinato mi accoglieva, mescolandosi con il profumo dolce di pane tostato. La cucina era illuminata dalla luce del mattino, e mia madre, Christine, stava preparando la colazione al bancone. Indossava un grembiule floreale, eppure, nonostante il suo sorriso gentile, potevo percepire una tensione nell'aria.

<<Buongiorno, mamma.>> la salutai con un bacio sulla guancia mentre mi avvicinavo al bancone.

<<Buongiorno, tesoro.>> rispose, ma la sua voce mancava della solita vivacità. <<Come hai dormito?>>

<<Abbastanza bene, grazie.>> risposi, cercando di non far trasparire la mia preoccupazione. <<Cosa stai preparando di buono?>>

Christine si affrettò a spostare la padella sul fornello, nascondendo un fugace sguardo di nervosismo. <<Oh, solo un po' di uova strapazzate e pancetta. Nulla di speciale.>>

Alzai un sopracciglio, studiando il suo comportamento con curiosità. <<Mamma, sembri un po' nervosa. È tutto a posto?>>

Christine si bloccò per un istante, guardandomi negli occhi con esitazione.Poi, con un sospiro, disse: <<Sì, tutto bene. È solo che... beh, mi sentivo un po' pensierosa questa mattina.>>

La sua risposta non mi soddisfaceva del tutto, ma decisi di non approfondire ulteriormente. In fondo, dopo la perdita di papà sei mesi fa, era normale che ci fossero giorni in cui il dolore fosse più presente. Mi limitai a sorridere debolmente, cercando di non far trasparire la mia preoccupazione.


Dopo aver terminato la colazione, mi affrettai a prepararmi per la scuola. Indossai il mio zaino, controllai di avere tutto il necessario e mi avvicinai alla porta d'ingresso.

<<Mamma, io devo andare alla fermata o perderò l'autobus.>> dissi con un sorriso, cercando di alleviare la tensione nell'aria.

Mamma mi guardò con un'espressione mista di tristezza e orgoglio. <<Sì, lo so. Buona giornata a scuola, tesoro. E ricorda di chiamarmi se hai bisogno di qualcosa.>>

<<Lo farò, promesso.>> risposi, prima di dare a mia madre un rapido abbraccio. Poi uscii di casa, affrontando la fresca brezza mattutina.

L'autobus era già fermo al capolinea, con il motore che ronzava lievemente.

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