10. Libertad

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Anna's pov

Era arrivato il grande giorno.
Mi vestii in fretta perché sapevo di dover fare l'esame per prima, per poi arrivare in tribunale in tempo per il processo. Scesi al piano di sotto -dopo aver preso tutte le cose- e notai la presenza di Simba nel salotto.
Prima che io facessi domande inopportune intervenne Zaccaria.
"Simba ti porterà all'università e ti aspetterà fuori. Quando avrai finito l'esame ti accompagnerà in tribunale."

Annuii. Baciai delicatamente Zac e raggiunsi Simba che mi fece strada per farmi accomodare sulla sua auto.
Durante il tragitto non parlammo molto, anzi furono più i silenzi degli scambi di battute. L'ansia ci stava divorando.
Entrai nell'aula adibita per l'esame e dopo l'appello chiesi al docente se fosse possibile fare l'esame per prima. Lui acconsentì ed affrontai la prima ansia del giorno. Fortunatamente tutto andò per il meglio e io potetti uscire con un peso in meno sullo stomaco.
Simba era poggiato alla sua Bentley mentre fumava svogliatamente una sigaretta.
"Tutto apposto?" Domandò con sguardo interrogativo.
"Sí. Andata bene. Adesso però muoviamoci perché il processo é già iniziato." Risposi un po' scocciata.
Simba non se lo fece ripetere due volte, mise in moto e schiacciò il piede sull'acceleratore. In pochi minuti arrivammo a destinazione e lui entrò con me. Dopo aver passato i controlli e cercato l'aula del processo ci dirigemmo all'ultimo piano per poi discretamente accedere al luogo adibito al dibattito di quella giornata.
Ci sedemmo dietro, furono gli unici posti che trovammo.
Sospirai sonoramente e chiusi gli occhi: avevo dormito poco e male e sapevo che avrei dovuto portare pazienza sperando che tutta questa storia potesse avere un risvolto positivo.
Dopo un'ora e mezza di scambi di opinioni, analisi delle discussioni già precedentemente affrontate il giudice prese la parola.
Si schiarì la gola e attirò l'attenzione di tutti i presenti.
"Dati gli estremi e considerate le analisi svolte finora dichiaro l'assoluzione dell'imputato perché il fatto non sussiste. Quindi da oggi lei è libero dal vincolo domiciliare e naturalmente avrà diritto ad un risarcimento. La seduta è sciolta."

Scoppiai a piangere. Con gli occhi colmi di lacrime riuscii ad intravedere sfocatamente l'ombra di Zac aiutato dalle guardie a rimuovere il braccialetto elettronico che lo teneva prigioniero in casa per qualcosa che non aveva nemmeno fatto. Finalmente era libero.
Simba si alzò ed io lo seguii; entrambi ci avvicinammo a lui per abbracciarlo.
Era visibilmente commosso.
"Scusatemi avevo bisogno di piangere." Disse. "Ho lavorato tanto nell'ultimo anno per essere una persona migliore e sapevo di non meritare questo. Non avevo mai sgarrato né fatto niente di male. Per fortuna le prove riportate hanno garantito la mia innocenza."
Lo strinsi forte a me e portando le labbra al suo orecchio gli chiesi "ed ora? Qual è la prima cosa che vuoi fare da uomo libero?"
Roteò gli occhi verso un punto a caso e ci rifletté un attimo.
"Ti avrei detto shopping da Gucci ma vorrei andare a preparare il pranzo in comunità. Don Mario mi ha aiutato tanto quest'anno ed il minimo che possa fare é ricambiare con il mio contributo." Rispose accennando un sorriso.

"Ci sta." intervenne Simba. "Allora andiamoci tutti e tre. Sarà una bella rimpatriata"

E così fu. Ci recammo in comunità e preparammo il pranzo per tutti, aiutando ovviamente gli organizzatori. Condividere il pasto con loro fu più bello della prima volta perché ormai io e Zac eravamo inseparabili e quell'esperienza ci aveva cambiati.
Ad un certo punto Don Mario venne verso di noi, quando ormai eravamo a lavare i piatti in cucina e a rassettare.
"Ragazzi, sono così contento che la mia comunità non solo sta aiutando tanti ragazzi, ma ha anche fatto sbocciare l'amore fra voi." intervenne con un sorriso genuino e gli occhi lucidi.
Zac arrossì violentemente e cercò di non incontrare lo sguardo del don, invece io ridacchiavo per la sua reazione.
"Cosa farete ora?" Domandò poi.
"Sai don Mario, ora che Zaccaria é libero sarà molto più facile per noi vederci. Io pensavo di finire l'università e lui continuerà con la musica." risposi io appoggiandomi al lavello.
Zac lasciò l'ultimo piatto nella dispensa e si sfilò il grembiule. Dopodiché rispose a Don Mario.
"E continuerò a venire qui. Don Mario tu mi hai aiutato tanto ed io vorrei essere un esempio per questi ragazzi. Sono uscito da qui dentro con l'anima pulita. Ho trovato l'amore e posso vivere di ciò che amo: la musica. Vorrei trasmettere a chi è qui che la vita dà una seconda possibilità."

Le sue parole mi toccarono nel profondo. Mi avvicinai a lui e lo abbracciai, per poi cercare le sue labbra e dargli un bacio. Lui si ritrasse ridendo.
"Non davanti al Don, dai!" cercò di dire sottovoce.
"Ma dai Zaccaria! Fate bene, amatevi liberamente. Anzi ora che ci penso devo fare delle cose, quindi penso che ci vedremo presto. Buon proseguimento."
Si congedò e ci lasciò soli.
Zac mi prese il viso fra le mani e ricambiò il bacio di pochi minuti prima.
"Sai Anna..." cominciò "anzi, habibi. Tu mi hai cambiato la vita. Mi fai essere un uomo migliore."
Lo interruppi.
"Non dire niente Zac. Tu eri già questa persona, dovevi solo ritrovare te stesso."

***

Da quella sera sono trascorsi ormai mesi. All'inizio pensavo fosse assurdo vivere insieme dopo così poco tempo, ma eccoci qua.
Zac continua a fare musica e i suoi ascoltatori aumentano giornalmente. Ha un talento incredibile e ha già fissato le date per alcuni concerti. Ha trovato la sua strada lontano dalle vecchie compagnie e cattive abitudini.
Invece io continuo con i miei studi continuando a coltivare la mia passione per la giustizia ed insieme più volte a settimana andiamo in comunità da Don Mario per offrire supporto sia ai servizi, sia ai ragazzi. Abbiamo istituito anche delle attività musicali in cui Zac li aiuta a comporre canzoni ed io a volte dò lezioni di diritto per chi vorrebbe prendere questa strada.

Non esistono ragazzi cattivi.

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Siamo arrivati alla fine di questa storia. Volevo ringraziarvi per le vostre letture ed i vostri commenti. Ho smesso di scrivere anni fa e avevo perso la voglia di condividere le mie storie, grazie a voi lettori/lettrici l'ho ritrovata. Spero che la storia vi sia piaciuta e potrei dirvi che in futuro potrebbero essercene delle altre. Grazie anche per la vostra pazienza quando avete atteso che io aggiornassi. Vi sono grata di ogni cosa. Un abbraccio.

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