9. Anima

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Zaccaria's pov

Le due settimane che mi separavano dall'ultimo processo scorrevano veloci. Avere Anna in casa rendeva tutto più semplice. Facevamo l'amore tutti i giorni, a volte anche più di una volta nell'arco delle ventiquattr'ore. Mi ricordo quando lo raccontai a Simba che mi piaceva questa ragazza che veniva in comunità per il suo progetto universitario e lui mi disse "Ma ha quattro anni più di te, viene da una buona famiglia, cosa cazzo fai?". Non aveva tutti i torti.
Io ero un casino, un criminale del cazzo. Avevo combinato solo guai. Eppure lei aveva visto quello che io non riuscivo più a vedere: la mia anima. Lei diceva sempre che sbagliare non significa perdersi per sempre, mi faceva sentire come se la vita mi avesse dato un'ultima chance.
Era lei la mia ultima possibilità.

Quella mattina lei non era a casa, era in biblioteca a studiare con una sua amica.
Sapevo che aveva un diario in cui scriveva delle cose e sapevo anche dove lo aveva messo, quindi feci quello che non si dovrebbe mai fare: mi misi a leggerlo.

Aprii in una pagina a caso.

"Oggi sono andata a fare quel progetto in comunità e ho incontrato Zaccaria. Dovresti vedere quanto è bello e gentile. Sembra proprio una persona buona alla quale sono successe tante cose brutte. Sono sicura che riuscirà ad essere felice prima o poi."

Arrossii. Era stata così carina con me il giorno del nostro primo incontro, che poi era anche il giorno in cui l'avevo baciata per la prima volta.

Poi sfogliai qualche pagina per leggere altro.

"Caro diario,
Zaccaria è stato arrestato. Ho pianto tutta la notte. Non posso mandargli messaggi, non posso parlare con lui per telefono... dovrò aspettare il giorno delle visite. Mi manca tantissimo. Vorrei solo abbracciarlo e dirgli che andrà tutto bene."

Poverina. Deve essere stata in ansia quei giorni in cui sono stato dentro. Non ci potevo pensare. Non mi era mai successo che qualcuno si fosse preoccupato tanto per me.

"Caro diario,
Sono andata a trovare Zac. La guardia é stata gentile con noi, ma il tempo é passato troppo velocemente. Non vedo l'ora che sia il giorno del processo, così forse potrà avere i domiciliari e potrò prendermi cura di lui."

Mentre leggevo queste cose sentii il suono del citofono e mi dovetti alzare per andare a rispondere.
Non appena aprii la porta mi trovai di fronte due poliziotti.
"Siamo qui per il controllo della misura domiciliare."

Che palle questi sbirri, pensai.
Entrarono senza farsi pregare più di tanto e si misero a curiosare in giro in cerca di chissà cosa dato che non avevo niente di sospetto.
"Chi vive con lei?" Chiese uno dei due.
"La mia fidanzata." Risposi.

Sentii la chiave nella toppa e capii che Anna era rientrata.

Anna's pov

Entrai in casa e vidi i poliziotti seduti sul divano, quindi capii che erano venuti per controllare che Zac non fosse altrove.
"Buongiorno. Volete un caffè?" Domandai.
"Sí, grazie." Rispose uno di loro.
Mi avvicinai al piano cottura e preparai la caffettiera. Appena il caffè fu pronto lo versai nelle tazzine e loro lo gustarono seduti sulla penisola.
Dopo si congedarono ed andarono via.

Ad un certo punto notai che il mio diario era aperto sul mobile della tv.
"Cosa ci fa il mio diario lí?" Chiesi.

Zaccaria trasalì.
"M-mi dispiace, io... l'ho preso e mi sono messo a leggere perché ero curioso"

"Non ti preoccupare." Dissi. "Per me non è un problema. La cosa importante è che lo leggi solo tu. Non c'è niente di così privato, scrivevo più che altro quando tu non c'eri e mi mancavi tanto."

Lui si avvicinò a me e sorrise.
"Sai... é bello quello che hai scritto di me." esordì.
"Tu ricordati sempre che la tua anima é pulita. Hai sbagliato in passato ma questo non determina la tua vita futura."

Sospirò.
"Domani c'è il processo." rifletté. "Ho paura."

Avvolsi il suo viso fra le mani e lo guardai negli occhi.
"Andrà tutto bene Zac. Lo sappiamo entrambi che sei innocente. Stavolta non hai nulla da temere." affermai convinta.

"Ma tu hai l'esame domani, non devi pensare a me." rispose.

Scossi la testa.
"No. Io vado per prima e quando ho finito vengo in tribunale da te. Non ti lascio solo."

Lui mi strinse forte a sé. Lasciò un delicato bacio fra i miei capelli e comincio ad accarezzarmi il capo per farmi rilassare. I miei muscoli erano troppo tesi, ero in ansia sia per l'esame, sia per il processo.

Zaccaria's pov

Restai a coccolarla per tutta la sera. Era molto in ansia, forse più di me. Decisi di prepararle io la cena e di confortarla, lei aveva fatto così tanto per me durante quelle settimane ed io volevo fare la mia parte.
Si mise sul divano ed io mi sistemai accanto a lei, avvolgendo le braccia intorno al suo corpo. Passavo la mano fra i suoi capelli e lei cercava di fare dei respiri profondi per calmarsi.

Dopo un po' si addormentò. Il suo respiro si fece più pesante e capii che finalmente si era rilassata e stava riposando.
La presi in braccio e la portai al piano di sopra per fare in modo che potesse dormire sul letto.
Mi cambiai e mi stesi accanto a lei. Era così bello vederla dormire. Sembrava un angelo. Le sua labbra a forma di cuore sporgevano ancora di più quando il suo viso era contro il cuscino, il che le donava un'aria ancora più innocente.
Posai la testa sul cuscino e finii per guardare il soffitto. Poche ore mi separavano dal processo ed io non riuscivo a pensare ad altro.
Fu la notte più lunga della mia vita.

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