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Le qualifiche sono state un disastro per il nostro box. Ho sbagliato una curva e proprio nell'ultimo giro lanciato del Q3 ho preso le barriere e rotto il semiasse posteriore; ho perso la macchina proprio nelle curve finali, ho scodato e da lì non ci ho capito più niente, mi sono solo ritrovata a centro pista con la macchina semi distrutta.

<Stai bene?> mi chiese Horner preoccupato in radio

<Si... scusatemi ragazzi..> mi scusai mortificata

Scesi dalla macchina leggermente affaticata a causa della botta presa e salì immediatamente sull'automedica. Non ci fu bisogno di portarmi al centro medico con urgenza, infatti mi lasciarono ai box e solo in un secondo momento, sarei dovuta andare a fare tutti i controlli del caso.

Davanti al mio garage, trovai una schiera di persone infinite, pronte ad accogliermi per sincerarsi delle mie condizioni, primo fra tutti Charles, il quale era poggiato al muro, braccia conserte, con una mano poggiata sulle labbra, intento a mordicchiarsi le dita; accanto a lui c'era Max, il quale manifestava una finta calma, per non far preoccupare ulteriormente il monegasco.

Come mi videro scendere, mi corsero incontro: Leclerc, poggiò una mano dietro la mia nuca e mi tirò a sè, in un abbraccio delicato, con la paura di farmi male, ma allo stesso tempo forte, sollevato dal fatto che stessi bene.

<Guardate che non ho dato una grande botta. Giusto un bacetto alle barriere. Sapete che sono coccolosa> provai a sollevare gli animi e alleggerire il clima.

Charles non mi rispose, mi accennò un sorriso e poi mi lasciò un dolce bacio tra i capelli. Non mi lasciava andare, con una mano teneva sempre il contatto con me, come se avesse paura che lasciandomi andare, io cadessi. Mentre abbracciavo Max, Ollie e tutto il team, Leclerc restava incollato alla mia figura.

<Charlie> lo richiamai e prontamente il monegasco mi sorrise e mi cinse la vita con le sue possenti braccia

<Dimmi> mi sorrise

<Sto bene, davvero. É un classico incidente di gara, succede. La dinamica è simile al tuo incidente a Monaco> gli spiegai tranquillamente

Leclerc serrò la mascella.

<Amore... Hai visto la mia parte peggiore, tutte le mie fragilità. Che motivo avrei a dirti una bugia?> gli accarezzai il viso dolcemente e notai come al mio tocco, piano piano, la muscolatura iniziò a rilassarsi.

<Ero solo preoccupato, tutto qui. Ma ti credo> tornò a parlare finalmente

<Mi dai un bacino?> gli chiesi raggiante

Leclerc non ci pensò due volte, si sporse verso di me, mi strinse a lui e poggiò le sue labbra sulle mie. Era leggermente salato, a causa del sudore, non si era ancora sistemato per bene dopo le qualifiche, ha pensato di correre subito da me, tralasciando tutto il resto. Mi alzai in punta di piedi e mi incollai al suo corpo, il bacio si fece molto più intenso, fino a quando Charles non mi alzò di peso, agganciai le gambe intorno alla sua vita e in un attimo sprofondò il suo volto contro il mio petto.

<Non mi devi lasciare, okay?> disse contro la mia pelle

<Non ho intenzione di andare da nessuna parte. Ormai ti sei preso questa croce e te la tieni> risi dolcemente per rasserenarlo.

Charles strofinò il suo volto contro di me e io gli lasciai un bacio tra i capelli.

<Congratulazioni per la pole> gli dissi alzandogli il viso per allinearlo al mio

<Domani mangerai la mia polvere> scherzò lui

<Non vedo l'ora> risposi maliziosa facendogli la linguaccia

My favourite Enemy Parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora