23.

558 26 0
                                    

La mattina mi svegliai ancora con le mani tremanti e le palpitazioni per l'emozione. Guardavo Charles dormire beatamente vicino a me, nemmeno delle cannonate lo avrebbero svegliato, probabilmente. Sul mio viso era stampato un sorriso gigantesco, che non accennava, nemmeno minimamente, a voler sparire. 

Leclerc era stato perfetto in tutto, aveva parlato apertamente con le persone a me più care, per cercare di evitare situazioni scomode sia a livello legale, che mediatico, vista la mia posizione attuale. Nonostante fossimo un grandissimo casino, la tranquillità non è che fosse il nostro punto di forza, eravamo due pezzi di un puzzle che si incastravano alla perfezione. La vita è così, incontri infinite persone nella tua vita, ma solo una ha la capacità di sfiorarti l'anima e nulla sarà più come prima.

<Buongiorno principessa> sentì dire farfugliando ancora a causa del sonno

<Buongiorno principino> ridacchiai 

<Vieni qui> mi ordinò dolcemente il monegasco, il quale non aveva ancora aperto gli occhi

Mi accoccolai a lui, tra le sue braccia, le stesse che mi hanno sempre fatto sentire al sicuro, a casa. Ho sempre desiderato per me stessa di provare questa sensazione, quella di quando a fine giornata, super frenetica e piena di impregni, ti metti a letto, sotto le coperte, con la persona che mai e l'abbracci, forte. Senti il suo respiro partire dal suo petto e arrivare fino a te; senti il suo calore scaldarti piano piano e il suo cuore battere. Solo allora, chiudendo gli occhi, la mente è vuota e tutto si ferma, improvvisamente non esistono più tutti i problemi e pensieri della giornata e ti rendi conto che da nessuna altra parte del mondo staresti meglio. Da quando l'ho visto per la prima volta, in cuor mio, sapevo già che avrei dato tutto pur di vederlo sempre sorridere e alleviare la sofferenza che si porta dentro, per regalargli un minuto il cui la sua testa sia leggera, spensierata, in assenza di tutte quelle responsabilità in cui si sente vincolato; esattamente come lui ha fatto con me. 

<Resterei così per sempre> mi sussurrò Leclerc 

<Anche io, ma dobbiamo alzarci. Ho un campionato da vincere> affermai con un filo di ansia nella voce 

<Non ti farò passare se è quello che speri> mi prese in giro lui 

<In realtà se fossi in te, sistemerei meglio gli specchietti, non mi ci vedrai a lungo> mi pavoneggiai 

<Si eh?> esclamò lui per poi montarmi sopra e iniziare a farmi il solletico ovunque

<Red Flag! Red Flag!> gridai tra una risata e l'altra con ormai le lacrime agli occhi e i crampi alla pancia. 

<Deficiente!> lo rimproverai a fiato corto, ridacchiando, lanciandogli il cuscino in faccia 

Una volta giungi al paddock, inutile dirvi che i giornalisti, fan, tv, chiunque, ci ha assalito per via della proposta che mi ha fatto Charles ieri e per come gestiremo la prima fila di oggi. 

<State tranquilli, fuori dalla monoposto saremo presto marito e moglie ma in pista non si guarda in faccia a nessuno,  l'obiettivo è tagliare il traguardo per primo> affermò Leclerc 

Alzai un sopracciglio stupita dalla risposta fornita, però non potevo dargli torto, quando abbassi la visiera entri in un mondo a parte, dove siamo tutti uno contro  l'altro. 

<Motivo per il quale, è bene che tu apra bene gli occhi e attivi i tuoi riflessi> gli feci la linguaccia 

Charles sorrise divertito, mostrandomi le sue adorabili fossette, poi mi avvolse un braccio intono al collo, sulle spalle, mi strinse a lui e mi lasciò un bacio sulla fronte. 

Salutammo tutti e poi ci dirigemmo nei nostri rispettivi box. 

<Sei agitata?> mi chiese Christian mentre mi vestivo prima di salire in macchina 

My favourite Enemy Parte 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora