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                            Cucciolo

Glielo avevo detto.
Glielo avevo detto forte e chiaro di non rompergli le cose a cui teneva di più.
Ma infondo a mio fratello non frega niente, non si è mai importato di nulla.

Vedo il suo sguardo distrutto.
Non riesco a dire niente ma credo che capisca che io voglia dire che mi dispiace.

Lo so, so tutto quello che mi ha fatto, ma in fondo ci tengo ancora.
Era la mia unica valvola di sfogo in questo fottutissimo carcere.

Vado nella mia cella e vedo mio fratello ridere
«Ua Luì hai visto come piange? Ahahaha mi sembra un bambino» dice lui.
Non mi piace quando si prende gioco degli altri in questo modo, mi dà fastidio.

«Micciarè, smettila.» rispondo,lui smette e mi guarda storto, apre la bocca per dire qualcosa ma lo blocco all' istante, non voglio sentire più niente.

Lui se ne va e io decido di sistemare  la mia parte di cella, fa davvero schifo.
Apro l'armadio e confermo, fa davvero ma davvero tanto schifo.
Non sono mai stato tanto ordinato ma vedendo quello che c'è qui dentro penso che sia un po' too much.
Inizio a togliere i vestiti sparsi e trovo una foto di Matteo.
Non ricordavo di averla.
Sento gli occhi inumidirsi e nella mia mente affiorano i ricordi di quella maledetta sera.
Non sono riuscito a proteggerlo.
È morto per colpa mia.

«Luí, è il momento delle docce, muoviti che tra poco dovete dormire» 
Mi sento dire dal Comandante.

Poso la foto e mi incammino verso il bagno, appena entro vedo tanti gruppetti di ragazzi, alcuni in doccia e alcuni che parlano tra di loro.
E tra questi incrocio lui, Milos.

Mi ricordo ancora che questo era il nostro momento preferito della giornata, dove potevamo essere semplicemente noi stessi.

Mentre sono immerso nei miei pensieri mi arriva uno spintone fortissimo che mi fa cadere.

«uagliu guardate o ricchion, ahahahah stava sicuramente guardando il cazzo di qualcuno» dice un ragazzo, non so come si chiami, non voglio saperlo, ma è decisamente un coglione.
Mi alzo di scatto e lui mi viene vicino

«Che c'è già ti è venuto duro?» mi dice, sono pronto a ribattere quando...

«tu stai sempre fissato con i gay e con il cazzo, quello più ricchione tra tutti noi sei tu e lascialo stare!» dice Milos al ragazzo.

Quest' ultimo preso dalla vergogna esce, e io e Milos siamo gli unici rimanenti nel bagno.

«Perchè l'avete fatto?» mi domanda lui.
So perfettamente cosa intende, la lettera, per forza.

Per un momento decido di non rispondere, non l'ho ancora perdonato per Edoardo, e non credo lo farò mai.

Però poi gli rispondo, devo almeno fargli capire che non è stata colpa mia. Non sono così cattivo.

«te lo giuro, avevo detto a mio fratello di non toccare niente di personale che ti riguardava» gli rispondo, il suo sguardo cambia, ma è sempre deluso e triste. Beh anche lui mi ha fatto sentire così.

Mi giro per andarmene, quando lui mi afferra un braccio e mi attira verso di sé.

«Senti, io devo dirti una cosa» dice lui.
«io-, io ho-...»
«Io ho ucciso Edoardo.»

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Spazio autrice~

Penso che questo sia uno dei miei capitoli preferiti.
Sto iniziando ad allungare sempre di più i capitoli per farvi contenti e il prossimo già è in fase di sviluppo.
Detto questo ci vediamo alla prossima!!!❤️❤️





AMARSI ANCORA~ MILOSxCUCCIOLO  (mare fuori)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora