6. Desiderato

239 10 4
                                    

Giunti a casa lui aprì la porta ed entrammo. Era un appartamento niente male, situato su una strada di campagna, in mezzo alla natura. Avanzando si poteva notare l'ingresso con salotto, poi verso il lato opposto c'era la penisola ed il piano cottura. A sinistra delle scale portavano al piano superiore dove c'era la zona notte.
"É bella casa tua." Mi permisi. Lasciai il suo borsone accanto al divano che si trovava di fronte alla tv, poi mi diressi verso la cucina, cominciando a curiosare sia nella dispensa sia nel frigo per capire un po' cosa potessimo cucinare per cena.
"Non c'è molto." osservai delusa. "Che si fa?"
Lui fece spallucce. "Ordiniamo una pizza?"
"Va bene. Come vuoi tu."
Lui si sedette sul divano ed iniziò a fissare un punto nel vuoto.
"Sei proprio sicura di quello che stai facendo?" domandò.
"Cosa intendi dire?"
"Intendo dire..." si interruppe, sollevò la testa e socchiuse gli occhi, per poi tirare un profondo sospiro.
"Io sono un casino." cominciò. "É da quando avevo 15 anni che faccio dentro e fuori dal carcere. Ora, se non riusciremo a provare che non c'entro niente mi toccheranno i domiciliari. Non meriti una vita così."

Mi avvicinai al divano sul quale era seduto e lo guardai, aspettando che si rivolgesse a me anche con lo sguardo.
"Lo so, ho letto la tua cartella." Risposi. "Non avrei dovuto, me ne rendo conto."
"Cosa hai fatto?" insistette con tono perentorio.
"Sì." Affermai. "Ho letto ogni cosa, so tutto su di te."
"E?" disse invitandomi a continuare.
"Non mi interessa il tuo passato."
Divaricai appena le gambe e mi sedetti su di lui, in modo tale da ritrovarci faccia a faccia durante la discussione.
"Io ti voglio." abbassai la voce.
Lui mi guardò con un'espressione più rilassata, ma allo stesso tempo confusa.
Posai le mie labbra sulle sue e gli feci comprendere le mie intenzioni pochi secondi dopo, quando la mia bocca iniziò a percorrere il suo collo.
Lui ridacchiò appena divertito.
"In che senso?" replicò.
Non risposi alla sua domanda e semplicemente decisi di sollevarmi e mettermi in ginocchio di fronte alle sue gambe. Le mie mani raggiunsero il laccio dei pantaloni della tuta; giocherellai appena con la parte in plastica dura, per poi sciogliere il nodo e spostarli.
I suoi occhi mi guardarono ed il suo viso assunse un'espressione complice.
"Sono tutto tuo." rispose.
Non me lo feci ripetere due volte: con entrambi i pollici toccai l''elastico dei boxer e li scostai, in maniera tale da liberare la sua erezione.
Chinai appena la testa e posai le mie labbra sul suo membro per baciarlo delicatamente. Questo gesto provocò in lui un fremito.
Desideravo essere io a prendere l'iniziativa, nonostante lui mi avesse lanciato molti segnali.
Con la punta della lingua percorsi la sua lunghezza, per poi raggiungere l'estremità; schiusi le labbra e lo accolsi fra di esse. Dopo iniziai a muovermi lentamente su e giù, mentre sentivo il suo respiro farsi più pesante.
"Mh.." gemette appena, per poi poggiare ancora di più la schiena sul divano e spingere il bacino verso di me.
Le sue mani afferrarono la mia testa da entrambi i lati; mentre vedevo il suo viso farsi sempre più desideroso di ricevere di più continuavo a muovermi sulla sua lunghezza, stuzzicandolo di tanto in tanto con la lingua.
Ad un certo punto percepii che stava per venire, quindi afferrai il suo membro e cominciai a masturbarlo. Aprii la bocca e gli permisi di far cadere il suo rilascio sulla mia lingua.
Ansimò forte e ci impiegò qualche secondo per tranquillizzarsi; poi prese le estremità dei suoi boxer e della tuta e si rivestì.

Mi rimisi in piedi e mi sedetti accanto a lui. Le mie labbra cercavano le sue per baciarlo. Non si fece pregare, anzi, mi baciò a lungo mentre mi accarezzava delicatamente i capelli.
Quando ci staccammo lui appoggiò nuovamente la schiena contro il divano e buttó la testa all'indietro fissando il soffitto.
"Non ti facevo così intraprendente" disse per poi ridere divertito.
"Perché?"
"Hai la faccia così innocente. Poi non so da quando ti conosco mi sei sempre sembrata una tipa tranquilla, la classica brava ragazza."
Il mio sguardo si fece serio.
"Tu mi piaci molto." Riposi.
"Anche tu."
"E comunque" continuai "il fatto che io ti sembri una persona tranquilla non significa niente"
Il mio tono si fece pacato, la mia voce più bassa e le mie labbra si avvicinarono al suo orecchio.
"Sai" mi interruppe. "Quando eravamo al processo pensavo solo a te. Voglio cambiare vita."
"Sono d'accordo" risposi "so che ti impegnerai al riguardo. Ora quando avrai la prossima udienza per il ricorso?"
"Tra un mese. Il mio avvocato vuole rimettermi in comunità. Almeno lí potrò continuare con la musica e vederti quando lo desidero." Rispose.
Lo abbracciai istintivamente, sentivo che in quel momento ne avesse bisogno.
"Sono convinta che ce la farai. Tu sei una brava persona che ha sofferto molto. Meriti una bella vita." affermai.
Continuammo a parlare e nel mentre ordinai della pizza perché in casa non c'era assolutamente nulla da mangiare. Dopo mezz'ora arrivò e noi ci mettemmo sulla penisola per la cena.
Quando terminammo ci facemmo una doccia e poi ci dirigemmo al piano superiore raggiungendo la sua stanza.
Lui si sedette sul letto e mi fece cenno di avvicinarmi; io naturalmente assecondai la sua richiesta e mi misi accanto a lui. Ci stendemmo l'uno accanto all'altra.
"Sono felice che sei qui." Disse.
"Davvero?" domandai, roteando la testa verso di lui per guardarlo.
"Sì." sospirò.
Poi chiuse gli occhi e sorrise.
"Non riesco a smettere di pensare a poco fa." si girò verso di me con il busto e con una mano mi scostò i capelli dal viso.
"Cosa vuoi dire?" Domandai confusa.
"Intendo dire che è stato così naturale con te. Mi sono sentito desiderato."
Le mie mani percorsero il suo viso con un tocco delicato.
"Come ti ho già detto tu mi piaci molto."
Sorrise e mi diede la buonanotte. Si girò con la faccia verso il muro restando steso sul fianco. Mi avvicinai e avvolsi le mie braccia attorno a lui abbracciandolo da dietro.

"Dormirò bene stanotte." disse "mi sento al sicuro con te."

_____________________________
Ciao! Perdonate l'assenza ma fra vacanze di Pasqua e studio ho avuto un po' da fare. Da questo momento in poi la storia sarà più spinta in alcuni punti, spero che vi possa piacere. Grazie perché mi leggete sempre 🙏🏻 un abbraccio, fatrmi sapere cosa ne pensate se vi va

INNOCENTE Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora