( prima di iniziare, volevo chiedervi, se vi andava, di lasciare una stellina o un commento💬⭐️ mi aiutano
Molto e mi fanno continuare a scrivere🫶🏻 in caso grazie in anticipo )Capitolo otto
IAN
Il sole del mattino illuminava il corridoio della scuola, mentre mi avviavo verso la mia prima lezione del venerdì.
Almeno era l'ultimo giorno di scuola.
So che molte scuole fanno anche il sabato, e posso dire finalmente di avere una gioia.
Io C'erano già parecchi studenti in giro, alcuni intenti a chiacchierare, altri che sfoggiavano occhiali da sole, ancora appesi al ricordo di una notte troppo breve.
Io camminavo tra loro con la mia solita espressione indifferente, un po' sorniona.
A scuola, non avevo bisogno di atteggiarmi, non più.
Ormai ero ben oltre il punto di preoccuparmi di quello che pensavano gli altri di me.
Svoltai a destra, imboccando il corridoio che portava ai bagni.
Avevo ancora qualche minuto prima che suonasse la campanella, così decisi di fermarmi per ritoccare le labbra con il mio labello alla pesca.
Era un piccolo rituale che mi aiutava a concentrarmi, a sentirmi un po' più a mio agio nel mio corpo.
Tirai fuori il tubetto e iniziai a passarlo sulle labbra, con movimenti lenti e precisi.
Mentre lo facevo, sentii un rumore provenire da uno dei cubicoli.
Non ci feci troppo caso all'inizio, ma quando la porta si spalancò e un ragazzo uscì sbattendola dietro di sé, non potei fare a meno di alzare lo sguardo.
Era biondo, con gli occhi azzurri come un cielo d'inverno, e sembrava sul punto di esplodere.
Non l'avevo mai visto prima, e di solito non mi facevo gli affari degli altri -no forse un po' si..- , ma c'era qualcosa in lui che mi colpì subito.
<<Che cazzo guardi?>> sbottò, fissandomi con un'espressione che mescolava rabbia e disperazione.
Non ebbi nemmeno il tempo di rispondere che lo vidi tirare un pugno contro il muro con una forza che mi fece quasi sobbalzare.
Il suono delle nocche che colpivano il cemento fu così secco e violento che mi fece quasi male solo a sentirlo.
Non sapevo chi fosse questo tipo, ma non potevo restare lì senza fare nulla.
<<Ehi, fermati!>> dissi, afferrandogli il polso prima che potesse colpire di nuovo.
La sua pelle era calda e sudata, e sentivo i suoi muscoli tesi sotto le dita.
Non era proprio il mio stile intervenire in queste situazioni, ma qualcosa mi spinse a farlo.
Lui si fermò, sorpreso dal mio gesto.
I suoi occhi incontrarono i miei, e per un attimo ci fissammo in silenzio.
Non c'era più rabbia in lui, solo stanchezza.
Una stanchezza che sembrava venire da molto più in profondità di un semplice mattino difficile.
<<Lasciami>> sibilò, ma non con la stessa aggressività di prima.
Sembrava quasi rassegnato.
<<Non finire così>> dissi, mantenendo la presa sul suo polso. <<Ti stai solo facendo del male.>>
STAI LEGGENDO
THE SECRETS
RomanceTra le pagine di The secrets danza un vortice di emozioni nascoste intrecciando sussurri d'amore e misteri nascosti due cuori destinati a svelare i loro più profondi segreti sotto il manto stellato della notte eterna.