Crossing Paths

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( prima di iniziare, volevo chiedervi, se vi andava, di lasciare una stellina o un commento💬⭐️ mi aiutano
Molto e mi fanno continuare a scrivere🫶🏻 in caso grazie in anticipo )




Capitolo quattordici





POV SCONOSCIUTO



La villa davanti a noi è imponente, con le sue mura bianche e i vetri che brillano sotto i riflessi della luna.

Il giardino perfettamente curato sembra quasi finto, troppo ordinato per essere reale.

Ma non siamo qui per ammirare la bellezza di questo posto.

Prima di arrivare, uno di noi ha già disattivato tutto: telecamere, allarmi, sia della villa che della macchina.

Lui è il più bravo con queste cose, sempre il primo a risolvere i problemi.

Non ci sono occhi a guardare, non ci sono suoni che avviseranno qualcuno di quello che stiamo per fare.

Ci fermiamo davanti alla Lancia Y rossa, parcheggiata tranquilla e lucente, come se appartenesse a qualcuno che si crede intoccabile.

Ma questa notte, niente rimarrà intatto.

Uno di noi tira fuori un martello dallo zaino, un altro una chiave inglese.

Io stringo il piede di porco nella mano, lo sento pesante, freddo, perfetto per quello che stiamo per fare.

Nessuno parla, non ce n'è bisogno.

Ognuno sa il suo compito.

Ci scambiamo solo un'occhiata, e poi parte il primo colpo.

Il vetro del finestrino esplode con un suono secco.

Mille pezzi di vetro volano in tutte le direzioni, riflettendo la luce della villa.

È una sensazione liberatoria e eccitante.

Subito dopo, gli altri iniziano.
Martelli e chiavi inglesi colpiscono la carrozzeria con forza.

Il metallo si piega sotto i colpi, la vernice rossa si crepa, mentre i fari si spaccano come vetro fragile.

Ogni colpo che do con il piede di porco fa scricchiolare la macchina.

Il cofano si deforma, il tetto si ammacca.

Non ci fermiamo.

I colpi diventano sempre più forti, sempre più veloci, il suono del metallo piegato e del vetro che si frantuma riempie l'aria.

<<Quanto avrà pagato il suo paparino, secondo voi?>> sussurra uno di noi, senza distogliere lo sguardo da quello che sta facendo.

Un altro gli risponde solo con una risata breve, continua a colpire.

La Lancia è ormai irriconoscibile.

I vetri sono sparsi ovunque, la carrozzeria è tutta ammaccata e graffiata.

Uno di noi dà un'ultima spinta allo specchietto, facendolo volare via e atterrare con un tonfo sordo sul terreno.

Un graffio lungo tutta la fiancata segna l'ultimo colpo.

Il silenzio cala attorno a noi.

Nessuno dice una parola, nessuno si ferma a guardare indietro.

Ce ne andiamo lasciando il nostro capolavoro alle spalle.




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