You're in my thoughts

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Capitolo cinque

MICHELLE

Sentii il campanello suonare e, quando aprii la porta. Ero lì, davanti alla porta di casa, il cuore che batteva all'impazzata. Non vedevo Dylan da un'eternità, o almeno così mi sembrava. Quella sera, non sapevo cosa aspettarmi, ma di certo non immaginavo la sorpresa che mi attendeva.

Lo vidi lì, davanti a me, con quel sorriso che amavo tanto e un mazzo di tulipani rosa e bianchi in mano. Il mio cuore quasi esplose di gioia.

<<Michelle!>> disse, e in un attimo fui tra le sue braccia, sentendo la sua stretta calda e rassicurante. Restammo abbracciati per qualche istante, godendo della presenza reciproca.

<<Non ci posso credere che sei qui!>> esclamai, guardandolo negli occhi.

<<Volevo sorprenderti. Non ce la facevo più a stare lontano da te>> rispose, accarezzandomi il viso.

Dopo esserci separati, ma solo per poco, decidemmo di andare a fare una passeggiata.

Corsi a posare i fiori dentro un vaso pieno d'acqua posto sul comodino di camera mia.

Quando tornai indietro era ancora lì ad aspettarmi così gli presi la mano e ci dirigemmo verso il parco fiorito, un luogo che avevamo sempre sognato di visitare insieme. Il parco era un'esplosione di colori e profumi, con fiori di ogni tipo che sbocciavano ovunque.

<<Ti ricordi quando mi hai parlato per la prima volta di questo parco?>> chiese Dylan, stringendo la mia mano.

<<Certo, era una delle nostre prime telefonate. Ti raccontavo di quanto mi piacesse venire qui da bambina, soprattutto in primavera, quando tutto fiorisce>> risposi, sorridendo ai ricordi.

Ci venivo sempre con mia nonna, mi portava qui a giocare con gli altri bambini, anche se poche volte succedeva che giocavo con dei bambini. Sono sempre stata molto timida, e facevo molta fatica a fare amicizia. Così quando mi notava in difficoltà cercava sempre di aiutarmi, inventandosi dei giochi da farmi fare a me e alla mia nuova "amica" o "amico". Poi portavamo sempre un po' di pane da dare ai cigni, alle paperelle, alle tartarughe o ai pesciolini.

Che bei tempi.

Quando sei bambina non pensi a niente, sei così spensierata.

Camminammo lentamente, assaporando ogni momento, fino a raggiungere il laghetto. Il laghetto della mia infanzia. Lì, alcuni cigni nuotavano placidamente, aggiungendo un tocco di eleganza alla scena già perfetta. Ci fermammo sul ponte che attraversava il laghetto, osservando i riflessi sull'acqua.

<<È davvero bello qui>> disse Dylan, avvicinandosi a me.

<<Sì, è il mio posto preferito in assoluto. Sono felice che tu sia qui con me>> Confessai appoggiando la testa sulla sua spalla.

Dopo un po', decidemmo di proseguire la passeggiata e ci sedemmo su una panchina vicino all'acqua, osservando i cigni e parlando di tutto e di niente.

Fin quando non cala il sole, e davanti a noi si palesa uno sfondo indimenticabile.

Il lago rifletteva tutti i colori caldi che emetteva quel bellissimo tramonto, due cigni si erano avvicinati e vicini formavano un cuore.

Penso sia la cosa più bella che io abbia mai visto.

Penso sia la cosa più bella che io abbia mai visto

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